SCIENZE - MEZZI DI TRASPORTO - IL TRAM E LA METROPOLITANA

PRESENTAZIONE

La rapida espansione dei centri urbani avvenuta nel secolo scorso e la formazione nel loro interno di compartimenti che riguardano settori e attività particolari del vivere collettivo (zone industriali, zone direzionali, centri storici e culturali ecc.) attorno ai quali si sono sviluppate realtà abitative, hanno determinato la necessità di disporre di una pubblica rete di trasporto che permettesse ai cittadini di muoversi agevolmente all'interno della città.
Il primo servizio cittadino di trasporto pubblico venne organizzato nel quartiere di Harlem a New York nel 1832, ed utilizzava veicoli su rotaia trainati da cavalli: la carrozza veniva condotta da un uomo che sedeva a cassetta e, a fine corsa, il tiro di cavalli veniva staccato e riattaccato dall'altra parte. L'impiego di rotaie sulle quali viaggiavano i carri era già diffusa: i binari, all'inizio di legno, eliminavano gran parte delle resistenze e degli attriti dovuti al fondo stradale sconnesso. Gradualmente il servizio venne esteso a tutta la città di New York.
Nel 1861 l'idea attraversò l'Atlantico e una prima linea pubblica venne inaugurata a Birkenhead, ma ebbe scarso successo: gli inglesi infatti, accolsero freddamente la novità. Anzi la chiamarono con disprezzo tram way, "la strada del tram", con allusione alle rotaie di legno usate dai carrettieri per trasportare la merce. Ma le nuove realtà urbane resero urgente il problema del trasporto interno ed extra-urbano, per cui il tram si diffuse presto in ogni città dell'Inghilterra e del continente europeo. Anche in Italia fece la sua comparsa e venne chiamato omnibus.

IL TRAM ELETTRICO

La nascita della moderna ferrovia, l'evoluzione del motore a vapore e l'invenzione delle rotaie metalliche cambiarono l'aspetto del tram. L'impiego dei cavalli veniva ancora preferito per problemi connessi al rifornimento di combustibile e al fumo denso prodotto dalla combustione, che molto irritava i cittadini che abitavano lungo la linea tramviaria.
Finalmente i fratelli Siemens presentarono all'Esposizione berlinese del 1890 una vettura mossa da motori elettrici che avrebbe soppiantato ogni altro tipo di carrozza. Il tram dei fratelli Siemens funzionava a corrente continua perché i motori potessero anche ruotare in senso contrario; la corrente era distribuita lungo la linea delle rotaie (polo negativo) e da un cavo superiore (polo positivo) al quale la vettura si collegava tramite un'asta munita di rotella detta trolley. Per regolare la velocità si impiegava un dispositivo detto reostato che modulava l'intensità della corrente; per marciare all'indietro invece, non si doveva far altro che invertire la polarità ai capi dei motori elettrici. La bassa tensione delle prime linee elettrificate (appena 500 volt) ne limitava la lunghezza.
Le più moderne vetture tramviarie, benché facciano largo uso dell'elettronica per il controllo e la guida, funzionano in modo essenzialmente identico a quello delle vetture dei fratelli Siemens. Il trolley è stato sostituito dai pantografi che hanno il vantaggio di non perdere mai il controllo con il cavo sospeso. In città la posa di un binario presenta problemi particolari poiché la strada ferrata deve convivere con il fondo stradale.
Spesso, a causa del traffico cittadino, una rotaia costituisce un impiccio alla circolazione dei mezzi privati e molto spesso un tram riesce a percorrere lentamente il suo tragitto per l'assoluta mancanza di manovrabilità. Ad esempio in una città come Milano, dove il traffico è caotico e le strade sono strette, la velocità commerciale di un mezzo tranviario è mediamente di 14 chilometri all'ora.
Si è cercato così di soppiantare il mezzo tranviario con automezzi diesel e filobus, altri veicoli elettrici che si attaccano a due fili aerei per l'alimentazione ma che non necessitano di rotaie. Tuttavia, anche se la velocità commerciale di questi mezzi pubblici è più elevata rispetto a quella del tram, per le loro dimensioni essi creano sempre problemi di circolazione.

LA FERROVIA METROPOLITANA

Anche per tutta questa serie di problemi, nelle città più grandi che coprono decine di chilometri di territorio e sono densamente popolate, si sono dovute costruire vere e proprie linee ferroviarie interne per riuscire a realizzare trasporti efficienti, che soddisfacessero un'enorme quantità di persone e realizzassero velocità commerciali elevate: le metropolitane.
Sostanzialmente una metropolitana non è diversa da un treno alimentato elettricamente: un convoglio è composto da carrozze motrici e carrozze passeggeri. Poiché le fermate sono frequenti, per facilitare il traffico di salita e discesa dai vagoni il piano della banchina si trova allo stesso livello del pavimento dei vagoni, le porte sono scorrevoli e molto ampie.
Qualche altra differenza può esserci nei sistemi di alimentazione. Una metropolitana può utilizzare il classico sistema binario-filo aereo, indicato quando il tracciato è misto o completamente scoperto con tratti attraversabili da animali e persone, oppure binari con rotaia centrale elettrificata, preferiti sui tracciati sopraelevati e sotterranei.
Il tracciato di una ferrovia metropolitana può essere sotterraneo, scoperto, sopraelevato.
La scelta dipende in gran parte dallo spazio disponibile e dal tipo di terreno: è ovvio che in parte si tenda a realizzare tracciati scoperti, che presentano tempi e costi di realizzazione molto bassi. Tuttavia raramente è possibile disporre dello spazio necessario, per cui si deve ricorrere a binari sotterranei o sopraelevati che rispettivamente corrono sotto o sopra il suolo cittadino. Gli orientamenti più moderni fanno preferire le sotterranee, come la Metropolitana Milanese tanto per intenderci, poiché possono essere realizzati i percorsi senza le costrizioni dettate dalla planimetria cittadina.
Questo non significa che la costruzione e il mantenimento di una sotterranea non comporti un certo numero di problemi, il più delle volte derivanti dalla natura del terreno. Per esempio, a New York nell'isola di Manhattan il suolo è costituito da rocce granitiche e procedervi con uno scavo è oltremodo faticoso, lento e dispendioso per il largo uso di esplosivi necessari. D'altra parte, incontrando terreni più cedevoli e umidi, si deve procedere prima in opere di consolidamento (iniezioni di materiale cementizio nel terreno); addirittura, per realizzare la sotterranea ad Amsterdam, città che appoggia sopra una ricca falda acquifera, si sono dovuti prefabbricare i tratti di galleria in superficie e quindi affondarli nel fango. Durante uno scavo, poi, si incontrano fogne, cavi elettrici e telefonici, tubature dell'acqua e del gas che devono essere interrotte e ripristinate a fine lavoro. Un altro problema delle sotterranee è quello dell'attraversamento dei centri storici; il passaggio dei treni è causa di vibrazioni che minano le fondamenta dei palazzi, soprattutto quelle più antiche di chiese, castelli, palazzi patrizi. Per questo, in prossimità delle costruzioni minacciate, i treni sarebbero tenuti a rallentare.
Le metropolitane sopraelevate percorrono in genere grandi arterie cittadine e sotto di esse scorre il traffico privato. Oltre al sistema di binari tradizionale, per le metropolitane sospese sono state sperimentate le monorotaie e i sistemi di binario superiore: un treno a monorotaia scorre appunto su una sola rotaia e può raggiungere velocità molto elevate (come per esempio a Tokyo in Giappone e a Huston nel Texas): un treno a binario superiore assomiglia ad una teleferica. Motrice e vagoni sono "appesi" al binario e le ruote si trovano sul tetto.
Il traffico dei treni è regolato in maniera tale da assicurare la massima sicurezza. Il tracciato è diviso in sezioni; un convoglio non potrà entrare in una sezione se il treno che lo precede non ha già superato la sezione successiva. In questa maniera se capitasse qualche inconveniente meccanico o una stazione diventasse inagibile, resterebbe sempre il tempo e la possibilità di fermarsi alla stazione precedente.
La prima metropolitana venne inaugurata a Londra nel 1863; il tracciato era sotterraneo e le prime motrici funzionavano a carbone, per cui si rese necessaria la creazione delle aperture di ventilazione.
Nel 1867 venne inaugurata la sopraelevata di New York (ora ci sono anche tratti sotterranei) e tra il 1882 e il 1926 furono aperte le metropolitane di Berlino, Chicago, Parigi, Amburgo, Madrid e Barcellona. In Italia la prima metropolitana venne costruita a Roma nel dopoguerra, poi seguì quella di Napoli e, ultima in ordine di tempo, quella di Milano. Rispetto a quelle estere le nostre linee hanno sviluppi brevi; nella sola Parigi le linee sono 14, mentre a Milano sono 3.

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