Sacerdote italiano. Rimasto orfano di entrambi i genitori in
età adolescenziale, condusse fino a 25 anni una vita errabonda e
dissipata. Una piaga a un piede l'obbligò a farsi ricoverare
nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma. Nel 1574, per non
rassegnarsi a mendicare, offrì la sua opera come manovale in una fabbrica
di Cappuccini a Manfredonia. Quindi prese la tonaca, ma il perdurare della sua
infermità lo costrinse a tornare a San Giacomo, dove maturò la sua
vocazione alla carità che lo indusse a dedicarsi totalmente al servizio
dei malati. Nel 1584, col proposito di fondare un Ordine consacrato
all'assistenza dei malati, si fece sacerdote. Nel 1586 Sisto V approvò la
costituzione della compagnia di
C., denominata
dei Ministri degli
Infermi (detti anche
camilliani o
camillini), cui concesse di
portare sul petto una croce rossa. Lo stesso anno la Compagnia entrò in
possesso della Casa e Chiesa della Maddalena in Roma, casa madre dell'Ordine.
Dal 1588
C. fondò altre case in Napoli, Milano, Genova, Firenze,
Bologna, Mantova, Ferrara, Messina, Palermo, Viterbo, Chieti, Bucchianico,
Borgonuovo. Per 40 anni
C. pose la sua vita a servizio dei poveri e dei
malati. A Roma, in tempo di carestia, epidemia, inondazione, organizzò
soccorsi d'urgenza. Fu canonizzato da Benedetto XIV nel 1746; da Leone XIII fu
proclamato nel 1886 patrono di tutti gli infermi e da Pio XI nel 1930 protettore
di tutti gli infermieri. La sua festa si celebra il 18 luglio (Bucchianico di
Chieti 1550 - Roma 1614).