Demetrio Falereo.
DEMETRIO FALEREO (350 ca - 285 ca a.C.). Filosofo peripatetico ateniese. Fu governatore di Atene dal 317 al 307 per conto del macedone Cassandro. Negli ultimi anni di vita divenne consigliere culturale dei Tolomei, ma cadde in disgrazia al tempo di Tolomeo II Filadelfo. s. m. (f. -a ) 1 Chi si dedica alla ricerca filosofica. 2 (fig.) Chi assume un atteggiamento di serena imperturbabilità di fronte alle avversità della vita. Sinonimi (s.m.), pensatore. (s.m.), saggio, sapiente. (dal greco peripatetikós, der. di peripatós: passeggiata). Relativo alla scuola filosofica aristotelica, i cui membri si intrattenevano a discutere nel Peripato. ║ Di cosa che si fa passeggiando. • Filos. - Scuola p.: dopo la morte di Aristotele (322 a.C.), già con lo scolarcato di Teofrasto fecero ingresso nel Peripato le scienze naturali, le analisi e le classificazioni dei fatti particolari, il gusto della ricerca empirica, a discapito delle scienze teoretiche e della dimensione puramente speculativa. Nel III sec. il Peripato, sotto lo scolarcato di Lico, diventò una scuola di retorica e di grammatica. Interessi prevalentemente naturalistico-eruditi ebbero Teofrasto, Eudemo, Aristosseno di Taranto, Dicearco di Messina, Clearco di Soli. La dispersione del pensiero più propriamente teoretico di Aristotele va spiegata anche con il destino degli scritti aristotelici. Mentre i dialoghi continuarono ad avere larga diffusione, i trattati di scuola conobbero, fra il III e I sec. a.C., un oblio quasi completo. Infatti Teofrasto, morendo, affidò la biblioteca che conteneva tutte le opere non pubblicate di Aristotele a Neleo di Scepsi, che la trasferì in Asia Minore, lasciandola poi ai suoi eredi; costoro, per evitare che i manoscritti cadessero nelle mani dei re Attalidi, li nascosero in una cantina, dove rimasero fino a che un bibliofilo, Apellicone, li riportò ad Atene. Nell'86 a.C. furono confiscati da Silla e affidati, a Roma, al grammatico Tirannione. Un'edizione completa e ordinata di questi scritti fu fatta solo nel I sec. a.C. da Andronico di Rodi (decimo successore di Aristotele). Il Peripato, dunque, rimase privato per molto tempo di quella produzione aristotelica consistente negli appunti e nel materiale delle lezioni, che conteneva il messaggio più profondo e speculativo del maestro. L'età ellenistica conobbe quasi esclusivamente le opere che Aristotele aveva pubblicato; così, il Peripato non fu in grado di esercitare un influsso filosofico di rilievo rispetto alle altre scuole del tempo. ateniese.(agg. e s.m. e f.), di Atene, abitante di Atene.Inglese AthenianFrancese athénienTedesco athenischIn molti Paesi, titolo dei funzionari messi a capo di colonie. Negli Stati Uniti d'America e in altre repubbliche federali titolo del capo elettivo del potere esecutivo dei singoli Stati. In Italia, Francia, Inghilterra, titolo del sovrintendente alle relative banche di emissione. Nell'Impero britannico si chiama G. generale il rappresentante nei singoli dominions. Capitale (3.096.775 ab.) della Grecia e capoluogo della provincia dell'Attica. Sorge nella parte orientale della Grecia, sul luogo dell'antica città, ai piedi dell'Acropoli (156 m s/m.), la rocca occupata dai massimi edifici pubblici e religiosi, consacrata al culto della dea Atena. Situata nella piana costiera solcata dai fiumi Cefiso e Ilisso, la città è circondata dalle alture dell'Egaleo, del Parnaso, del Pentelico e dell'Imetto, mentre a Sud si affaccia sul golfo di Egina, dove il Pireo costituisce il suo porto, con il quale comunica per mezzo di un'autostrada e una ferrovia. Nel XIX sec., lo sviluppo della città è stato tale da renderla sovrappopolata, con numerosi quartieri popolari e talvolta malsani e con una vastissima periferia, nella quale non mancano le bidonvilles. • Econ. - Oltre che centro governativo, A. è anche centro finanziario e il maggiore della Grecia per il commercio internazionale. L'industria occupa buona parte della popolazione attiva; le più importanti sono le industrie tessili (cotoni e seta), meccaniche, alimentari, siderurgiche, farmaceutiche, di materie plastiche e del tabacco. • St. - Costituita già a partire dal III millennio a.C., la città si sviluppò rapidamente e costantemente grazie alla sua favorevole posizione sotto il punto di vista delle comunicazioni tra il mare e l'interno della Grecia. Secondo la tradizione, la città di A. sarebbe stata fondata da Cecrope, oriundo di Saide, in Egitto; fra l'altro, egli vi avrebbe introdotto i riti, le cerimonie religiose e il matrimonio. Successivamente il leggendario re Teseo (V.) congiunse in un solo corpo politico i dodici Stati indipendenti nei quali Cecrope aveva diviso questo centro miceneo e fece di A. la capitale del nuovo regno. A ricordo dell'unione, egli istituì celebrazioni in onore di Atena (V. ATENEE). A lui si deve anche la divisione dei cittadini in tre classi: nobili (Eupatridi), agricoltori (Geomori), artigiani (Demiurgi). La vera storia documentata di A. incomincia nel 683 a.C., data di una certa sicurezza che coincide con l'istituzione degli Arconti (V.), i magistrati supremi, designati dalle famiglie aristocratiche, i quali esercitavano il potere in precedenza riunito nelle mani del re. Ma chi pose il fondamento della grandezza di A. fu Solone (V.), un nobile decaduto e impegnato nel commercio, oltre che un legislatore eccelso. Durante il proprio arcontato (594), egli si impegnò a fondo nella soluzione della crisi che da tempo affliggeva la città a causa delle lotte tra le famiglie nobili per mantenere o conquistare il potere. Egli si impegnò nella compilazione di un nuovo statuto e di un nuovo codice di leggi. In tal modo egli attuò anche un sistema fiscale molto più equo di quello allora esistente e, a tal fine, divise i cittadini in quattro classi: Pentacosiomedimmi (cioè coloro che avevano un'entrata annuale di 500 medimmi di grano, per un valore pari a 500 dracme); Cavalieri (fra i 200 e i 500 medimmi); Zeugiti (da 200 a 300 medimmi); Teti (cioè coloro che non raggiungevano i 200 medimmi). I membri delle prime tre classi dovevano pagare una tassa proporzionale al reddito, l'ultima era invece esente. Solone creò inoltre il Senato (o Consiglio dei quattrocento), con poteri deliberanti, mentre il vecchio areopago, Consiglio della città e tribunale supremo, manteneva intatte le sue attribuzioni, cui si aggiunse anche il compito della sorveglianza generale delle leggi e delle istituzioni. Le leggi di Solone furono incise sopra cilindri di legno e tavole triangolari, conservate nell'Acropoli e successivamente nel pritaneo. Egli infine introdusse la dracma leggera al posto di quella pesante, il che rese più facile la restituzione dei prestiti, la ripresa dell'economia e nel contempo aprì alla città nuovi e più ampi mercati. Successivamente, ulteriori problemi politici portarono alla divisione della città in diverse fazioni, fino a che il capo della fazione dei diacri, Pisistrato, instaurò la tirannide a partire dal 561 a.C. Questo permise quantomeno di ottenere una certa stabilità politica, la quale influì positivamente anche sull'economia cittadina. Nel 510 a.C. circa venne istituita la democrazia ateniese ad opera di Clistene, capo degli Alcmenoidi, i quali, appoggiati da Sparta, erano usciti vittoriosi in seguito a una rivolta cittadina. La nuova democrazia tendeva a dare al popolo una parte adeguata al governo, grazie all'istituzione di tribù e consigli. Tra il 490 e il 479 gli Ateniesi vinsero le due guerre persiane, dopodiché ebbe inizio la vera e propria potenza ateniese, rafforzata anche grazie al rapido sviluppo delle abilità marittime. Nel 445 a.C. iniziò una tregua di trent'anni fra Sparta e A. Dopo la costituzione della lega delio-attica, si arrivò (nel 431-404 a.C.) alla cosiddetta guerra del Peloponneso, la quale pose fine al predominio ateniese (nel 430 A. era inoltre stata decimata e quindi indebolita da una terribile pestilenza). In seguito continuarono, tra alti e bassi, le lotte contro Sparta e altre guerre, le quali impedirono la ricostituzione della potenza di A. A partire dal 146 a.C., la Grecia divenne una provincia romana e la città fu posta sotto il governatore della provincia di Macedonia, come città libera. A. aderì alla sollevazione greca con Mitridate (88-87) e in seguito a ciò venne devastata e saccheggiata da Silla, il quale determinò il rafforzamento del dominio romano. Nel Medioevo venne devastata dai Goti. Dal 1204 al 1456 fu governata dai signori feudali dell'Europa occidentale; poi i Turchi la conquistarono (1456) e la tennero fino al 1883. La guerra d'indipendenza (1821-1833) ridiede la libertà alla Grecia e A. risorse. Nel 1834 ebbe inizio la sua storia moderna, allorché divenne residenza della famiglia reale e capitale del nuovo Stato; così cominciò a risorgere e ad ingrandirsi. La seconda guerra mondiale la risparmiò: fu occupata nel 1941 dai Tedeschi ai quali succedette nello stesso anno l'occupazione italiana. Tornata sotto il controllo germanico nel 1943, venne liberata dagli alleati nell'ottobre del 1944. • Arte - Per quanto concerne il periodo miceneo, rimangono oggi soltanto alcuni resti nell'Acropoli, come le mura, i bastioni e qualche edificio. Gli altri resti risalenti all'età arcaica fanno ritenere che la città fosse costituita da gruppi di abitazioni e piccoli centri separati intorno all'Acropoli. Al periodo di Pisistrato risalgono l'acquedotto, il primo Partenone in stile dorico, abitazioni private e monumenti sepolcrali. Al periodo di Pericle risale il massimo splendore architettonico, espresso dal Partenone (447-432), dedicato alla dea Atena e simbolo della città, dai Propilei, la monumentale porta dell'Acropoli con colonne dorico-ioniche, nonché dal tempio di Atena Nike, costruito dopo il 430 in stile ionico e opera di Callicrate. Accanto al Partenone si trovava l'Eretteo, antico luogo di culto dedicato ad Atena Poliade e a Posidone Eretteo, con la loggetta delle Cariatidi, le sei statue di giovani donne che sostenevano il tetto. La collina dell'Areopago ospitava il tribunale per i delitti, mentre l'Agorá era il centro della vita amministrativa e commerciale della città. Ai secc. I-II d.C. risalgono altri monumenti significativi: l'Arco di Adriano, il tempio di Giove Olimpio, il piccolo tempio dorico di Teseo, il teatro di Dionisio, il Ginnasio, situato nel centro dell'antica Agorá. I Bizantini costruirono numerose chiese a partire dal V sec., tra cui S. Dionigi, S. Teodoro, S. Nicodemo, la chiesa del monastero di Omorfi Ekklisia, decorata da notevoli pitture di scuola macedone (XIII sec.), nonché quella del monastero di S. Giovanni Kinigos. Della dominazione turca sono rimaste in particolare due moschee, quella della Vittoria e quella del Bazar. A partire dal 1700 molti monumenti furono depredati a favore dei musei occidentali e solo nel secolo successivo iniziarono seri e ufficiali scavi archeologici. Dopo la designazione di A. quale capitale greca, si misero in atto piani urbanistici finalizzati a dare ordine all'incessante sviluppo della città. Vennero anche eretti numerosi edifici in stile neoclassico, tra cui il Palazzo Reale (1836), la Biblioteca Nazionale (1862) e il Museo Archeologico (1866). Nel 1985 e di nuovo nel 1991 il Governo greco ha chiesto al Governo inglese la restituzione dei fregi del Partenone esposti al British Museum di Londra, per ricollocarli nel loro contesto originale, ma in entrambi i casi ha ottenuto un rifiuto. Atene: rovine dell'Agorà e del Portico di Attalo Figlio di Antipatro, re di Macedonia. Il padre, morendo, lasciò il governo delle Grecia e della Macedonia a Poliperconte invece che al figlio C. Questi si ribellò e con l'aiuto di Antigono riuscì a rivendicare i suoi diritti (350 ca. - 297 a.C.). Dinastia di sovrani che regnarono in Egitto in età ellenistica. Sono chiamati anche Lagidi, da Lago, padre di Tolomeo I (V.). (Filadelfo). Re d'Egitto. Figlio di Tolomeo I e di Berenice I, nel 288 a.C. si unì in matrimonio con la figlia di Lisimaco di Tracia, Arsinoe I, che ripudiò alcuni anni dopo per sposare la propria sorella Arsinoe II (276 a.C.). Associato al trono dal padre nel 285 a.C., gli succedette nel 283 a.C. Combatté, di volta in volta, contro il fratellastro Magas di Cirene, dichiaratosi indipendente, contro Antioco I Sotere di Siria (prima guerra siriaca, 274-271 a.C.), contro Antigono I Gonata di Macedonia (guerra cremonidea, 267-262 a.C.) e contro Antioco II Teo di Siria e Antigono (seconda guerra siriaca, 260-253 a.C.), riuscendo non solo a conservare i possedimenti paterni in Asia Minore e nell'Egeo, ma anche ad ampliarli con quelli della seconda moglie e ad aumentare il proprio potere nell'ambito della lega dei Nesioti. Fece inoltre costruire basi di appoggio per i commerci lungo le coste dell'Arabia e dell'Africa orientale, e regolò i rapporti con il Regno di Siria dando sua figlia Berenice in sposa ad Antioco II; allo stesso modo, mediante la promessa di matrimonio tra suo figlio Tolomeo III e la figlia di Magas, Berenice, preparò la riunione di Cirene all'Egitto (250 a.C.). All'interno del suo regno continuò l'opera di organizzazione amministrativa e finanziaria iniziata dal padre, incoraggiò e protesse, anche più di quest'ultimo, le arti e le scienze, e abbellì Alessandria con il restauro o la costruzione di grandi opere pubbliche: a lui si devono la biblioteca, il museo e il faro di Alessandria, oltre a un canale tra il Nilo e il Mar Rosso. Istituì infine il culto dinastico, estendendolo dai sovrani defunti, Tolomeo I e Berenice I, anche a se stesso e alla moglie Arsinoe II, ancora viventi (Coo 308-246 a.C.). Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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