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ANDREOTTI,
GIULIO
(Roma 1919). Politico italiano. Laureato
in legge, presidente della Fuci dal 1942 al 1944, democristiano,
fu già dal 1945 strettissimo collaboratore di De Gasperi, accumulando
una straordinaria esperienza di governo. Fu membro della Consulta (1945-1946),
della Costituente (1946-1948) e quindi deputato in tutte le legislature
fino al 1992, quando fu nominato senatore a vita dal presidente Cossiga.
Eletto ogni volta con decine di migliaia di preferenze a Roma, fu sottosegretario
alla presidenza del consiglio, ministro dell'Interno (1954), delle Finanze
(1955-1958), del Tesoro (1958-1959), della Difesa (1959, 1966 e 1974), dell'Industria
(1966-1968), del Bilancio (1974-1976) degli Esteri (1983-1989) e per ben
sette volte presidente del consiglio tra il 1972 e il 1991, con ogni sorta
di coalizione, incarnando in modo esemplare l'interclassismo, la duttilità
e l'indifferentismo etico della Democrazia cristiana. Di grande sagacia
manovriera anche a livello internazionale (notevoli le mediazioni a fini
pacifici sia verso il blocco comunista sia verso i paesi arabi), si guadagnò
fama di spregiudicatezza e di cinica strumentalizzazione dei più
drammatici problemi del paese, dal terrorismo alla mafia all'uso deviato
dei servizi segreti, a fini di conservazione del regime e del potere, finché
non fu travolto anche lui dalle inchieste giudiziarie aperte nel clima di
Tangentopoli (1993). Fu sottoposto a numerosi processi per mafia,
venendo sempre prosciolto dalle accuse. |
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