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Sacro romano impero



SACRO ROMANO IMPERO

(962-1806). Organismo territoriale ed entità politica. Fondato da Ottone I, che intendeva ricollegarsi all'autorità dell'impero carolingio, incluse la Germania, la Boemia, l'Italia centrosettentrionale e, dal 1034 alla fine del XII secolo, il regno di Borgogna, ma aspirò a essere un potere universale, basandosi sull'idea di un ordinamento politico unitario della cristianità occidentale. La concezione della sacralità e dell'universalità dell'impero, sancita dall'investitura papale dell'imperatore, che fu alla base dell'ideologia imperiale da Ottone I a Enrico VII di Lussemburgo, provocò tuttavia un conflitto con il papato, il quale rivendicò l'autorità temporale già dal tempo della lotta per le investiture con Gregorio VII e giunse con Innocenzo III ad affermare la propria suprema autorità temporale e spirituale. Inoltre l'autorità imperiale incontrò sempre più l'opposizione dei poteri politici particolari, feudali e commerciali, in Italia e nella stessa Germania. La mancata elezione di un imperatore per un ventennio nella seconda metà del XIII secolo segnò la crisi definitiva dell'autorità universale imperiale. La Bolla d'oro del 1356, che attribuiva il diritto di eleggere l'imperatore ai principi elettori, sancì il carattere tedesco dell'impero, che si emancipò da allora dal papato. Segno della nuova situazione fu il termine Sacro romano impero di nazione germanica, comparso nel Quattrocento, che univa la vecchia pretesa all'universalità con il nuovo carattere nazionale dell'impero. Non riuscì il tentativo di Carlo V di creare un impero universale. Egli fu costretto a dividere i possedimenti degli Asburgo, mentre il titolo imperiale passò al ramo austriaco della dinastia. Il Sacro romano impero fu caratterizzato nell'età moderna dal dualismo costituzionale di imperatore e ceti imperiali che si era cristallizzato alla fine del Quattrocento. Questo dualismo fu confermato dalla pace di Augusta del 1555 e dalla pace di Vestfalia del 1648. Il Sacro romano impero non era uno stato, ma un sistema di diritto pubblico che univa politicamente non tutti i tedeschi e molti non tedeschi (V. Press). L'esistenza al centro dell'Europa di un organismo politico incapace di una politica estera aggressiva fu un fattore essenziale dell'equilibrio degli stati europei. Il carattere di grandi potenze assunto dall'Austria e dalla Prussia nel Settecento svuotò però progressivamente di significato il Sacro romano impero. Esso divenne completamente obsoleto dopo la Rivoluzione francese e fu abolito nel 1806 da Francesco I d'Asburgo, in conseguenza del nuovo assetto dato alla Germania da Napoleone.

A. La Bella



J.F. Noël, Le Saint-Empire, Puf, Parigi 1976; J.P. Cuvillier, Storia della Germania meridionale, Sansoni, Firenze 1985-1988.