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ASSEMBLEA COSTITUENTE
(Italia, 1946-1948). Eletta a suffragio universale maschile e femminile il 2 giugno 1946, lo stesso giorno del referendum popolare che vide la sconfitta della monarchia, e composta da 556 deputati, in grandissima maggioranza appartenenti ai partiti di massa (Dc, Pci e Psiup), delegò a una commissione composta di 75 membri la redazione della Costituzione della Repubblica. I lavori iniziarono nell'estate del 1946 e terminarono nel febbraio 1947. A differenza delle costituzioni liberali, che tutelavano soprattutto i diritti di libertà, i costituenti si impegnarono a garantire anche i diritti sociali, che trovano posto nella prima parte della costituzione, la parte cosiddetta "programmatica". Fu soprattutto su tali argomenti, oltre che sui rapporti familiari ed economici, sul decentramento e sulla laicità dello stato, che si ebbero i momenti di più aspro e alto dibattito. Nonostante le lacerazioni e i conflitti politici (nel maggio del 1947 le sinistre vennero escluse dal governo), l'Assemblea portò a termine il suo mandato: la Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948 e con le elezioni politiche del 18 aprile ebbe inizio la prima legislatura del nuovo stato repubblicano.
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