Uomo politico algerino. Inizialmente su posizioni
moderatamente filofrancesi (proposta di una federazione fra l'Algeria e la
Francia), deputato alla Costituente francese nel 1946, membro nel 1948 e nel
1954 dell'Assemblea algerina, fu tra i principali realizzatori dell'indipendenza
del suo Paese. Allo scoppio della guerra di liberazione fuggì al Cairo
dove aderì al FLN (Front de Libération Nationale) e gli fu
affidato il ruolo di primo ministro del Governo provvisorio algerino a Tunisi
dal 1958 al 1961. Dopo la dichiarazione di indipendenza fu sostituito da Ben
Khedda alla guida dell'esecutivo, mentre fu eletto presidente dell'Assemblea
costituente. Nel 1963 si dimise per dissapori col presidente Ben Bella da cui fu
arrestato l'anno seguente. Liberato, rimase in disparte per quasi un decennio,
facendosi però portavoce nel 1976 di una protesta che si denunciava
l'antidemocraticità del regime. Dopo un periodo di soggiorno sorvegliato,
tornò in libertà nel 1979 (Taher, Costantina 1899 - Algeri
1985).