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Cabiria.

Film italiano, prodotto nel 1914. L'opera, una delle prime realizzate in Italia, venne messa in cantiere da Giovanni Pastrone, intraprendente produttore della Casa cinematografica Itala, che curò anche la regia e, in parte, la sceneggiatura del film. Fu aiutato in ciò, da Gabriele D'Annunzio, il quale scrisse le didascalie e trovò sia il titolo del film che i nomi dei personaggi. La fotografia fu curata da Segundo de Chomon, Giuseppe Tomatis, Augusto Battagliotti e Nicola Chiusano e la musica, la Sinfonia del fuoco, fu scritta da un altro nome famoso, Ildebrando Pizzetti. Gli interpreti di C. sono: Umberto Mozzato, Lydia Quaranta, Bartolomeo Pagano, Italia Almirante, Manzini, Alex Bernard, Vitale De Stefano, Luigi Chellini, Enrico Gemelli, Emilio Vardannes. La storia è ambientata all'epoca della seconda guerra punica (219-211 a.C.) e narra di una giovane, Cabiria, che, destinata a essere sacrificata al dio Baal, viene salvata da un nobile romano, aiutato dal suo fedele schiavo Maciste. Cabiria diviene poi amica della regina Sofonisba che, dopo la vittoria di Scipione l'Africano e intuendo l'egemonia di Roma sulle sue terre, si uccide. Nuovamente catturata per essere sacrificata a Baal, la fanciulla viene ancora salvata dall'erculeo Maciste e alla fine sposerà il patrizio romano. C. è considerato una delle più grandi opere cinematografiche sia per la grandiosità delle scene, sia per le innovazioni tecniche di grande importanza nella storia del cinema. Le riprese durarono sei mesi e gli esterni furono girati nei luoghi delle battaglie realmente avvenute, in Sicilia, in Tunisia e sulle Alpi; a Torino vennero invece costruiti gli interni di ampiezza e sontuosità incredibile, specie per quei tempi. Dal punto di vista tecnico la cinematografia dell'epoca fu grandemente influenzata dall'uso del carrello, introdotto da Pastrone, che permetteva di isolare i protagonisti con i primi piani per poi ritornare a visioni d'insieme. Il regista statunitense Griffith, ad esempio, studiò a lungo il film italiano per realizzare alcune scene del suo celebre Intolerance, mentre il gigantismo e il fasto delle scene influenzarono tutto il cinema americano e in particolare il produttore Cecil B. De Mille. C. ebbe un immenso successo di pubblico: fu visto in tutto il mondo, Giappone compreso, e contribuì in modo determinante alla diffusione del cinema.