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BILANCIA DEI PAGAMENTI
Conto delle transazioni con l'estero svolte da residenti
(individui e imprese) in un paese. Le transazioni sono di tre tipi: gli
scambi di merci e di servizi (importazioni e esportazioni), i trasferimenti
(donazioni, rimesse degli emigranti ecc.) e i movimenti di capitale. Le
transazioni di beni sono iscritte nella bilancia commerciale, quelle di
servizi (noli, turismo ecc.) nella bilancia delle partite invisibili. In
ciascun anno, il saldo di tutte le transazioni può non essere nullo
e quindi si può avere uno squilibrio (attivo o passivo) della bilancia
dei pagamenti. Quest'ultimo deve essere colmato da variazioni delle riserve
bancarie del paese (conto monetario o di cassa). Uno squilibrio (specie
il deficit) non può pertanto essere permanente; può tuttavia
esserlo uno squilibrio in uno solo dei conti se compensato da altri (per
esempio, un deficit della bilancia commerciale può essere finanziato
da importazioni di capitale). Può essere eliminato con vari meccanismi:
variazioni del tasso di cambio, variazioni dei prezzi interni e del reddito
ecc. (su cui è in corso un acceso dibattito fra economisti di varie
scuole). In effetti uno squilibrio potrebbe prodursi solo in una situazione
di cambi fissi (quale quella attuale in Europa con lo Sme): in una situazione
di cambi perfettamente flessibili (cioè variabili) esso sarebbe automaticamente
riassorbito da variazioni del tasso di cambio.
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