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rame


RAME

Metallo di straordinaria importanza nella storia dell'umanità, il primo a essere lavorato dall'uomo. Fin dal IV millennio a.C., dapprima da solo (età cuprolitica), poi (dal 2500 ca a.C.) in lega con lo stagno come bronzo (età eneolitica), in Mesopotamia se ne fecero utensili e armi. In latino prese nome dall'isola di Cipro, che ne era ricca. Ma dal IV-III secolo vennero sfruttate anche le miniere della penisola iberica, per il controllo delle quali, detenute in un primo tempo da Cartagine, iniziò la seconda guerra punica (218-201 a.C.), poi quelle dell'Irlanda, della Sardegna, dell'Elba e delle Alpi orientali. Intanto popolazioni orientali sfruttavano i giacimenti della Pannonia. Tranne per oggetti sacri o per condutture e soprattutto per le incisioni (calcografia), esso non ebbe tuttavia utilizzazione da solo fino a che, nella seconda metà dell'Ottocento, non se ne scoprì l'ottima proprietà di conduttività elettrica (per cavi, fili ecc.) che scatenò la lotta per il controllo delle miniere in tutto il mondo: oltre che negli Stati uniti (primo produttore mondiale), in Canada, in Russia e nei suoi domini asiatici, se ne trovava infatti in abbondanza soprattutto in Cile, in Iran, in Rhodesia e nel Congo, tutti territori oggetto di rapina coloniale e di dominazione straniera diretta o indiretta, che cessò soltanto dopo aspre lotte nella seconda metà del Novecento. La nazionalizzazione del rame cileno da parte di Unidad popular costituì una delle cause principali del golpe di Pinochet (1973) appoggiato dagli Usa.