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BATTISTI
Seguaci di una confessione protestante per la quale il battesimo non può essere amministrato se non agli adulti in una libera adesione alla verità rivelata, come segno della grazia ricevuta e dell'incorporazione nella Chiesa di Cristo (l'"unione dei rigenerati"). Di incerta derivazione da anabattisti e mennoniti, nei primi anni del Seicento si diffusero in Inghilterra e in Olanda ad opera, rispettivamente, di T. Helwys e di John Smyth. Perseguitati sotto i re Stuart e Cromwell, beneficiarono dell'Atto di tolleranza (1689). Si divisero tra seguaci delle dottrine arminiane e di un rigoroso calvinismo. Superati i dissensi, i battisti britannici si unirono nella Baptist Union of Great Britain and Ireland (1891). Da Roger Williams, emigrato in America (1633), fondatore della colonia di Rhode Island, ebbero origine i battisti americani: nel 1707 si fondò l'Associazione di Filadelfia, ma la questione della schiavitù portò alla separazione (1845) tra i battisti degli stati settentrionali e meridionali. In Germania la prima comunità fu fondata nel 1834; i battisti si diffusero poi in Danimarca (1839), Olanda (1840), Svezia (1847), Austria-Ungheria (1847), Polonia (1850) e Russia (dopo il 1860). Intensa fu, dalla fine del Settecento, l'attività missionaria in Asia e Africa. Nell'Ottocento si manifestò la tendenza all'unità, non solo con la formazione della Alleanza battista mondiale, ma anche con la partecipazione al movimento ecumenico.
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