PICCOLO LESSICO
Accademia
Antico
luogo nei pressi della città di Atene dove il filosofo Platone insegnava;
da esso prende nome la scuola del pensatore e la sua dottrina.
In
età moderna la parola passò a indicare un istituto d'insegnamento,
solitamente di tipo superiore, ma anche delle associazioni di studiosi create
per promuovere le arti, le lettere e le scienze.
Collegio
Istituto di educazione e istruzione dove i giovani
convivono seguendo delle norme disciplinari comuni.
L'uso degli studenti di
abitare in uno stesso edificio risale al periodo medievale, in particolare al
XII sec., quando nacquero anche le prime istituzioni
universitarie.
Compagnia di Gesù
L'ordine religioso della Compagnia di Gesù
venne fondato a Roma da sant'Ignazio di Loyola nel 1534 e approvato
canonicamente nel 1540 da papa Paolo III.
L'impegno dei suoi membri fu
subito indirizzato a diversi fronti: l'apostolato, la predicazione, la lotta
alla Riforma protestante e l'insegnamento. Per questi scopi il fondatore
considerò essenziale la preparazione e l'aggiornamento culturale degli
appartenenti alla Compagnia che venne tuttavia soppressa da papa Clemente XIV
nel 1773. Nel 1814 la bolla
Sollicitudo omnium Ecclesiarum
ristabilì l'esistenza dell'ordine malgrado le forti opposizioni che si
sollevarono nei confronti di questo provvedimento.
Migliaia di giovani si
formarono nelle scuole rette dai Gesuiti, che influenzarono in questo modo la
crescita delle classi dirigenti di tutti i Paesi nei quali furono
presenti.
La vocazione all'insegnamento si concretizzò nella
fondazione di diversi istituti scolastici, anche di livello universitario,
destinati alla formazione culturale attraverso una selezione basata sulla
severità del metodo e austerità dei rapporti interpersonali.
Dialettica
Arte del dialogare, del discutere. La parola
risale al V sec. a.C., alla filosofia di Socrate e al suo metodo di discutere
attraversi brevi domande e risposte. Nel Medioevo, la dialettica, insieme alla
retorica e alla grammatica venne inclusa nelle arti liberali del Trivio e
giudicata di fondamentale importanza per la formazione culturale di un
individuo.
Dottore
La parola dottore deriva dal latino
doctor,
maestro, ossia colui che ammaestra in una dottrina, colui che insegna. In Italia
indica il grado accademico conferito con il diploma di laurea, mentre
originariamente designava il titolo di chi era abilitato all'insegnamento nella
scuola di Bologna.
Efebia
Istituzione dell'antica Grecia, e in particolare
di Atene, destinata alla formazione e all'addestramento militare dei
giovani.
Foro
Autentico centro delle città romane: in
esso si svolgevano tutte le attività vitali (amministrative, giuridiche,
politiche, mercantili e anche religiose).
Ginnasio
Nell'antica Grecia, luogo dove i giovani si
allenavano negli esercizi atletici; successivamente i ginnasi divennero i centri
di ritrovo e di educazione spirituale, dove si tenevano banchetti,
rappresentazioni teatrali, lezioni, ecc. In età moderna la parola
indicò il corso di studi classici, mentre dalla Rivoluzione francese il
termine designò gli anni scolastici che precedevano il liceo classico e
con tale significato, leggermente mutato con l'avvento della scuola media unica,
è rimasto in Italia.
Liceo
Nell'antichità, luogo posto a Est di Atene
dove Aristotele aprì una scuola. Successivamente la parola indicò
un sito pubblico dove si tenevano esercitazioni letterarie o filosofiche e
designò, per estensione, qualunque luogo sede si studi
superiori.
Nutrice
A essa veniva delegato l'allattamento del bambino
a cui impartiva inoltre i primi insegnamenti e le norme di comportamento.
Occupava pertanto un posto privilegiato nell'affetto del ragazzo anche quando
questi veniva affidato ad altri e diveniva uomo.
Pancrazio
Attività sportiva dell'antica Grecia che
combinava le tecniche del pugilato e della lotta. Si fondava sullo scontro a
pugni nudi, senza l'uso del cesto, e nell'impiego delle tecniche della lotta a
terra, escluse dalla lotta vera e propria.
Papiro
Materiale scrittorio assai diffuso
nell'antichità: ricavato dalla parte interna della pianta del papiro,
bianca e spugnosa. Questa veniva tagliata in liste sottili, sovrapposte, bagnate
e intrecciate; queste venivano poi pressate e, eventualmente, raschiate. I
“fogli” così ottenuti venivano infine uniti a formare il
rotolo su cui si scriveva.
Pedagogo
Figura di istitutore cui era affidata l'educazione
del fanciullo, dagli ammaestramenti morali all'istruzione
scolastica.
Pergamena
Detta anche “cartapecora”, veniva
ricavata dalla pelle di agnello dapprima macerata nella calce, quindi raschiata,
tesa, seccata e levigata. Era molto usata nell'antichità in luogo della
carta.
Retorica
Arte del parlare e dello scrivere secondo regole
precise, stabilite per la prima volta in Grecia. Veniva insegnata in apposite
scuole e si fondava su norme rigide, improntate all'imitazione dei grandi
modelli letterari.
Stilo
Asticella metallica o d'osso appuntita a
un'estremità e piatta all'altra, con la quale si scriveva su una
tavoletta ricoperta di cera; la parte piatta dello stilo veniva utilizzata per
eliminare la cera, cancellando eventuali errori commessi
scrivendo.
L'università di Bologna
L'antichissima scuola di diritto si vuole fondata,
secondo la leggenda, da Carlo Magno, in realtà nacque spontaneamente dal
rapporto instauratosi tra maestri e scolari, i quali stipendiavano,
scegliendoli, i loro docenti.
La data di fondazione della scuola non
è certa, ma sono note delle testimonianze sulla sua attività
intorno al sec. XI. Gli imperatori della casa di Svevia videro con favore la
nascente istituzione, mentre il Comune di Bologna cercò di avere su di
essa un certo controllo. Per contrastare questa tendenza docenti e studenti si
organizzarono in corporazioni e coalizioni a tutela dei propri diritti. Gli
insegnanti si riunirono nel “collegium doctorum”, responsabile per
l'ordinamento degli studi e per il conferimento dei titoli accademici, mentre
gli studenti si riunirono in due “universitates”, una detta dei
“citramontani” l'altra degli “ultramontani”, aventi il
diritto di scegliere e stipendiare i professori, oltre che di amministrare le
entrate: funzioni queste svolte da due rettori, uno per università,
eletti di volta in volta dagli studenti stessi. Nasceva così
l'università, il cui modello si estese ben presto a tutta
Europa.