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Accrescimento.

Ingrandimento, sviluppo, aumento. L'accrescersi. • Microbiol. - A. di una colonia: sviluppo dell'intero gruppo e non dei singoli componenti. L'a. può essere causato da neoformazione di cellule (a. embrionale) o dalla crescita di volume di alcune cellule nervose o delle fibre muscolari striate (a. per distensione). Si può ulteriormente distinguere tra un a. natale e un a. postnatale. Durante la fase precedente alla nascita l'a. si accompagna ad altri fenomeni, quali la differenziazione cellulare e la modificazione della struttura e della forma dell'embrione e delle sue singole parti. Dopo la nascita, invece, l'a. procede soprattutto mediante l'aumento di dimensione delle cellule, mentre si perfeziona lo sviluppo delle varie funzioni dell'organismo. Nell'uomo il termine a. è usato a indicare il processo che va dalla nascita all'età adulta, allorché le cartilagini di a. delle ossa lunghe sono ormai calcificate e il processo ha termine. L'a. umano è ritmico (e non continuo), cioè procede a fasi intervallate da periodi di riposo. Il massimo a. viene notato durante il primo anno di vita, poi esso diminuisce di intensità, tendendo però a riprendere durante la pubertà. Durante l'a. cambiano le proporzioni del corpo. Il capo si accresce in proporzione meno che gli arti; alla fine del primo anno di vita si registra un raddoppio della statura e il peso è triplicato. La statura e il peso dell'individuo possono rappresentare gli indici dell'a. Infatti le varie malattie dell'a. sono date da eccessive variazioni del rapporto fra queste due misure. ║ Ormone dell'a.: sostanza che si genera nella parte anteriore dell'ipofisi e che influisce sullo sviluppo globale del corpo. Il suo eccesso determina il gigantismo, mentre la mancanza di ormone dell'a. durante lo sviluppo provoca il nanismo. • Bot. - Nelle piante superiori si riscontra comunemente un a. in spessore e un a. in lunghezza. Il primo è dovuto all'attività dei meristemi intercalari, il secondo a quella dei meristemi apicali. Le cause che regolano l'a. possono essere esterne (temperatura, radiazioni luminose) e interne (caratteri genotipici, fitormoni). A differenza degli animali, nei vegetali le cellule, dopo una fase embrionale, si trasformano in cellule adulte e perdono la possibilità di moltiplicarsi. • Biol. - Aumento delle dimensioni del corpo di un organismo vivente che si accompagna al differenziarsi delle varie parti del corpo stesso. L'a. si distingue in limitato (proprio di mammiferi, uccelli, insetti) e illimitato (proprio di pesci, anfibi e rettili). Si distingue inoltre un a. embrionale, un a. larvale, uno postlarvale e infine uno postembrionale. Le curve di a. stabiliscono le modalità dello stesso: si classificano segnando con y la dimensione del corpo, con t l'età e con a la taglia raggiunta al termine dell'a. La curva di a. dei metazoi mostra come l'a. sia massimo nei primi periodi e diminuisca poi fino a tendere allo zero. Il rallentamento è dovuto alla diminuzione della attività di moltiplicazione delle cellule e inoltre all'aumento del numero delle cellule incapaci di riprodursi. L'a. dell'intero individuo si svolge secondo un rapporto proporzionale espresso dalla equazione y = bx dove b è una costante che indica come l'a. sia di tipo isomerico. Logicamente non in tutte le fasi l'a. è costante: in alcune fasi dello sviluppo si ha infatti un a. allometrico, o eterogonico o disarmonico. In particolar modo questo fenomeno, detto eteroauxesi, è presente durante la fase di maturità sessuale. L'a. è legato ai quei fatti di crescita che regolano la produzione di RNA e DNA. Sono inoltre necessari per l'a. calcio, magnesio, carboidrati, fosfati, per le strutture di sostegno; ferro zinco, rame, fondamentali per la costruzione di enzimi e delle loro strutture; sali di sodio, potassio, calcio, magnesio, utilizzati dai vari liquidi dell'organismo; carboidrati, lipidi, vitamine, del gruppo B in particolare, e protidi. Durante la fase embrionale l'organismo utilizza queste sostanze presenti nell'uovo, in seguito le assorbe dall'esterno. Nei mammiferi placentati embrione e feto ricevono tali sostanze dalla madre. • Cristall. - L'a. dei cristalli è dato da sovrapposizioni di atomi, ioni, ecc., che vengono a stabilirsi vicini, con quell'ordine triperiodico che viene a determinare la struttura regolare e discontinua della materia costituente i cristalli. • Astron. - A. planetario: teoria che sostiene la formazione di altri pianeti mediante accumulo di corpi elementari di condensazione chiamati planetisemali o pianetesimi. • Astrofis. - Disco di a.: indica quelle formazioni gassose che possono formarsi quando intercorrono scambi di materia fra coppie molto strette di stelle.