La
Direzione
del Teatro di Segesta
MICHELE LA TONA
Michele La Tona, 51
anni, sposato con un figlio è il direttore artistico del
Teatro di Segesta.
E' stato nominato nel marzo del '99 dal Sindaco di
Calatafimi Segesta con apposito atto deliberativo.
L'esperienza di La Tona nell'ambito del teatro italiano
è particolarmente ricca ed intensa.
Prima di approdare al Teatro di Segesta è stato per 24
anni al Teatro Biondo Stabile di Palermo con vari compiti
organizzativi ed amministrativi e dal '90 con l'incarico
di Segretario Generale. In epoca recente è stato
consulente dell'Assessorato al Turismo della Regione
Siciliana nell'organizzazione della Rassegna
Internazionale denominata "Il Circuito del Mito".
Si è anche occupato di rapporti internazionali con il
Festival di Avignone, con il Teatro Danza di Wuppertal
diretto da Pina Bausch, con l'Opera di Stato di Vienna,
con l'Opera di Praga, con la Comedie Française.....
E' abituale consulente di festivals, rassegne, compagnie
teatrali, enti.
E' profondo conoscitore della macchina teatrale in tutti
i suoi aspetti, conosce le "carte" ministeriali
e l'intera legislazione in materia , è esperto nella
contrattistica del settore.
Nel tempo ha svolto una intensa attività pubblicistica
come autore di saggi storici, articoli per riviste
specializzate, programmi e quaderni teatrali.
Il programma del Teatro di Segesta '99 nasce da una idea di "teatro totale" che fu tanto cara a Giorgio Strehler.
Un teatro in grado
di fare coesistere testi di autori latini e greci e danza,
pagine di autori contemporanei e musica jazz, i grandi
classici come Shakespeare e la commedia dell'arte, la
musica di Gershwin e Chopin, Goldoni e "Duke"
Ellington.
Il tutto nell'assoluto rispetto dei luoghi e della scena
millenaria del Teatro Antico di Segesta.
Una visione quindi che crea le condizioni per evitare recinti alla cultura e al teatro in particolare modo. Grande attenzione quiindi anche nei confronti del pubblico e dei diversi generi e linguaggi teatrali.
Al pubblico che non apprezza le rappresentazioni classiche non può essere precluso un bene come il Teatro Antico di Segesta:quindi apertura ai diversi linguaggi artistici e allargamento della fruizione di uno spazio come Segesta.
Un programma in cui la musica ha una sua presenza costante: serve anche, nella universalità del suo linguaggio, ad avvicinare il pubblico di lingua straniera, serve a fungere da colonna sonora nelle suggestioni di luoghi unici al mondo.
