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GRECIA, INDIPENDENZA DELLA
(1821-1830). Frutto di una lunga lotta contro
la dominazione ottomana, culminata nella guerra iniziata nel 1821. Già
dal 1814 a Odessa si era formata l'Eteria, un'organizzazione segreta
di cui facevano parte mercanti e intellettuali sparsi in Europa; tra essi
vi erano Giovanni Antonio Capodistria e Alessandro Ipsilanti, due fuoriusciti
greci al servizio dello zar. La lotta, a cui partecipò anche il clero
ortodosso, cominciò nel marzo del 1821 quando Ipsilanti, a capo di
un piccolo esercito, cercò di sollevare le provincie turche danubiane,
mentre anche nelle isole le popolazioni insorgevano. Nonostante la dura
reazione turca, il 1° gennaio 1822 venne costituito un governo provvisorio
che rivolse un appello all'Europa sperando in un aiuto delle potenze straniere.
Solo nel 1827, quando la Turchia contava già sull'appoggio dell'Egitto
e la maggior parte delle città greche erano tornate sotto il dominio
turco, Francia, Inghilterra e Russia decisero di intervenire. La flotta
turco-egiziana fu sconfitta e, con il trattato di Adrianopoli (1829), confermato
con il trattato di Londra del 1841, fu sancita l'autonomia greca. Tessaglia,
Macedonia, Epiro, Tracia e Creta rimasero però possedimenti turchi.
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