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BONIFACIO VIII
(Benedetto Caetani, Anagni 1235 ca. - Roma 1305). Papa (1294-1303). Nobile di nascita, introdotto nell'ambiente della curia romana, seguì legazioni pontificie in Inghilterra e Francia. Creato cardinale nel 1281, intervenne a favore degli Angioini nella guerra del vespro. Esperto giurista, agevolò la legittimazione della rinuncia pronunciata da Celestino V, in seguito alla quale egli stesso venne eletto papa con un programma volto a restaurare l'autorità della Chiesa sia in ambito religioso sia politico. Per riportare all'obbedienza la Sicilia impose agli Aragonesi la rinuncia al regno, che riottennero poco dopo con Federico II (1296). Nel contempo sostenne il ceto magnatizio nelle lotte fiorentine per l'introduzione degli ordinamenti di giustizia (1295), favorendo la scissione tra bianchi e neri (1300), così da preparare la spedizione di Carlo di Valois in Toscana (1301). Tentò, anche se invano, di sedare le lotte fra Inghilterra e Francia (1295) ed emanò una bolla (1296) per proibire la tassazione del clero, imposta dai sovrani a sostegno delle spese belliche, suscitando perciò le reazioni soprattutto di Filippo IV di Francia. Con la proclamazione del giubileo del 1300 seppe accogliere la forte aspirazione escatologica dei cristiani alle soglie del nuovo secolo, ma l'emanazione di una bolla (Unam sanctam, 1302) che esaltava la suprema potestà papale nelle questioni spirituali e materiali provocò ulteriori reazioni. Il re di Francia inviò a Roma, per riunire un concilio che si pronunciasse sull'operato del papa, una delegazione che con l'appoggio dei Colonna, in incessante lotta con i Caetani, lo raggiunse e umiliò in Anagni. Tornato a Roma, ma assai provato per lo smacco subito, morì poco dopo.
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