SCIENZE - FENOMENI E SISTEMI DI COMUNICAZIONE - LE RADIAZIONI

PRESENTAZIONE

Quando atomi e molecole di un corpo caldo, sia esso allo stato liquido, solido o gassoso, iniziano a vibrare, emettono delle radiazioni elettromagnetiche, cioè si comportano come un trasmettitore radio. La quantità e la natura delle radiazioni emesse dipendono dalla temperatura del corpo, cioè dalla quantità media di energia cinetica delle molecole. Ad esempio il nostro corpo è caldo ed emette raggi calorifici (radiazioni infrarosse); anche un pezzo di ferro riscaldato su una fiamma o il filamento di una lampadina, quando diventano incandescenti, emettono radiazioni (in questo caso luminose).
La frequenza delle radiazioni emesse dipende direttamente dalla frequenza di vibrazione della molecola: più una molecola è calda più velocemente vibra, e più corta sarà la lunghezza dell'onda risultante.
Ma cerchiamo di analizzare meglio il fenomeno dell'emissione di radiazioni: per far vibrare una molecola dovremo innanzitutto somministrarle energia, ad esempio esponendola ad una radiazione o sottoponendola all'azione di un intenso campo elettrico. In un rapido momento la molecola assorbirà tutte le sollecitazioni, aumentando la propria energia interna, poi tenderà a ritornare allo stato iniziale emettendo l'energia in eccesso sotto forma di fotone, o meglio di radiazione elettromagnetica. In sostanza potremmo dire che il fenomeno dell'emissione di radiazioni è dovuto al passaggio della molecola da uno stato di energia alto ad uno più basso; quindi una molecola che emette radiazioni perde parte dell'energia accumulata.
Una particolarità importantissima è che una qualsiasi molecola o un qualsiasi atomo possono assorbire solo quantità discrete di energia, cioè possono assumere solo determinati stati energetici: tale quantità discreta è chiamata dai fisici quanto di energia.
Per capire cosa significa l'aggettivo discreto, pensiamo di dover riempire di monetine un salvadanaio: in esso potremo mettere o togliere una, due o tre monete, ma mai una monetina e mezza o tre e un quarto, perché una moneta non si può suddividere. La stessa cosa succede per gli atomi; essi possono assorbire o rilasciare uno, due o tre quanti di energia, ma mai un quanto e mezzo.
La teoria dei quanti, elaborata dal fisico tedesco Max Planck nel 1899, spiega perché un gas rarefatto si ionizza (vedi Ricerche Complementari) solo quando gli si fornisce un livello determinato di energia e perché la luce che il gas riemette è tutta della stessa lunghezza d'onda.
Se noi sottoponiamo un corpo ad una intensa luce bianca, composta da radiazioni elettromagnetiche visibili di lunghezza d'onda diversa, i vari atomi che lo compongono assorbiranno solo quelle onde che possiedono una determinata frequenza. Questo succede perché gli atomi si comportano come le antenne di un ricevitore radio, che risuonano solo quando captano le lunghezze d'onda per le quali sono accordate.
Atomi diversi assorbiranno lunghezze d'onda diverse. Analizzando con uno spettroscopio, uno strumento munito di prismi, la luce riemessa da un corpo, si può risalire alla composizione chimica del corpo stesso: questo è il metodo utilizzato dagli astronomi per conoscere la composizione dei pianeti e delle stelle, anche delle più lontane. Infatti la materia stellare è composta di elementi diversi allo stato di plasma (atomi completamente ionizzati) che emettono ciascuno una radiazione propria particolare.
Le lampade al sodio, al mercurio, al neon-argo hanno ciascuna una luce di colore diverso per via dei motivi spiegati sinora. Un fenomeno del tutto particolare è invece la fluorescenza: esistono dei materiali capaci di assorbire della luce ultravioletta invisibile e di riemetterla sotto forma di radiazioni visibili. Questo fenomeno avviene perché parte dell'energia degli ultravioletti si trasforma in calore e quella che rimane viene convertita in onda elettromagnetica di lunghezza d'onda più lunga e quindi visibile.

I RAGGI X

Anche i raggi X, come le onde radio, gli ultravioletti, gli infrarossi e la luce, appartengono alla grande categoria delle onde elettromagnetiche.
I raggi X sono stati scoperti dal fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen. Mentre il grande scienziato stava lavorando con un tubo a raggi catodici, si accorse che una lastra fotografica emetteva dei bagliori. Volendo analizzare più dettagliatamente questo curioso fenomeno, frappose tra la lastra e il tubo un foglio di cartone: ma nonostante l'ostacolo la lastra fotografica continuava a rilucere.
Röntgen concluse così che le radiazioni misteriose erano sufficientemente penetranti da oltrepassare anche spessi strati di materiale simile al cartone.
Il proseguimento degli studi in questo campo ha portato notevoli vantaggi alla vita dell'uomo: oggi i raggi X vengono prodotti da elettroni veloci, emessi da un filamento incandescente, che colpiscono un bersaglio metallico; il filamento e il bersaglio sono racchiusi in un tubo a bassa pressione. Più gli elettroni sono veloci più sono penetranti i raggi X.
Questi particolari raggi, chiamati anche Röntgen trovano applicazione in svariati campi; in medicina vengono utilizzati per fotografare il corpo umano in trasparenza (sfruttando la loro capacità di attraversare i tessuti molli e non le ossa); mentre nell'industria vengono usati per controllare l'integrità dei pezzi meccanici.
Le strutture cristalline, colpite da un fascio di raggi X, li rifrangono creando delle figure particolari, che gli scienziati hanno interpretato, scoprendo nozioni interessantissime sulla struttura più intima delle molecole.

STAZIONI RADIO CELESTI

Fino ad ora abbiamo parlato di luce emessa da atomi eccitati, ma non è detto che le radiazioni elettromagnetiche siano comprese nello spettro del visibile. Infatti può accadere che un atomo eccitato produca onde radio.
Nell'universo, oltre alle stelle e ai pianeti, esistono altri corpi celesti del tutto particolari. Per esempio, nel vuoto cosmico nubi di gas (in genere elio) circondano i corpi stellari: se una di queste nubi si trova in prossimità di una stella giovane, particolarmente calda e brillante, per effetto del calore gli atomi del gas si ionizzano. Gli ioni, carichi di elettricità, si muovono nella nube cambiando continuamente velocità: si comportano quindi come una corrente elettrica variabile ed emettono onde radio. In tal caso per esaminare questo tipo di radiazioni è necessario un ricevitore radio piuttosto che uno spettroscopio. Gli astronomi dispongono di particolari strumenti, i radiotelescopi, con i quali esplorano e analizzano i corpi celesti che emettono onde radio.
Le onde radio di origine spaziale possono anche essere prodotte da elettroni che viaggiano nel vuoto con velocità prossime a quella della luce e che provengono dall'urto di atomi con le radiazioni cosmiche oppure da esplosioni stellari. Un elettrone per emettere onde radio deve percorrere una traiettoria a spirale intorno ad una linea di forza di un campo magnetico. Una radiazione che ha simili origini è detta radiazione di sincrotrone in quanto è simile a quella emessa da elettroni veloci accelerati in apparecchiature da laboratorio chiamate sincrotroni.
Nel febbraio del 1987 è stata scoperta una supernova: le novae e le supernovae sono stelle che in seguito all'esplosione della fotosfera diventano, nel giro di pochi giorni, decine di migliaia di volte più splendenti. Un evento simile è rarissimo, ancor più del passaggio della cometa di Halley: i documenti storici riportano che astronomi cinesi nell'anno 1O54 hanno osservato una supernova nella costellazione del Toro e, come traccia del fenomeno, è rimasta la Nube del Granchio, cioè una massa di gas dispersi dall'esplosione. Un altro evento simile, ma meno certo per la mancanza di residui, è stato osservato dall'astronomo Tycho Brahe nella costellazione Cassiopea nel 1572.
Le onde radio prodotte dall'urto di elettroni con atomi di idrogeno integri (non ionizzati) hanno permesso ai radioastronomi di scoprire la forma della nostra galassia, la Via Lattea, e il suo movimento negli spazi siderali.

RADIAZIONI COSMICHE

Il effetti il termine "radiazioni cosmiche" è piuttosto vago dato che con esso si specificano fenomeni eterogenei come l'emissione di onde elettromagnetiche e la produzione di raggi che hanno origine da reazioni di decadimento e rottura dei nuclei atomici.
Generico è anche il termine raggio cosmico: esso indica la totalità delle radiazioni che provengono dallo spazio. Di alcune di esse, onde radio e luminose, abbiamo parlato diffusamente in precedenza. Anche se non è escluso che i raggi cosmici provengano da luoghi lontani dell'universo, è probabile che siano generati all'interno della nostra galassia. Infatti, i raggi cosmici sono composti da protoni, particelle α, nuclei di elio parzialmente ionizzati e nuclei di elementi pesanti: quando queste particelle altamente energetiche incontrano gli strati più alti dell'atmosfera si generano dei neutroni, mesoni K, muoni, pioni, raggi gamma ed elettroni. In particolare i muoni, detti anche mesoni, sono particelle subatomiche cariche elettricamente (ce ne sono di positive e di negative) che presentano una massa 2O5 volte superiore a quella di un elettrone: un muone ha una capacità di penetrazione enorme che gli consente di giungere fino ad 8.5 chilometri sotto la superficie terrestre. Per questo motivo sono classificati come raggi cosmici duri.
In contrapposizione, l'insieme delle altre particelle subatomiche, delle radiazioni elettromagnetiche dello spettro visibile e i raggi gamma sono detti raggi cosmici molli perché vengono arrestati da uno strato di piombo di 25 cm.
L'esistenza dei raggi cosmici venne scoperta dal fisico V.G. Heis mentre conduceva ricerche sulla ionizzazione dei gas. In seguito molti altri scienziati se ne occuparono, specialmente intorno a gli anni dal 1925 al 1935. All'inizio si credeva che le radiazioni provenissero da sostanze presenti sulla crosta terrestre e nelle acque: successivi studi condotti dai fisici Rutherford, Mac Lennan e Daniele Pacini dimostrarono che le radiazioni provengono dallo spazio e che alcune di esse hanno un potere di penetrazione incredibile. Fu un italiano, Vittorio Maragliano, che intuì l'origine stellare di questi raggi misteriosi. Lo svizzero Gockel rivelò l'aumento delle radiazioni durante un'ascensione con un pallone aerostatico: successivamente un collega tedesco, Kohlorster, misurò a 9000 m di altitudine una radioattività sette volte maggiore di quella rivelata a terra. In seguito venne compresa la natura corpuscolare di parte delle radiazioni cosmiche, poiché i raggi venivano deviati da forti campi magnetici.
Man mano che le risorse tecnologiche proliferavano, apparecchi sempre più sofisticati poterono essere impiegati nelle ricerche (ad esempio i satelliti). Studiando le tracce che i raggi cosmici lasciano sulla superficie delle emulsioni fotografiche, i fisici hanno ipotizzato ed individuato un gran numero di particelle subatomiche.
Il fisico americano Van Allen, sulla base dei dati trasmessi a terra dalla serie di satelliti Explorer, scoprì la presenza di due zone circolari che circondano la terra: la prima a 3000 chilometri di altezza e la seconda a 25000 chilometri. Al centro delle cosiddette fasce di Van Allen la radioattività è fortissima. La loro esistenza è dovuta probabilmente al campo magnetico terrestre che "cattura" le radiazioni solari e cosmiche.
Sulla genesi delle radiazioni si possono ancora avanzare delle ipotesi, ma sembra piuttosto chiara la relazione che esiste tra intensità del bombardamento e attività solare, specie quando appaiono delle macchie solari.

EFFETTI DELLE RADIAZIONI COSMICHE SULL'UOMO

Appena i raggi cosmici furono scoperti, alcuni si preoccuparono di rivestire le proprie abitazioni di schermi speciali per ripararsene. A parte il fatto che i muoni difficilmente si possono arrestare e che il nostro corpo è attraversato da centinaia di queste particelle ogni secondo, evidentemente le conseguenze sull'organismo non sono importanti visto che la specie umana e ogni altra forma di vita popolano ancora la superficie terrestre e mai si sono estinte a causa delle radiazioni.
La preoccupazione diventa legittima per quella categoria di persone che si trova a trascorrere molto tempo a quote elevatissime, cioè i piloti e gli astronauti; non solo le radiazioni sono più forti, ma sono anche presenti raggi molto nocivi che l'atmosfera normalmente assorbe.
In genere le lesioni provocate da radiazioni sono raramente visibili a meno di forti e prolungate esposizioni: tuttavia le cellule di un organismo sono colpite nella loro struttura molecolare, specie a livello del DNA, l'acido nucleico che porta l'informazione genetica.
Le tute spaziali degli astronauti americani che hanno partecipato alle missioni lunari erano dotate di particolari schermi metallici (fogli di alluminio sovrapposti) per mitigare l'effetto delle radiazioni nocive.

Chiudi

Outlet Offerte Sconti Promozioni Risparmiare sugli Acquisti di prodotti e Servizi in Internet

Gigacenter Store-Vente privee-Show room prive-La ruota della fortuna-Outlet Pił Style-Offerte Outlet Store-Sconti Outlet Offerte-Spartoo Shoes-Private Outlet-Saldi Privati-Sold Outlet-Offerte del GiornoBuoni sconto-Saldi Sconti-Offerte Viaggio-Acquisti + Guadagni

 

eXTReMe Tracker

Shiny Stat

free counters