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Caccini, Giulio.

(detto Giulio Romano). Compositore e cantante italiano. È considerato il principale artefice, insieme a Jacopo Peri, di quella riforma del canto dalla polifonia alla monodia che condusse alla nascita del melodramma. Stabilitosi nel capoluogo toscano dal 1578, entrò a far parte della Camerata de' Bardi, il sodalizio di nobili creato con l'intento umanistico di ritrovare i modi della perduta musica greca. Quegli "intendentissimi gentiluomini" lo convinsero, come egli stesso scrive, "a non pregiare quella sorta di musica, che non lasciando bene intendersi le parole, guasta il concetto e il verso, ora allungando et ora scorciando le sillabe per accomodarsi al contrappunto, laceramento della Poesia". Teso quindi al proposito di creare "una sorta di musica per cui altri potesse quasi che in armonia favellare" e che consentisse la continua "imitazione dei concetti delle parole", C. cominciò a comporre un gran numero di arie, canzonette e madrigali a una voce con basso continuo, che costituirono la base del nuovo stile monodico. Ancor oggi alcune squisite pagine vocali di C. (come l'Amarilli) sono nel repertorio di tutte le più famose cantanti da camera. Tra le sue creazioni ricordiamo la musica per il melodramma Euridice (1600) di O. Rinucci; la raccolta di pezzi vocali Le nuove musiche (1602); Nuove musiche e nuova maniera di scriverle (1614) (Roma 1550 - Firenze 1618).