AMALFI

Cittadina campana sul golfo di Salerno. Insediamento tardo antico, la popolazione rimase latina nonostante il lungo dominio bizantino. Delle lotte fra il ducato di Napoli, da cui dipendeva, e il principato longobardo di Benevento, approfittò nel IX secolo per rendersi autonoma, sotto il governo di comites e poi duces, eletti tra le famiglie dell'aristocrazia. L'inaccessibilità del sito contribuì a mantenerne l'indipendenza e a favorire le attività marinare, nell'intermediazione commerciale fra latini, bizantini e musulmani. Prima dei veneziani, gli amalfitani erano i latini privilegiati a Costantinopoli, mentre, a causa degli stretti rapporti con i potentati islamici, impiegavano come moneta il tarì d'oro siciliano, di cui imitarono anche la coniazione. Chiese e ospedali amalfitani erano a Gerusalemme già prima delle crociate. Ma proprio la grande espansione occidentale in Levante, insieme all'impossibilità di sottrarsi all'obbedienza a Ruggero II di Sicilia (1131), segnarono la fine della sua fortuna. Saccheggiata dai pisani nel 1135 e nel 1137, perse il suo ruolo nel Mediterraneo. Il patriziato di origine amalfitana mantenne per alcuni secoli una certa importanza nel ceto imprenditoriale e burocratico del regno di Napoli.
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