(o
etino). Chim. - Idrocarburo non saturo
(C
2H
2), con presenza di un triplo legame, ottenuto dalla
reazione dell'acqua sul carburo di calcio. Scoperto da Davy nel 1836 e prodotto
su scala industriale a partire dal 1892, è un gas incolore, di odore
sgradevole, tossico, poco solubile in acqua che miscelato con l'aria diventa
facilmente esplosivo (dal 3% al 52% in volume di
a. nella miscela con
aria). Per ovviare alla sua forte reattività e instabilità,
l'
a. viene conservato in soluzione di acetone, immettendolo sotto
pressione (non più di 20 atm) in bombole metalliche contenenti una massa
porosa che ha lo scopo di assorbire la soluzione, preservandola dagli urti.
All'apertura della bombola, le variazioni di pressione riconducono il prodotto
allo stato gassoso. Il processo di produzione tradizionale dell'
a. parte
dalla reazione di carburo di calcio e acqua. In seguito sono stati studiati
anche altri procedimenti, per cui oggi è possibile prepararlo anche dal
cracking di idrocarburi in forni elettrici ad arco e anche per
combustione parziale di metano con ossigeno, che preriscaldati vengono miscelati
e convogliati nella camera di pirolisi dove avviene la scissione del metano in
a. e altri gas, poi eliminati, mentre l'
a. viene riscaldato
dall'acqua di tempra. Industrialmente si ottiene per sintesi, combinando
direttamente carbonio e idrogeno, sotto l'azione dell'arco voltaico. L'
a.
viene impiegato nella saldatura con il cannello ossiacetilenico, dove, bruciando
a. con ossigeno, viene prodotta una fiamma luminosa e calorifica, che
raggiunge i 2.800 °C. Serve anche come materia prima nella preparazione di
numerosi prodotti, tra cui l'acido acetico e suoi derivati, i solventi, le
materie prime per materie plastiche, il cloruro di vinile, l'acetato di vinile,
ecc. I suoi sali (
acetiluri) con rame, mercurio, argento, ecc., sono
esplosivi e vengono usati come innescanti.
Schema del processo di produzione dell'acetilene