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VARGAS, GETULIO DORNELLES
(São Borja 1882 - Rio de Janeiro 1954). Politico brasiliano. Di una potente famiglia dello stato di Rio Grande do Sul. Dopo aver ricoperto vari incarichi statali e federali, nel 1929 venne scelto dall'Alleanza liberale come candidato alla presidenza della repubblica con un blando programma di riforme, ma venne sconfitto. L'anno successivo, invece riuscì a imporsi con il sostegno di un eterogeneo movimento politico-militare, costituito da industriali, classe media e settori proletari. Fin dall'inizio il suo governo ebbe carattere autoritario e populista insieme. Emanò una serie di leggi sociali avanzate per i lavoratori industriali urbani e, nello stesso tempo, creò una struttura sindacale di tipo corporativo, modellata su quella di analoghi regimi dei paesi fascisti europei. Riconfermato presidente nel 1934, un anno dopo affrontò e sconfisse con una repressione implacabile, fatta di assassini e torture, un'insurrezione guidata da Luiz Carlos Preste e ispirata dall'Internazionale comunista. Per conservare il potere, minacciato soprattutto dai liberali, nel novembre 1937 promosse un colpo di stato instaurando lo "Stato nuovo", dittatura di orientamento fascista, centralizzata, nazionalista e industrialista. In politica estera si avvicinò all'Asse Roma-Berlino, fino a quando l'attacco giapponese di Pearl Harbor e la distruzione di navi brasiliane da parte di sottomarini italiani non lo indussero a cambiare posizione. Nell'agosto 1942 venne dichiarata guerra all'Italia. La vittoria alleata rafforzò l'opposizione e lasciò la dittatura di Vargas in una posizione incerta, che si concluse con la deposizione nell'ottobre 1945. Dopo cinque anni di volontario esilio nella sua città natale ritornò sulla scena politica nel 1950 per essere nuovamente eletto presidente con l'entusiastico appoggio dei sindacati, della borghesia industriale e di settori nazionalisti dell'esercito che vedevano in lui un bastione contro la penetrazione economica Usa. La sua maggiore creazione fu il monopolio statale del petrolio, la Petrobrás. Una crescente opposizione dell'oligarchia e degli Usa creò una situazione di stallo che spinse Vargas a scegliere il suicidio. Figura carismatica anche dopo la morte, l'influenza del suo nome continuò a pesare nei destini dei brasiliani.

O. Ianni, La fine del populismo in Brasile, Il Saggiatore, Milano 1974.
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