BODIN, JEAN (Angers 1530 - Laon 1596). Pensatore politico francese. Dopo gli studi di diritto a Tolosa si trasferì a Parigi (1561) come avvocato al parlamento. Procuratore generale del re, durante le guerre di religione appoggiò il partito dei politiques che auspicavano la tolleranza. Da quella esperienza trasse alcuni elementi costitutivi del suo pensiero politico, sintetizzato nei Six livres de la république (Sei libri della repubblica, 1576), in cui elaborò una scienza politica analitica e deduttiva che teneva però conto delle recenti vicende francesi. Operando una distinzione fra stato e governo, affidava al primo il compito di disporre della sovranità teorizzandone un potere assoluto e illimitato, avente come fine l'instaurazione di un regime di equità e giustizia, vincolato soltanto dalla legge divina e naturale. Egli si ergeva così a massimo teorico dell'assolutismo, fino a sostenere la necessità del dispotismo, in momenti di particolare difficoltà, come unico baluardo a difesa dei diritti dei singoli cittadini e dell'ordine dell'organismo sociale. |