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![]() GOLFO, GUERRA DEL (15 gennaio - 28 febbraio 1991). Combattuta tra l'Iraq e la forza multinazionale dell'Onu guidata da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, pose fine alla crisi aperta il 12 agosto 1990 dall'invasione irachena dell'emirato arabo del Kuwait. Massicciamente sostenuto e armato dagli Usa e dall'Occidente (oltre che dall'Urss) durante la precedente guerra contro l'Iran (1980-1988) come diga contro la minaccia islamica, nel 1990 il regime di Baghdad, schiacciato dal debito estero e impedito nel Grande disegno di guida del mondo arabo coltivato da Saddam Hussein, ritorse la sua potenza militare contro gli emirati filoccidentali, accusando il Kuwait di praticare una politica di ribasso dei prezzi petroliferi e di estrarre illegalmente petrolio dal giacimento iracheno di Roumaila. Sotto le bandiere dell'Onu e del diritto internazionale e preparato da un massiccio spiegamento di forze dell'operazione Scudo nel deserto, dall'intensa attività diplomatica verso l'Urss e i paesi arabi ostili all'Iraq e dal crescendo di risoluzioni orchestrato all'Onu per autorizzare l'uso della forza, l'intervento Usa schiacciò il dispositivo iracheno, ampiamente sovrastimato dalla propaganda e dimostratosi inerme di fronte all'enorme superiorità alleata. L'Iraq fallì anche nei tentativi di coinvolgere nel conflitto Israele per guadagnare, contro questo comune nemico, la perduta solidarietà araba, manifestatagli solo dall'Olp. Combattuta quasi esclusivamente dalle aviazioni alleate con massicci e ininterrotti bombardamenti sull'Iraq, l'operazione, condotta minuto per minuto sotto i riflettori delle reti televisive di tutto il mondo, fu rapidamente conclusa da un'offensiva di terra che in soli quattro giorni liberò il Kuwait, costringendo l'esercito iracheno a una fuga disordinata dopo aver incendiato i pozzi petroliferi kuwaitiani, provocando gravi danni ecologici. |
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