AZIONE CATTOLICA ITALIANA (Aci). Organizzazione dei laici cattolici che in un rapporto subordinato e coordinato con la gerarchia ecclesiastica perseguono la diffusione del messaggio cristiano. Finalità di questo apostolato sono la cooperazione alla vita religiosa, la diffusione della cultura cristiana, la cristianizzazione della famiglia, la moralizzazione dei costumi e degli spettacoli, la soluzione cristiana della questione sociale. Non è possibile individuarne una data di nascita precisa, anche se già negli ultimi decenni dell'Ottocento è visibile un impegno consistente del laicato cattolico. Secondo molti studiosi, l'Aci nacque solo quando il cattolicesimo espresse per la prima volta un suo partito politico, il Partito popolare. Durante il regime fascista, essa fu costretta sempre più a ripiegare nel campo spirituale anche se, grazie al Concordato, rimase l'unica organizzazione non fascista legale. Alla luce del nuovo quadro politico, nel 1923 l'associazione venne riorganizzata con l'approvazione di nuovi statuti, poi riformati nel 1940. L'Aci è formata da quattro associazioni: la Federazione italiana uomini cattolici (Fiuc); la Società della gioventù cattolica italiana; la Federazione universitari cattolici (Fuci); l'Unione femminile cattolica italiana. Negli anni trenta si sviluppò un acceso dibattito sul modello organizzativo: si confrontarono un'ipotesi di struttura accentrata interclassista, appoggiata dalla gerarchia ecclesiastica, e una proposta della Fuci guidata da G.B. Montini (vedi Paolo VI), basata su strutture specializzate che si rivolgevano a determinati ambienti sociali e prevedevano un ruolo maggiore dei laici. Dopo la guerra, l'Aci si impegnò a fondo nel grande scontro ideologico contro le forze di sinistra. Luigi Gedda, che nel 1934 aveva assunto la presidenza centrale della Giac (la gioventù di Aci), nel 1948 fondò i Comitati civici, i quali, formalmente separati dall'Aci, utilizzarono i militanti, le sedi, la stampa dell'organizzazione per contribuire a costruire la grandiosa macchina elettorale che avrebbe portato nello stesso anno al trionfo elettorale democristiano. Dopo il Concilio Vaticano II e sotto la presidenza di Vittorio Bachelet (1963-1973), l'Aci prese le distanze da un diretto impegno politico: un orientamento confermato dallo statuto del 1969. A partire dal 1968 l'Aci ha registrato una forte crisi organizzativa (gli iscritti passarono dai 3,6 milioni del 1962 agli 800.000 del 1975). L'Aci è attualmente composta da associazioni nazionali che si dividono o per sesso e per età o per categoria. M. Grispigni P. Scoppola, La Chiesa e il fascismo. Documenti e interpretazioni, Laterza, Bari 1971; A. Giovagnoli, Le organizzazioni di massa d'Azione cattolica, in Cultura politica e partiti nell'età della Costituente, a c. di R. Ruffilli, Il Mulino, Bologna 1979; C. Falconi, Gedda e l'Azione cattolica, Parenti, Firenze 1958. |