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USTASA
Termine croato (ribelli) con cui si autodefinirono i militanti del movimento nazionalista croato promosso da Ante Paveli nel 1929. Già dichiarati fuorilegge a causa dei loro metodi terroristici e ostili al re Alessandro I di Iugoslavia e alla sua politica filoserba, ne organizzarono l'assassinio (1934). Grazie ai loro legami con i nazionalsocialisti tedeschi e i fascisti italiani, nonché alla loro ideologia d'estrema destra e antisemita, una volta invasa e occupata la Iugoslavia nella Seconda guerra mondiale (aprile 1941), i nazifascisti concessero agli ustasa la possibilità di guidare uno stato croato solo formalmente indipendente, in realtà esempio di collaborazionismo. Essi diedero vita a un regime di terrore, le cui vittime principali furono ebrei e serbi, e combatterono al fianco dei tedeschi. Dopo la violenta guerra civile contro i partigiani comunisti capeggiati da Tito (quando i contrasti ideologici si fusero con quelli etnici antiserbi) furono processati e giustiziati in gran numero nella nuova Iugoslavia a regime comunista.
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