Tweet


AGRICOLTURA COMUNITARIA
Sistema agrario fondato sui campi comuni presente nel Medioevo in diverse regioni dell'Europa settentrionale, fra cui la Francia a nord della Loira, gran parte della Germania e le pianure russe e polacche. In Inghilterra e Galles esso comparve già nel X secolo e fu progressivamente soppiantato, a partire dalla fine del XV, dal fenomeno delle recinzioni. La terra coltivata era suddivisa in strisce, ripartite fra gli abitanti del villaggio; le strisce erano raggruppate in settori denominati campi (fields) e ogni coltivatore poteva possedere strisce in campi diversi; per ogni campo la coltura era identica e così le pratiche colturali, come l'aratura, la semina, la raccolta, i tempi e i modi di esse venivano decise dalla comunità. Dopo il raccolto, i campi venivano lasciati liberi, per il pascolo del bestiame di tutti gli abitanti del villaggio, il pascolo comune o la spigolatura (cioè la raccolta dei chicchi di cereali caduti durante la mietitura). Per alcuni autori questi diritti della comunità esercitati sulla proprietà privata sono l'elemento che contraddistingue i campi comuni dai campi aperti. Per altri autori, invece, i due termini sono intercambiabili.
eXTReMe Tracker