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FRONTE DI LIBERAZIONE DEL QUÉBEC
Gruppo autonomistico francofono, si batté per la trasformazione dello stato canadese del Québec in stato indipendente. Sorse negli anni sessanta del Novecento dal forte movimento separatista impegnato per il rispetto della lingua e delle tradizioni culturali francesi. Ispirandosi all'esempio cubano e alla testimonianza di alcuni esuli algerini, si orientò verso posizioni sempre più rivoluzionarie e terroristiche. Compì i primi attentati nel 1963 e proseguì sporadicamente su questa strada. I gesti più clamorosi furono, nel corso del 1970, il rapimento e l'assassinio del ministro del Lavoro del Québec, Pierre Laporte, e il rapimento del diplomatico britannico James Cross. Di fronte all'esplosione del terrorismo il governo provinciale chiese aiuto al governo centrale e proclamò lo stato di guerra. Le libertà civili furono sospese e cinquecento persone furono arrestate. In Québec furono stanziate truppe dell'esercito canadese, che riuscirono a riportare l'ordine grazie anche a una compatta reazione dell'opinione pubblica, che si dimostrò contraria alla radicalizzazione della lotta politica.
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