Superficie pianeggiante o scarsamente accidentata, che si
trova a una certa altezza sopra il livello del mare ed è limitata da
catene montuose o scarpate. Gli
a. possono assumere diverse denominazioni
a seconda della loro collocazione o della loro origine. Vi sono i
tavolati, gli
acrocori, i
pianalti. ||
Tavolato:
a. impostato su strati orizzontali di rocce sedimentarie sollevatesi dal
livello del mare in seguito a movimenti epirogenetici o a sistemi di faglie.
È generalmente solcato da profonde vallate che ne suddividono la
superficie in più parti. Esempi caratteristici sono la Meseta spagnola e
il Plateau del Colorado. ||
Acrocoro:
a. racchiuso tra pareti
molto ripide. Generalmente è situato ad altitudini medio-alte; se ne
trovano esempi nel Pamir (4.000 m), nel Tibet (5.000 m), in Armenia (2.000 m) e
in Italia (
a. di Asiago). ||
Pianalto:
a. pedemontano,
posto cioè ai piedi di una montagna, resto di un'antica pianura
alluvionale rimasta sopraelevata per l'erosione delle zone circostanti. Se ne
trova un esempio nel pianalto a Nord-Ovest di Torino, chiamato impropriamente
Tavoliere torinese.