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MONGOLO,
IMPERO
Insieme di domini delle popolazioni mongole nell'Asia
centrorientale e in Europa orientale tra il XIII e il XIV secolo. Fu preceduto
da una prima signoria in Mongolia orientale intorno alla metà del
XII secolo. Ma la costituzione dell'impero mongolo vero e proprio si deve
a Temujn, eletto nel 1206 da una dieta panmongolica (kuriltay)
Gengis Khan (cioè khan "oceanico"
o "universale") dei mongoli. Questi avviò la grande espansione
mongola, di cui un momento fondamentale fu la conquista della Cina, iniziata
nel 1211 al tempo in cui vi regnava la dinastia tungusa dei Chin o Juchen
e durante la quale Gengis morì, nel 1227. Suo successore designato
fu il terzogenito Ogodai (1229) che continuò la politica di espansione
del padre: sul versante orientale le armate mongole giunsero fino al corso
dello Yangzijiang, mentre, verso occidente, si spinsero in Polonia, in
Slesia e fin sulle rive dell'Adriatico. La morte di Ogodai (1241) aprì
nuovamente il problema della successione, salvando l'Occidente dall'invasione.
Dopo un breve regno del figlio di Ogodai, Guyuk (1246-1248), venne eletto,
dopo complesse vicende, Mongka Khan, nipote di Gengis (1251). Questi,
che mantenne la sede imperiale a Karakorum, fu artefice di una nuova ondata
di espansione, condotta soprattutto dai suoi due fratelli, Hulagu, che
abbatté il califfato abbaside di Baghdad nel 1258, e Kubilai,
che proseguì la conquista dei territori orientali e, dopo aver
varcato la barriera dello Yangzijiang e essersi fermato per la morte di
Mongka Khan (1259), ascese al trono imperiale. Kubilai introdusse importanti
mutamenti nella struttura politica dell'impero, tentando di superare il
carattere nomade dominante per accentuare la dimensione sedentaria, quale
conseguenza diretta del compimento della conquista dell'impero cinese.
Ne fu espressione emblematica il trasferimento della capitale da Karakorum
a Khanbaliq (Pechino). Nonostante l'insuccesso di ulteriori spedizioni
di conquista, contro il Giappone (1281) e contro Giava (1283), il regno
di Kubilai segnò il vertice della potenza dell'impero mongolo contrassegnata
da stabilità politica, prosperità economica e tolleranza
religiosa, aspetti che colpirono profondamente gli osservatori occidentali,
tra cui in particolare Marco Polo. Con la morte di Kubilai (1294) iniziò
un processo di disgregazione dell'impero, che nel 1368 produsse la cacciata
della dinastia mongola degli Yuan dal trono
imperiale cinese e l'instaurazione della dinastia Ming.
Sopravvissero le dinastie mongole (i discendenti di Hulagu in Persia,
la dinastia dell'' Orda d'oro discendente da Batu Khan e il regno di Chagatai,
secondo figlio di Gengis Khan), ma non furono più in grado di ricostruire
l'unità dell'impero.
R. Minuti
R. Grousset, L'Empire Mongol, Boccardi, Parigi 1941; B.Y. Vladimirtsov,
Le régime social des Mongols: le féodalisme nomade,
Maisonneuve, Parigi 1948; D. Morgan, The Mongols, Blackwell, Oxford
1986.
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