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BANCA POPOLARE
Banca in forma cooperativa in cui tutti i soci godono di uguali diritti indipendentemente dal capitale posseduto. La legge prescrive dei limiti massimi nel possesso di azioni da parte dei singoli soci. Il capitale è variabile, essendo prevista la possibilità di recesso. Sorsero in Italia dopo l'unificazione sull'esempio di simili istituzioni tedesche, per opera dei settori più illuminati della borghesia. La cooperazione di credito doveva servire a elevare le condizioni di vita e le capacità produttive dei ceti artigiani urbani e dei piccoli imprenditori e sottrarli alle tentazioni delle teorie socialiste. Ebbero un notevole successo, soprattutto al nord, ove divennero in pochi decenni una delle principali componenti del sistema bancario e si radicarono saldamente all'interno dei ceti borghesi, attenuando le finalità filantropiche da cui erano partite. Il codice di commercio del 1883 e la legislazione successiva ne fissarono le coordinate normative, riconosciute come banche a tutti gli effetti, con le sole particolarità connesse alla natura del capitale sociale e ai rapporti fra i soci.
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