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GROZIO, UGO
(Huig van Groot, Delft 1583 - Rostock 1645). Giurista e umanista olandese. Nel 1609 pubblicò il Mare liberum, dove sostenne la dottrina della libertà di navigazione. Condannato al carcere a vita per la sua adesione al partito degli arminiani, fuggì a Parigi dove nel 1634 fu nominato ambasciatore di Svezia pur subendo l'ostilità di Richelieu e poi di Mazarino per le sue teorie sulla separazione di Chiesa e stato. Nel 1625 pubblicò la sua opera principale, De jure belli ac pacis, vera fondazione del moderno diritto internazionale e del diritto bellico. L'unica fonte di verità è riconosciuta nella natura umana, ossia nella ragione, comune a tutti gli uomini, che governa l'"istinto sociale", anch'esso universale; la giurisprudenza non prevede dunque postulati teologici, ma vale in quanto espressione della naturale aspirazione a una società pacifica e ordinata. Da tali basi giusnaturaliste deve per Grozio procedere l'elaborazione del diritto positivo, corpo di convenzioni che regolano tanto la vita dei cittadini entro lo stato, quanto i rapporti degli stati tra loro; sola giustificazione possibile della guerra in quest'ottica è la punizione dello stato violatore dei patti.
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