PRESENTAZIONE
Con il termine di
ceramica s'intendono tutti quei materiali a base di argilla e minerali vari con
i quali vengono confezionati oggetti di forma e di impiego molto diversi: tubi,
vasche, oggetti decorativi, recipienti ed oggetti di uso domestico, articoli
sanitari, isolanti elettrici, ecc. I prodotti ceramici si suddividono in due
grandi categorie: a pasta porosa ed a pasta compatta, rispettivamente permeabili
ed impermeabili ai fluidi. I prodotti a pasta porosa si ottengono per cottura a
temperatura tale da conseguire solo l'indurimento della pasta stessa; per quelli
a pasta compatta si deve provocare l'inizio della fusione in modo da favorire la
saldatura dei granuli della pasta ed ottenere una massa dura, compatta ed
impermeabile; si aggiungono perciò sostanze che agiscono da fondenti e si
cuoce a temperatura più elevata. Tra i prodotti della prima categoria
abbiamo le terrecotte, le terraglie e le maioliche (o "faenze"), tra
quelli della seconda i grès e la porcellana.
Allo scopo di togliere
la porosità e conferire ai prodotti una superficie lucida e liscia, le
ceramiche vengono di solito rivestite con la "vetrina", una specie di
vernice costituita da sostanze facilmente fusibili che, durante la cottura,
formano uno strato superficiale vetroso. Le ceramiche vengono spesso anche
decorate, e ciò si ottiene con sostanze minerali (ossidi di metalli) che
con la cottura assumono un dato colore.
LE ORIGINI DELLA CERAMICA
La ceramica divenne un elemento importante nella
vita quotidiana dopo che l'uomo neolitico ebbe adottato forme di vita
sedentaria, quando la sua dieta, prima basata sulla cacciagione, che veniva
arrostita sullo spiedo, si volse cioè al consumo di cereali e legumi, che
richiedevano una lenta cottura in recipienti resistenti al calore. Solo allora
egli ebbe occasione di far uso su larga scala di recipienti in argilla cotta che
si rompevano con la stessa facilità con la quale venivano fabbricati. La
loro produzione era facilitata dall'abbondanza di argilla e dal fatto che l'uomo
primitivo aveva la possibilità di scoprire l'indurimento prodotto su di
essa dal fuoco tutte le volte che gli capitava d'usarne un pezzo per fare un
focolare. Ma sebbene la ceramica si possa incontrare in insediamenti neolitici
prima del sorgere di civiltà urbane, il suo sviluppo è soprattutto
associato a queste; essa costitui un prodotto che i colonizzatori introdussero
fin nelle regioni più remote e la sua produzione subì un regresso
con il declino dell'influenza urbana.
Benché la ceramica occupi un
posto d'onore tra le arti minori, la sua produzione e i suoi usi hanno subito
relativamente pochi cambiamenti durante i secoli. Dopo la grande invenzione
della ruota da vasaio, verso la fine del III millenio a.C., non si ebbe alcun
ulteriore progresso tecnico d'importanza rivoluzionaria fino al diciannovesimo
secolo d.C. Il vasaio ha sempre dovuto svolgere principalmente questi compiti:
la selezione, la mescolazione e l'umidificazione dell'argilla; la modellazione
dell'oggetto; l'esecuzione dei processi d'essicamento e cottura per indurire e
rendere resistente il prodotto finito. Ben poco sappiamo di metodi primitivi per
selezionare, lavare e impastare il materiale grezzo con l'acqua. Fu il secondo
processo, quello della modellazione, che subi una trasformazione radicale con
l'invenzione della ruota da vasaio.
Lavorazione della ceramica
LA RUOTA DA VASAIO
Il pezzo d'argilla, che il vasaio è pronto
a modellare, viene posto al centro di una ruota, il tornio, che gira a forte
velocità. Esso potrà così alzarsi facilmente e assumere la forma
circolare voluta mediante una più leggera pressione delle dita. Il moto
della ruota, che consente di realizzare, in pochi minuti e con il minimo sforzo
muscolare, oggetti simmetricamente perfetti, forni all'uomo uno dei primi tra i
numerosi espedienti utili per risparmiargli fatica, che furono il punto di
partenza per lo sviluppo dell'industria moderna.
L'INDUSTRIA DELLA CERAMICA
Soltanto nella seconda metà del
diciannovesimo secolo l'industria dei manufatti di ceramica si sviluppò
su basi veramente scientifiche. La ceramica diede un impulso diretto a tutta la
trasformazione tecnologica per il ruolo da essa assunto nel campo dei materiali
elettrici e in quello dell'edilizia moderna.
Alla fine del diciottesimo
secolo le dimensioni dell'industria inglese della ceramica apparivano
trasformate rispetto solo a pochi decenni prima. Erano stati introdotti
macchinari e accorgimenti per ridurre la mano d'opera che, d'altra parte, era
abbondante e a basso costo. Ma ciò che soprattutto mise l'industria delle
terraglie in grado di funzionare efficientemente nella prima metà del
diciannovesimo secolo senza alcun'altra importante innovazione, fu la
possibilità di suddivisione del lavoro, cosa che non aveva riscontro
nelle altre principali industrie dell'epoca.
Nel 1850 le più
artistiche forme di vasellame potevano soddisfare in pieno le esigenze delle
classi benestanti, ed era completa la sostituzione del legno e del peltro, sino
ad allora impiegati, con terraglie a buon mercato, per le stoviglie della gente
comune in tutti i principali Paesi. I successivi sviluppi furono in gran parte
apportati all'industria dalla richiesta di nuovi prodotti accessori, quali
grandi quantitativi di isolanti elettrici in porcellana, impiegati in telegrafia
e in altri settori dell'elettrotecnica; recipienti per acidi e altri prodotti
chimici, necessari all'industria chimica in rapida espansione; mattoni
refrattari per i forni destinati alla fusione dell'acciaio; oggetti in
porcellana per impianti sanitari. Oltre a nuovi impieghi della ceramica vi fu
una diffusione crescente dell'uso di laterizi nell'industria edile. Verso la
metà del secolo apparvero in Inghilterra macchine per fare i mattoni, che
tagliavano dieci mattoni per volta da un pezzo di argilla; tuttavia la richiesta
di mattoni era tale che nel 1871 le fornaci impiegavano la metà degli
operai di tutte le fabbriche di terraglie. Oltre ai muri di mattoni, adottati
dappertutto, in molti luoghi erano usate tegole sovrapponibili per la copertura
dei tetti; v'era inoltre una costante richiesta di mattoni forati per pareti
leggere e per pavimenti e solai antincendio di edifici a molti piani. Nel 1900
quella che era stata un tempo la più individualista delle industrie si
era trasformata in un'industria per la produzione in serie, altamente
meccanizzata.
LE STUPENDE MAIOLICHE DI ROUEN
Lo sviluppo dell'arte della ceramica a Rouen si
verificò particolarmente nel XVII e nel XVIII secolo; tuttavia esistono
prove concrete che testimoniano la presenza di ceramisti anche in epoche
precedenti. Nel 1492, ad esempio, Carlo VIII accordò uno statuto ai
maiolicari della città, mentre i primi pezzi sicuramente databili
risalgono al 1531.
Il periodo di massimo splendore delle maioliche di
Rouen iniziò nel 1647 sotto la guida di Edme Poterat e di suo figlio
Louis, che sono considerati i veri fondatori della fabbrica. I due Poterat, dopo
aver scoperto ed incominciato ad utilizzare la cosiddetta "porcellana
tenera", si impegnarono assiduamente nello sviluppo di quest'arte. Grazie
alla loro opera i maiolicari di Rouen, che nel 1665 erano soltanto quarantadue,
all'inizio del XVIII secolo potevano contare undici manifatture, che occupavano
oltre duemila operai.
La maiolica di Rouen, che non è
contrassegnata da marchi particolari, è perfettamente riconoscibile dalle
sue caratteristiche tecniche ed estetiche . La pasta di queste ceramiche
è pesante, rivestita di uno smalto bianco-giallastro; l'aspetto risulta
robusto e semplice. Originariamente le decorazioni erano in blu su fondo bianco,
mentre in seguito vennero adottati i festoni tipici dello stile di Berain.
Fra la vasta produzione si possono però trovare altri stili
artistici: il più particolare è quello a raggiera con medaglioni
centrali in chiaroscuro blu, con riflessi di giallo e di rosso.