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VOLTAIRE
(François-Marie Arouet, Parigi 1694 -
ivi 1778). Filosofo, storico e letterato francese, esponente di punta
del movimento illuminista e protagonista di una lunga battaglia politico-culturale
contro l'ancien régime. Appena ventitreenne venne condannato
a un anno di prigione alla Bastiglia per una satira libertina e dissacrante.
Uscito dal carcere (1718), acquistò ben presto fama europea grazie
a un poema epico (Enriade) e ad alcuni lavori teatrali (Edipo,
Bruto, La morte di Cesare). Le sue Lettere filosofiche,
pubblicate dopo un viaggio in Inghilterra, furono condannate e bruciate
per mano del boia di Parigi (1734) a causa delle loro tesi anticonformiste
(tolleranza religiosa, deismo, libertà politica, newtonianesimo).
Ritiratosi in un castello della Lorena, compose opere filosofiche orientate
in senso empiristico e materialistico. Invitato a Berlino da Federico II,
scrisse il Dizionario filosofico e pubblicò Il secolo di
Luigi XIV (1753). Questa fu la prima di una serie di grandi opere storiche
(Saggio sui costumi, 1756; Storia della Russia, 1759) nelle
quali rinnovò profondamente il metodo storiografico, demolendo la
visione provvidenzialistica della storia di J.B. Bossuet. Pubblicò
nel frattempo numerosi "racconti filosofici" (Il mondo come va, 1746;
Zadig, 1747; Micromegas, 1752; Candido, 1759), nei
quali dietro l'ironia e la leggerezza delle storie è evidente l'impegno
politico-sociale. Si batté in difesa dei diritti civili, denunciando
con forza i privilegi e l'intolleranza della Chiesa cattolica. Trascorse
gli ultimi vent'anni a Ferney, vicino a Ginevra; qui compose il Trattato
sulla tolleranza (1763) e scrisse diversi articoli per l'Encyclopédie
di Diderot e d'Alembert impegnandosi, infine, in altre battaglie politiche
(contro i vecchi parlamenti giudiziari, a favore della politica economica
di Turgot). Alla sua morte gli fu negata la sepoltura ecclesiastica, ma
durante la rivoluzione francese le sue spoglie furono portate in trionfo
al Panthéon.
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