AMSTERDAM, TRATTATO DI Sottoscritto il 2 ottobre 1997 dai paesi membri dell'Unione europea ed entrato in vigore nel 1999, costituisce una revisione del trattato di Maastricht. Ad Amsterdam fu riconfermata la cooperazione in materia di immigrazione, politica dei visti e di asilo e venne ribadito il principio dell'unanimità decisionale con l'intesa di rivederlo da lì a cinque anni. In materia di politica estera le decisioni sulle strategie comuni rimasero vincolate all'unanimità e persino l'esecuzione delle decisioni previste a maggioranza qualificata potevano essere bloccate dal veto di uno dei membri dell'Unione. Uniche decisioni positive furono la riaffermazione della libertà di movimento in attuazione del trattato di Schengen, da cui rimasero tuttavia fuori il Regno Unito e l'Irlanda, l'assunzione di una Carta sociale interamente dedicata al tema dell'occupazione, l'incremento della procedura di codecisione affidata al parlamento europeo e la nomina di un segretario generale, ribattezzato "signor Pesc", che avrebbe fatto da portavoce dell'Unione in materia di politica estera. |