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TABACCO
Pianta erbacea originaria dell'Africa meridionale, introdotta in Europa dal francese J. Nicot (1530-1600). La lenta combustione delle sue foglie essiccate produce un fumo che, aspirato, risulta di sapore gradevole e con effetto lievemente inebriante. Questa pratica era già nota e diffusa fra gli indios. Il tabacco dapprima fu importato in Spagna e Portogallo per le sue supposte qualità medicinali, poi in Inghilterra alla fine del Cinquecento per influenza di Walter Raleigh; dal secolo successivo se ne diffusero le piantagioni e il fumo venne ampiamente praticato in tutto il mondo, nonostante la condanna della Chiesa e degli stati. Costituì il principale prodotto di esportazione delle colonie britanniche d'America, tanto che le prime produttrici (Virginia, Maryland, North Carolina) lo riconoscevano addirittura come moneta. Dopo la guerra anglo-americana (1812-1815) la coltivazione si diffuse nella valle del Mississippi; nel 1860 New York e Filadelfia erano importanti centri di produzione di sigari. Nel corso del tempo numerosi tipi di tabacco furono scoperti ed elaborati e anche il consumo variò in qualità e quantità.
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