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GUERRA AEREA
L'impiego bellico di aeroplani e dirigibili, anche
in cooperazione con forze di terra o di mare. Il primo impiego bellico dell'aeroplano
avvenne nel 1911 (otto anni dopo il primo volo di Orwille Wright che si
considera l'atto di inizio dell'aviazione). L'esercito italiano impiegò
infatti velivoli, durante la guerra italo-turca del 1911-1912, per ricognizione,
osservazione del tiro d'artiglieria, bombardamento (anche notturno) e diffusione
di manifestini destinati alle truppe nemiche. Anche nelle guerre balcaniche
del 1911-1913 vennero impiegati aeroplani, e fu eseguito il primo attacco
aereo antinave da parte di un idrovolante greco, che colpì una cannoniera
turca. Con la Prima guerra mondiale si svilupparono le specialità
fondamentali, caccia e bombardamento, e si diede inizio all'azione
di contraviazione, spesso compiuta da aerei, volta alla distruzione
della forza aerea nemica; si sperimentarono anche meglio la ricognizione
e l'osservazione del tiro; alcune marine avviarono l'imbarco di idrovolanti
sulle navi e apparvero le prime portaerei, mentre aerei venivano impiegati
in attività nuove come il siluramento, la caccia ai sommergibili,
l'attacco alle città. La guerra civile spagnola del 1936-1939 e quella
cino-giapponese iniziata nel 1937 furono, con la Seconda guerra mondiale,
i teatri della definitiva affermazione del potere aereo; durante la guerra
civile spagnola si ebbe il primo attacco distruttivo sistematico contro
una città, quella di Guernica nella regione basca, colpita nel 1937
da un bombardamento a tappeto tedesco a sostegno delle forze franchiste.
Nel corso della guerra 1939-1945 furono perfezionati la cooperazione tattica
(in terra e in mare) e il bombardamento strategico. Subito dopo la Prima guerra mondiale, la maggior parte dei paesi che non l'avevano fatto prima
costituirono una forza aerea indipendente, alla pari con l'esercito e la
marina. I successivi sviluppi politici mondiali, accompagnati dal contemporaneo
avvento dell'aereo a reazione, della missilistica e dell'arma nucleare,
dilatarono al massimo l'importanza del potere aereo, cioè
della possibilità di usare il cielo e lo spazio per i propri scopi
bellici, negandolo al nemico. L'età dei bombardamenti aerei, in grado
di radere al suolo intere città (Coventry, Lipsia, Dresda, Tokyo,
Hiroshima, Nagasaki), d'altra parte, cambiò radicalmente il rapporto
tra la guerra e le popolazioni civili, coinvolgendo direttamente anche quella
grande parte di esse che si trovava lontano dal teatro delle operazioni.
R.Nassigh

A. Pelliccia, Il dominio dello spazio, Edizioni dell'Ateneo, Roma
1978; Aa.Vv. Storia dell'aviazione, Fabbri, Milano 1973.
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