ASSEMBLEA LEGISLATIVA (Francia, 1791-1792). Organismo rappresentativo legislativo della Francia rivoluzionaria, previsto dalla Costituzione del 1791 ed eletto, col sistema censitario, nel settembre dello stesso anno. Essendo stati dichiarati non rieleggibili i membri della disciolta Assemblea nazionale, fu composta da 745 deputati di prima nomina, suddivisi in diverse correnti: a destra i monarchici costituzionali, vicini al club dei foglianti; a sinistra i giacobini di tendenza repubblicana, che si sarebbero poi scissi in girondini e montagnardi; al centro il gruppo di maggioranza degli indipendenti o costituzionali. Luigi XVI scelse tra i foglianti i suoi ministri. I contrasti sul problema della guerra con l'Austria volsero la situazione a favore dei girondini (ministero Roland-Dumouriez, aprile 1792) che aprirono il conflitto; ma, ai primi rovesci militari, il potere tornò ai foglianti. Incapace di imporre la sua autorità al re e ai club, l'Assemblea legislativa, dopo la giornata insurrezionale del 10 agosto 1792, la caduta della monarchia e l'abbandono della scena politica da parte dei moderati, si sciolse volontariamente (20 settembre 1792) e venne sostituita dalla Convenzione nazionale, eletta a suffragio universale maschile. |