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![]() Zoologia I CelenteratiScienze e Tecnica - Indice
ZOOLOGIA - I CELENTERATIINTRODUZIONEI celenterati sono tra gli animali più antichi e primitivi che popolarono le acque marine. Linneo li considerò, per la semplicità della loro organizzazione, forme intermedie tra i vegetali e gli animali (zoofiti). Il corpo di un celenterato può paragonarsi ad un sacchetto ed è formato da una parete continua dotata di un'unica apertura e di un'ampia cavità interna. Quest'ultima è nota con il nome di «celenteron». La parete del sacchetto è formata da due strati cellulari. Dotati di tessuto sia muscolare che nervoso, hanno delle particolari cellule - dette cnidoblasti - fornite di un filamento che essendo di solito avvolto a spira all'interno del corpo, può venire estratto ogni volta che la cellula riceve uno stimolo. Il filamento inietta nel corpo che ha provocato l'urto una sostanza urticante. Esempio tipico di celenterato è la medusa. Tutte le diverse forme di questo gruppo hanno fondamentalmente due tipi di organizzazione: quello del polipo, che si può considerare individuo fisso (cioè ha il fondo del «sacchetto» saldato al substrato) e quello della medusa, individuo mobile e liberamente natante. Il polipo ha la forma di un tubo, mentre la medusa si può immaginare come un polipo capovolto e accorciato a forma di ombrello. Il polipo inoltre è asessuato mentre la medusa è sessuata. I celenterati si riproducono per «metagenesi», uno strano fenomeno di generazione alternante in cui la riproduzione gamica si alterna con quella agamica. Questi animali sono tutti acquatici e per la maggior parte marini; vivono solitari o in colonie. Si dividono in tre classi: Idrozoi - Scifozoi - Antozoi. Fra gli Idrozoi vi sono specie a forma di polipo e di medusa. L'idra di acqua dolce è un piccolo animale lungo circa 1 cm ed è il tipico polipo: ha la forma di una colonnetta con dei tentacoli, in mezzo ai quali si apre la bocca. Dotata di cellule urticanti vive in acque stagnanti attaccata ai sassi, a pezzi di legno od altro.
Gli Scifozoi hanno forma di polipo allo stato larvale e di medusa da adulti. Le più belle meduse dei nostri mari sono comprese in questa classe. Gli Antozoi non hanno lo stadio medusoide e, per la loro forma elegante, ricordano i fiori. Tipico esempio sono le attinie dal corpo cilindrico fornito di grossi tentacoli. Fra gli Antozoi ricordiamo i coralli e le madrepore. Il corallo è simile ad un arboscello alto al massimo 50 cm con un asse centrale e rametti laterali più sottili. Può essere colorato in modo vario: rosso, rosa, bianco. La parte solida del corallo rappresenta una secrezione dei polipi che vivono in colonia. Questi polipi sono dotati di 8 tentacoli e comunicano fra loro mediante canali interni attraverso i quali circola il cibo. Le madrepore hanno i polipi provvisti di sei tentacoli e polipai di forma varia e dai colori vivaci: rosso, giallo, bruno e verde. Vivono in acque calde e su fondali rocciosi. Madrepore e coralli hanno avuto nelle passate epoche geologiche un enorme sviluppo. I loro resti fossili sono ben conservati e di grandissima utilità nel riconoscere l'età degli strati in cui si trovano. Affini ai celenterati sono gli ctenofori, trasparenti, privi di cellule urticanti e dalle forme strane e bellissime. Nuotano grazie alla presenza di piccole lamelle o «pettini» i cui movimenti non simultanei ma successivi determinano un movimento continuo.
ANEMONE DI MARE O ATTINIATipo: Celenterati - Classe: Antozoi Le attinie sono di forma quasi cilindrica e di dimensioni variabili. Vivono di solito attaccate ad un substrato grazie ad un disco pedale che ha la funzione di una ventosa. Possono comunque spostarsi scivolando sulla base. Sono dotate di una bocca circondata da tentacoli simili a petali di fiore. I tentacoli sono solitamente in numero multiplo di sei. Gli anemoni si nutrono di invertebrati, o di piccoli vertebrati che catturano coi tentacoli. Una volta catturata, la preda viene paralizzata grazie a delle cellule urticanti. Si riproducono sessualmente o in modo asessuato. In molte specie le uova vengono emesse nell'acqua: nei mari più freddi invece le uova si sviluppano all'interno della madre e solo quando sono cresciute fuoriescono dalla bocca materna. Alcune specie vivono affondate nel fango o nella sabbia, altre invece galleggiano. Le attinie sono molto spesso colorate: l'Anemonia sulcata è verde a causa della presenza di alcune alghe simbionti, fotosintetizzanti; l'Actinia equina è di color rosso acceso; l'Aiptasia diaphana ha colore bruno giallastro, una base trasparente e tentacoli giallognoli. Alcune specie vivono in simbiosi con i paguri. In questo caso si parla di simbiosi o commensalismo, perché sia l'attinia sia il paguro traggono vantaggio dal rapporto: il paguro perché l'attinia lo difende con i tentacoli urticanti da possibili predatori, e l'attinia perché ha più cibo a disposizione (particelle ed avanzi del pasto del paguro).
FORMAZIONI MADREPORICHESono strutture calcaree formate prevalentemente dagli scheletri di madreporari che ospitano nei tessuti dei loro polipi alghe unicellulari. I madreporari sono il risultato dell'opera di minuscoli organismi che da secoli, generazione dopo generazione, hanno lasciato un'impronta durevole. Possono dare origine a formazioni coloniali che si dispongono in modi diversi, tutti comunque sviluppati su fondali rocciosi. I fattori che condizionano lo sviluppo di una colonia madreporica sono molti; tra i più importanti la profondità, la temperatura (che deve essere sempre superiore ai 18º C), la trasparenza dell'acqua marina, la sua ossigenazione e salinità. E` per questo motivo, per esempio, che non vi sono banchi madreporici presso la foce dei fiumi (salinità troppo bassa) e che le colonie sono rigogliose dove l'acqua è più agitata (maggior ossigenazione). Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, le madrepore si sviluppano in modo meraviglioso dando luogo a quelle incredibili costruzioni tanto temute dai marinai. Riescono a vivere in acque superficiali e ben illuminate. Le formazioni madreporiche si suddividono in: atolli, barriere, frangenti e piattaforme. Gli atolli hanno forma di anello e circondano una laguna posta al centro con una profondità che varia tra i 30 e i 60 metri. Le barriere sono piuttosto estese, parallele alla costa da cui sono separate da una laguna. La barriera più nota è la Great Barrier Reef (Grande Barriera) lunga 2260 km lungo le coste dell'Australia, dalla Nuova Guinea lungo tutta la costa del Queensland. I frangenti si formano molto vicino alla riva. Le piattaforme sono piatte ed emergono da zone poco profonde. La massa calcarea non è costituita solo da madreporari ma anche da Antozoi, Idrozoi, Molluschi, Foraminiferi e alghe incrostanti. Formazioni coralline sono presenti anche nel Mediterraneo, ma non raggiungono le dimensioni di quelle tropicali.
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