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BLOCCO CONTINENTALE
Misure adottate da Napoleone tra il 1806 e il 1807
per replicare al blocco delle coste francesi disposto dall'Inghilterra dal
maggio 1806. In pratica veniva vietato alle navi provenienti dalla Gran
Bretagna e dalle sue colonie l'accesso ai porti dei territori sottoposti
al controllo dell'impero francese. Si proponeva di piegare l'Inghilterra,
rovinandone l'economia, e di favorire lo sviluppo dell'industria francese,
che veniva a godere di una posizione privilegiata sui mercati dell'Europa
continentale. Gli effetti furono, però, ben diversi: l'apparato industriale
francese, ancora debole, non fu in grado di soddisfare la domanda europea
mentre l'agricoltura perse i suoi tradizionali sbocchi inglesi senza trovare
compensazioni adeguate in Europa. Infine l'economia dei porti francesi,
soprattutto della costa atlantica, fu rovinata dall'inattività. Il
contrabbando prosperò e con speciali licenze si dovette autorizzare
il commercio di alcuni generi. Le conseguenze maggiori furono, tuttavia,
d'ordine politico, poiché i paesi annessi, danneggiati, divennero
insofferenti della dominazione francese. Inoltre, per essere veramente efficace,
il blocco avrebbe dovuto applicarsi a tutte le coste europee, il qual fine
provocò indirettamente la ripresa dell'espansionismo napoleonico
e, infine, lo stesso crollo dell'impero.
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