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AMERICA SETTENTRIONALE, COLONIZZAZIONE DELL'
Durante il Cinquecento in seguito ai viaggi di Cristoforo Colombo (1492-1496), mentre l'America centrale e meridionale erano oggetto della massiccia colonizzazione iberica, le coste dell'America settentrionale furono teatro solo di sporadiche imprese alla ricerca del cosiddetto "passaggio a nord-ovest". Dopo aver esplorato le coste della Florida risalendo dal golfo del Messico, gli spagnoli vi fondarono nel 1565 San Agustín, prima città nordamericana, ma solo molto più tardi avviarono la colonizzazione del Texas e della California (XVIII secolo). A loro volta i francesi cacciatori e commercianti di pellicce, assai più che coloni, penetrarono nel Canada attraverso il fiume San Lorenzo e, fondate all'inizio del XVII secolo le città di Québec (1608) e Montréal (1641), raggiunsero il Mississippi attraverso la regione dei Grandi laghi, percorrendolo fino alla foce e prendendo formalmente possesso dell'immensa regione che battezzarono col nome di Louisiana. Un secolo dopo attuarono una politica di insediamento, fondandovi Nouvelle Orléans (1718) e costruendo una fitta rete di avamposti militari e commerciali attorno ai Grandi laghi e lungo il Mississippi e l'Ohio. Gli olandesi, che fondarono nel 1624 Nieuw Amsterdam alla foce dello Hudson, furono soppiantati nel 1664 dagli inglesi che la ribattezzarono New York. Anche questi ultimi si limitarono inizialmente a sfruttare i grandi banchi di pesca di Terranova; solo in età elisabettiana - ed essenzialmente per ragioni di prestigio internazionale - avviarono i primi sfortunati tentativi di insediamento, per mano di avventurosi membri dell'aristocrazia (come nel tragico caso della colonia di Roanoke, fondata da W. Raleigh nel 1585). Grazie ai progetti commerciali avviati dalle grandi compagnie di Londra e di Plymouth, la colonizzazione inglese si concentrò lungo la costa atlantica, dapprima in Virginia (1607) e nel Massachusetts (1620) e di lì poi verso il Maryland, le due Caroline e la Pennsylvania. La crescente rivalità anglo-francese fu all'origine di una serie quasi secolare di conflitti armati lungo il confine con il Canada e nei territori interni, dal 1689 fino alla guerra dei Sette anni (1754-1763); questi coinvolsero anche le tribù indiane in cerca di alleanze per respingere la minaccia portata alla loro stessa sopravvivenza dalla penetrazione coloniale europea.

S.E. Morison, Storia della scoperta dell'America, Rizzoli, Milano 1976-77.
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