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AKBAR
(1542-1605). Imperatore moghul. Figlio di
Humayun e discendente di Tamerlano, salì al trono nel 1556 e si emancipò
dalla reggenza di Bairam Khan nel 1560. Musulmano, sposò una principessa
rajput e diede prova di grande apertura nei confronti dei vari credo religiosi
sino a dar vita a una sorta di culto sincretistico che però non gli
sopravvisse. Benché analfabeta, raggiunse una prodigiosa cultura
mnemonica e diresse con rigore e competenza profonde innovazioni amministrative,
fiscali ed economiche dello stato. Al momento dell'ascesa al trono il territorio
controllato dalla sua famiglia era ormai esiguo e da poco era stata abbandonata
la stessa capitale Delhi. Con una serie di brillanti campagne militari,
che ebbero inizio già nel 1556 con la vittoria di Panipat, e di abili
operazioni politico-diplomatiche, Akbar portò i confini dell'impero
oltre l'Afghanistan, a ovest, al Bengala, a est, e nel cuore del Dekkao
a sud, creando una delle maggiori entità statali unitarie nella storia
del subcontinente indiano. Tra i suoi principali collaboratori vanno ricordati
lo storico musulmano Abu'l Fazl e l'esperto amministratore hindu Todar Mall.
Gli succedette il figlio Jahangir.
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