Etnol. - Tribù mongoloide appartenente agli Ilongoti
che, con il gruppo degli Igoroti, formano il raggruppamento etnico dei Punan di
Luzon, nelle Filippine. I
C., di cui non si conosce l'esatta consistenza
numerica, rappresentano uno dei nuclei etnici più intelligenti e
più vigorosi che abitano le Filippine. Essi sono stanziati nella zona
montuosa a occidente del fiume Cagayan, nell'isola di Luzon. La zona presenta
una rigogliosissima vegetazione con alberi della canfora, palme areca, palme del
sago, da cui i
C. traggono un'ottima pasta commestibile, e ancora banani,
tamarindi, ecc. I villaggi
C. sono formati da gruppi di capanne a pianta
quadrangolare con tetto a 2 spioventi, costruite con frasche, canne di
bambù e foglie di palma; ogni capanna è sopraelevata su di una
piattaforma formata da bambù intrecciati. L'interno delle capanne
contiene elementi di arredo molto essenziali, oltre a utensili quali zappe, vasi
di terracotta o di metallo, archi e frecce, sciabole ricurve, scuri, lance,
scudi. I
C. non usano stalle per i loro animali, pur dedicandosi, oltre
che all'agricoltura, anche all'allevamento (bufali, suini, pollame). Essi non
hanno suddivisioni in clan, cioè in gruppi di famiglie consanguinee,
tipici delle popolazioni a cultura inferiore. La base sociale dei
C.
è invece la famiglia a tipo patriarcale. Un tempo tra i
C. vigeva
il matrimonio "per ratto"; ora non più perché la donna viene
acquistata mediante un prezzo in natura. Interessante la cerimonia matrimoniale
durante la quale i due promessi "salgono sull'albero", arrampicandosi
effettivamente su due palme vicine per accarezzarsi 3 volte la fronte quando ne
hanno raggiunto la sommità. Subito dopo si sottopongono a speciali
tatuaggi. Quasi tutti i
C. si dedicano alla raccolta di un particolare
lattice, prodotto dal
Bohon upas, velenosissimo e pericoloso per gli
stessi raccoglitori. Questa sostanza viene poi impiegata per intingervi le
frecce usate durante la caccia.