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FERROVIE
Mezzo di trasporto basato sulla trazione meccanica
di vagoni su rotaie. L'uso di vagoni su rotaie con trazione animale si diffuse
nelle miniere inglesi nel XVIII secolo. Fin dagli inizi del secolo successivo
furono fatti parecchi esperimenti per utilizzare la macchina a vapore di
Watt per la trazione, ma il merito dell'invenzione della locomotiva è
attribuito all'inglese G. Stephenson (1829). Già nel 1830 fu inaugurata
la linea Liverpool-Manchester e da allora la costruzione di ferrovie continuò
a ritmo rapido fino alla Prima guerra mondiale e oltre. All'avanguardia
nel processo furono Gran Bretagna e Stati Uniti, seguiti dai paesi dell'Europa
occidentale e (verso la fine del secolo) dalle colonie europee negli altri
continenti. La prima ferrovia italiana (Napoli-Portici) fu costruita nel
1835, ma al momento dell'unità ne esistevano solo 1900 chilometri
circa, concentrati in Piemonte. La rete italiana fu costruita dallo stato
unitario in due ondate, negli anni sessanta (le grandi linee) e negli anni ottanta (le linee minori) dell'Ottocento. Nel XX secolo cambiò in
quasi tutti i paesi la forma di trazione. Le locomotive a vapore furono
sostituite nei paesi europei da quelle elettriche e nei paesi extraeuropei
(dove l'elettrificazione sarebbe stata troppo costosa) da quelle diesel.
La costruzione delle ferrovie, dati gli alti costi, rappresentò il
più grande affare finanziario del XIX secolo. Esso creò aspettative
di grandi profitti, scatenando ondate speculative. In molti casi le aspettative
furono deluse, provocando crisi borsistiche e finanziarie, con conseguenti
fallimenti e scandali. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti le linee furono
costruite e gestite da compagnie private in concorrenza tra loro, con un
intervento statale ridotto alla razionalizzazione ex-post del sistema.
Negli altri paesi europei e nelle colonie, invece, dove le prospettive di
guadagno erano più incerte, lo stato si fece più direttamente
promotore della costruzione, spesso stipulando accordi di vario tipo col
capitale privato (tali per esempio da garantire profitti minimi alle compagnie).
Un sistema misto fu adottato per la costruzione anche in Italia, prima con
convenzioni per singole linee e poi con una riforma organica del sistema
(1885). Nel lungo periodo però le linee furono quasi ovunque nazionalizzate
(in Italia nel 1905), in quanto riconosciute di preminente interesse sociale.
Nei paesi più arretrati (Italia compresa) e nelle colonie la costruzione
fu finanziata dall'importazione di capitale dai paesi più ricchi
(Gran Bretagna e Francia), organizzata da consorzi finanziari guidati dalle
grandi banche di affari (Rotschild in testa). In questi casi i lavori furono
in genere affidati a ditte dei paesi prestatori, che potevano fornire le
ferrovie "chiavi in mano". La costruzione delle ferrovie ebbe profondi effetti
sull'intera economia, sia per la domanda di beni e servizi creata che per
gli effetti di lungo periodo sul sistema dei trasporti. La prima stimolò
notevolmente la crescita economica, soprattutto dei paesi dove le linee
erano state costruite ma anche degli altri attraverso le esportazioni di
materiale rotabile. Gran parte della domanda si diresse verso il settore
tradizionale dell'edilizia, ma l'effetto dinamico più importante
fu l'incremento della domanda di prodotti meccanici e siderurgici (rotaie,
locomotive ecc.): in Gran Bretagna essa svolse un ruolo essenziale nella
cosiddetta seconda ondata della rivoluzione industriale, basata appunto
sulla crescita dell'industria siderurgica e meccanica. Anche negli altri
paesi industrializzati la domanda ferroviaria favorì lo sviluppo
dell'industria pesante (molte ditte meccaniche iniziarono come produttrici
di locomotive). Gli effetti sul sistema di trasporto furono ancora maggiori.
Nelle aree già servite da strade e canali la costruzione di ferrovie
rivoluzionò la gerarchia dei mezzi di trasporto, sostituendo (benché
non completamente) i canali nel traffico pesante a lunga distanza e trasformando
le strade (fino all'avvento dell'automobile) in un mezzo sussidiario per
il trasporto di merci e passeggeri alla stazione più vicina. Inoltre
la ferrovia rese possibile lo sfruttamento economico e il popolamento delle
aree continentali dove non preesistevano alternative (Stati Uniti, Canada
ecc.). Insieme tali processi ridussero drasticamente i costi di trasporto,
svolgendo all'interno dei continenti una funzione analoga a quella della
navigazione a vapore per il trasporto transoceanico e contribuendo quindi
in maniera decisiva alla formazione del mercato mondiale.
G. Federico
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