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SCIENZE E TECNICA - BOTANICA - GIARDINAGGIO - PROGETTAZIONE

INTRODUZIONE

Qualsiasi spazio verde, sia esso un giardino, un terrazzo o un semplice balcone, prima di venire impiantato necessita di un'accurata fase di progettazione, per evitare clamorosi errori di impianto, dovuti all'improvvisazione o all'inesperienza, che si potrebbero tradurre successivamente in ulteriori costi.

Durante questa fase si devono fondere le conoscenze botaniche e naturalistiche con la capacità di comporre elementi diversi in un tutto armonioso ed elegante.

Un buon giardiniere non considera mai le piante come semplice materiale di arredo, fisso e immutabile nel tempo, né le sceglie solo in base alle impressioni suggerite dal colore, dalla forma o dal portamento.

Nel progettare un giardino si ricordi in primo luogo che si opera con esseri viventi, dotati di precise esigenze biologiche, che crescono e mutano nel tempo.

Il progetto consiste in un disegno su cui vengono riportati tutti i dati esistenti:

costruzioni, muretti e terrapieni, piante arboree e arbustive.

Il disegno va poi completato con gli elementi che si desiderano inserire:

altre piante, aiuole, sentieri e pavimentazioni, un laghetto, ecc.

Va fatta però una considerazione preliminare: il progetto è uno schema rigido, fissato sulla carta, mentre il giardino è un ambiente vivo, in continua evoluzione e modificazione.

Nel progettarlo si deve dunque tener conto dello sviluppo che le piante avranno nel tempo:

piantagioni troppo fitte potrebbero dar luogo ad antagonismi e crescite stentate, un albero troppo vicino alla casa dovrebbe essere potato in maniera innaturale, la disposizione sbagliata di alcuni arbusti potrebbe nascondere delle fioriture stagionali compromettendo un piacevole effetto estetico.

I limiti generali del progetto sono dati dalla situazione concreta, anzitutto lo spazio verde, appendice dell'abitazione, che serva soprattutto a separarci dalla strada o dalla casa dei vicini, va pensato diversamente da un giardino di campagna, con spazi per far giocare i bambini e per mangiare all'aperto e da cui si gode un bel panorama.

In secondo luogo, va tenuta presente la destinazione del giardino o, per meglio dire, le esigenze di chi lo vivrà e in base a questo ideare uno spazio libero per i giochi o per intrattenere ospiti, oppure un orto con alberi da frutta e un giardinetto per le piante aromatiche.

PROGETTARE IL GIARDINO

La planimetria del luogo, ricavabile dalle mappe catastali, deve essere riportata, in scala 1:100, su un foglio di carta millimetrata.

Quindi, con picchetti e corda metrica, si misurano le dimensioni reali del giardino, verificando le distanze della casa dai confini.

La collocazione di eventuali elementi isolati presenti sul posto (alberi, fontana) va rilevata col metodo delle triangolazioni:

da due punti qualsiasi già determinati sulla carta, si misurano le distanze (il più possibile aperte a 90° tra loro);

tali valori saranno poi riportati in scala sul disegno, con l'aiuto di un compasso che segnerà, nel punto di intersezione dei due archi di cerchio, la posizione cercata.

Si misurano poi, con cura, le chiome degli alberi e degli arbusti preesistenti per stabilire gli ingombri e le ombreggiature.

Nel disegno va indicato anche il nord, per evidenziare le zone di maggiore o minore insolazione e, se è il caso, la direzione dei venti dominanti.

Tutto ciò è necessario per effettuare una precisa valutazione degli spazi a disposizione e delle loro caratteristiche, in modo da individuare la quantità e la qualità delle piantagioni, le quali non devono solo riempire i vuoti, ma, al contrario, devono armonizzarsi con la situazione preesistente, valorizzando o eventualmente modificando il tema di fondo.

Questo vale anche per le nuove strutture, come pavimentazioni, sentieri, recinti, steccati, pergolati ecc.

Dal punto di vista architettonico sono possibili varie soluzioni, a seconda che si desideri un giardino informale o geometrico, oppure si voglia ottenere un effetto particolare (schermature visive, confini occultati ecc.).

A questo punto può essere necessario, soprattutto nel progetto di un grande giardino, dove sia stata utilizzata una scala superiore a 1/100, ridisegnare in scala ridotta (1/50) alcune sezioni; questo procedimento ritornerà utile anche nel caso in cui si voglia allestire uno spazio con arbusti nani o specie tappezzanti, o qualora un disegno più preciso sia indispensabile per facilitare lo studio di un determinato effetto.

IL QUADERNO DEL GIARDINO

Fin dal momento della progettazione, il giardiniere-naturalista deve tenere il «quaderno del giardino», ossia una specie di diario su cui vanno annotate con cura tutte le informazioni riguardanti il giardino e il suo sviluppo.

Oltre al progetto iniziale e alle eventuali successive modifiche, il quaderno deve contenere i dati inerenti alle principali piante messe a dimora, in particolare l'accrescimento annuo e le operazioni colturali a cui sono state sottoposte (concimazioni, potature ecc.).

Sarà bene inoltre, documentare accuratamente anche le spese sostenute (quelle d'acquisto e quelle di manutenzione) per avere già in un paio di anni idee più chiare sui costi del giardino:

in un giardino ben progettato, dopo le spese d'impianto, i costi della manutenzione dovrebbero abbassarsi di anno in anno.

Utilissime sono le fotografie, da scattare prima e dopo alcuni interventi, in epoche e stagioni diverse;

ci aiuteranno a seguire l'evoluzione delle piantagioni e a capire errori di progettazione e manutenzione, così da poterli rimediare per tempo.

Vanno anche segnati, stagione per stagione, i dati meteorologici più interessanti (temperature minime e massime, precipitazioni ecc.) e gli avvistamenti di animali rari o inconsueti o i passaggi di uccelli migratori.

UN CRITERIO DI PROGETTAZIONE: LE ZONE

Nel progettare un giardino rustico o un giardino confinante con spazi aperti (in campagna o in montagna), un'idea guida può essere quella di favorire le diversità naturali, creando le condizioni per il formarsi di vari microambienti diversi.

L'ideazione di molteplici nicchie ecologiche permette la crescita di differenti specie vegetali favorendo anche l'insediamento di piccoli animali graditi.

Il primo criterio da seguire, compatibilmente con lo spazio disponibile, è la creazione di alcune fasce (o zone) intorno o davanti all'abitazione, da curare e gestire in modo diverso (una zonizzazione completa può essere fatta a partire da un terreno di 200 mq).

Queste fasce di verde, che saranno più naturali e "selvagge" mano a mano che ci si allontana dalla casa, devono essere proporzionate tra loro in modo da ottenere una successione naturale dei vari ambienti.

La prima zona, quella più vicina alla casa, deve essere la più curata;

va tenuta prevalentemente a prato basso, con erbacee resistenti al calpestio e fioriture che non si sviluppano in altezza.

Qui trovano posto la zona di soggiorno e ricreazione:

il solarium, l'angolo per il barbecue, la buca di sabbia e gli attrezzi per i giochi dei bimbi.

Il prato può essere movimentato da aiuole e bordure.

La seconda zona è costituita dalla zona intermedia e serve a delimitare, anche ecologicamente, la zona più naturale e "selvaggia".

In essa predomina il prato alto, formato da un miscuglio di fiori di campo, bulbose e varie erbacee, che arricchisce il giardino di colori e profumi e costituisce lo sfondo ideale per un giardino roccioso o un laghetto.

Inoltre è una soluzione pratica anche per gli angoli più "difficili", come una scarpata o il bordo di un fosso, dove non arriva la falciatrice.

La terza zona disegna il margine del giardino o, se questo è molto grande e circondato da spazi aperti, può estendersi su un lato o un'area particolare.

Questa è la fascia formata dal cespuglietto e dal bosco dove si piantano cespugli e arbusti, piccoli e grandi alberi, sistemati progressivamente per non nascondersi a vicenda:

il cespuglietto diventa così l'elemento di congiunzione armonica tra prato e bosco.

Qui i lavori di manutenzione e altri interventi artificiosi dovranno essere ridotti al minimo indispensabile, dovendo risultare la zona più naturale del giardino.

La distinzione di queste tre fasce non deve risultare rigida e schematica, al contrario, è bene che vi siano compenetrazioni tra una zona e l'altra, ottenibili con la creazione di radure nel boschetto o di macchie e arbusti nel prato;

i confini, intesi come limite alla vegetazione, saranno imprecisi e il disegno generale vario e sinuoso;

considerando che le linee diritte in natura non esistono.

Le varie zone del giardino vanno collegate tra loro e con la casa dai sentieri che, oltre a contribuire ad armonizzare l'insieme del giardino, svolgono alcune importanti funzioni:

ci evitano di calpestare il prato naturale o le piccole bordure, rovinandone così la fioritura, ci portano a scoprire gli angoli più nascosti.

Inoltre, sentieri sinuosi che sembrano perdersi nel verde creano effetti prospettici e una sensazione di maggior ampiezza anche in un piccolo giardino.

IL GIARDINO PREESISTENTE

E' importante salvaguardare la presenza di alberi e arbusti già esistenti sul posto, magari da lungo tempo.

Sebbene le piante meno voluminose possano anche essere trapiantate (asportando assieme alle radici un copioso pane di terra), si cercherà in ogni caso di armonizzare il progetto e la scelta di nuove piante con quelle già presenti.

In un giardino abbandonato da tempo sarà comunque necessario contenere lo sviluppo di alcune specie dominanti, come l'edera o il rovo o di un vecchio albero che può aver invaso il giardino con polloni emessi dalle radici o con alberelli nati da seme:

basterà rimuoverli, anche solo parzialmente, possibilmente trapiantandoli altrove.

Mediante queste operazioni di sfoltimento e pulizia si cerca anche di ridare al giardino una certa fisionomia.

Negli spazi così ottenuti si potranno allora sistemare nuove specie che, pur inserendosi nel motivo dominante, contribuiscano a diversificare e riequilibrare il giardino.

ARMONIA DI FORME E VOLUMI

Il giardino è più piacevole a vedersi se nell'accostamento delle varie piante si tengono presenti alcuni basilari criteri estetici.

Al suo interno vanno rispettate le proporzioni sia tra le diverse composizioni e gruppi di piante, sia tra le varie zone (o fasce) e la casa.

Si deve quindi valutare anche l'impatto visivo con il paesaggio circostante:

un giardino situato in spazi aperti non dovrebbe contrastare col paesaggio, ma completarlo e arricchirlo;

in città, invece, la necessità di una folta vegetazione si scontra spesso con la ristrettezza degli spazi che è un ostacolo per le funzioni biologiche delle piante.

Si deve dunque prevedere l'accrescimento della pianta e il portamento che assumerà da adulta:

in un piccolo giardino un albero a grande sviluppo finirà per occupare tutto lo spazio impedendo così la crescita ad altre piante.

Si ricordi che sul progetto le piante vanno disegnate con le dimensioni che avranno in età adulta.

Conoscendo il portamento e il volume di alberi e arbusti, si possono creare accostamenti piacevoli o ricercare determinati effetti:

piante con rami penduli e flessibili o fogliame leggero e tremulo (pioppo, salice, tamerice, betulla) donano luminosità e leggerezza al giardino.

Effetti differenti si ottengono invece con piante dai volumi definiti o con chiome dense e fitte (cipresso, abete, tiglio):

piantate a filare formano, per esempio, un impenetrabile schermo visivo o un'efficace barriera antivento, creando anche ombreggiature profonde;

gli esemplari solitari, con la loro forma geometrica, diventano il punto focale di un passaggio o di uno scorcio particolare.

IL PERIMETRO

Il confine del giardino può essere delimitato in modo diverso a seconda del tipo di paesaggio circostante:

se questo è interessante e piacevole (in collina o in aperta campagna) dovremo prevedere dei confini aperti studiando delle angolazioni che permettano di godere il panorama anche dalla casa;

il boschetto potrà essere perciò limitato a un lato e alcune zone saranno tenute a prato e a cespuglietto basso fino al margine.

Se invece vogliamo occultare la vista dall'esterno (vicinanza di altre case o di una strada trafficata, in città ecc.), occorre piantare lungo tutto il perimetro una cortina di alberi e arbusti che funga da schermo e da filtro anti-rumore e anti-inquinamento.

Una protezione efficace si ottiene, ad esempio, con una fascia di cespuglietto misto ad alberi profonda almeno 6 m.

Se il giardino è molto piccolo, ci si deve accontentare di una siepe di recinzione o di rampicanti aggrappati a reti e cancellate; in condizioni favorevoli queste strutture vengono in breve tempo ricoperte da una fitta vegetazione (edera, vite americana, poligonum) che le trasforma in impenetrabili muri verdi.

Anche i muri di confine, che in genere sono poco decorativi, soprattutto visti dall'interno, devono essere dissimulati con arbusti e rampicanti, interrompendone la fuga con macchie di cespugli.

PENDENZE E DISLIVELLI

Un terreno movimentato in superficie rende il giardino più vario:

anche un semplice terrapieno o una montagnola alta 1 m dividono il luogo in zone più o meno soleggiate e umide, creando piccole ma importanti variazioni climatiche, e, favorendo così la coltivazione di specie diverse.

La differenziazione del terreno in diversi livelli assolve anche a una funzione ottica di stacco, di interruzione di una prospettiva monotona, di allargamento dello spazio:

da una conca il giardino sembra più grande che dall'alto di un dosso.

Se il terreno è caratterizzato da una pendenza è bene provvedere a un terrazzamento su più livelli con la costruzione di muretti di contenimento; ciò fornisce anche lo spunto per numerose soluzioni di bell'effetto.

Disponendo di molto spazio si può anche graduare il dislivello e addolcire le scarpate con movimenti di terra;

il terreno smosso o riportato va però velocemente stabilizzato per evitare che si verifichino fenomeni di erosione e di dilavamento durante le piogge;

a questo scopo lo si semina a prato folto, mentre nelle parti più ripide lo si può contenere con piantagioni di arbusti nani ed erbacee tappezzanti.

LA VIABILITA'

Stradine e sentieri sono spesso necessari nel giardino, ma sono anche difficili da inserire armoniosamente in un contesto "naturale";

spesso, di conseguenza, si rischia di incappare in soluzioni banali e talvolta anche sgradevoli.

Una stradina carrozzabile, utile per arrivare al garage, può tradursi in un elemento decorativo se pavimentato con grigliato di elementi prefabbricati che permettano la crescita dell'erba.

Questo particolare grigliato, facilmente posabile su un fondo di sabbia o malta, protegge il terreno dal compattamento, consentendo, senza compromettere la formazione di erba, il passaggio e il parcheggio degli automezzi.

Si eviterà, se possibile, di disegnare i percorsi in linea retta e di pavimentarli con asfalto o cemento:

i sentieri più piccoli sono mantenuti dal calpestio e dallo sfalcio dell'erba o anche da una pacciamatura di corteccia e trucioli di legno;

per quelli più frequentati o vicini alla casa è opportuna invece una pavimentazione in pietra, legno o ghiaia.

La pietra reperibile sul posto è senz'altro da preferire, ma può risultare la soluzione più costosa;

la si può disporre in modo da formare piacevoli geometrie o lasciando tra le lastre ampie fessure in cui far crescere erbacee tappezzanti, che ne addolciscano i contorni.

Un materiale più facilmente disponibile è il legno, con cui si ottengono pavimentazioni originali ed ecologiche, adatte soprattutto alle vicinanze di un laghetto;

si possono riciclare vecchie travature o usare sezioni di tronco (spesse almeno 15-20 cm).

La ghiaia o il ciottolato, che talvolta risultano sgradevoli al passeggio, sono caratteristici dei giardini mediterranei e in generale dei giardini italiani;

assicurano pulizia e drenaggio dell'acqua piovana e, volendo, permettono la crescita di interessanti erbacee.

I vialetti principali, come quello d'accesso all'abitazione, possono essere contornati e impreziositi con bordure e fioriture miste ripartite per tutto l'arco dell'anno.

LA PAVIMENTAZIONE

Spesso si presenta la necessità di pavimentare alcune zone del giardino, in particolare vicino alla casa.

Tuttavia, oltre alle parti più intensamente abitate, come la terrazza per la colazione o l'angolo con il barbecue, un lastricato può essere utile anche per valorizzare e sottolineare un punto privilegiato, di cui si gode, ad esempio, una bella vista.

Inoltre, da una pavimentazione che crei un effetto di stacco dal verde circostante può risultare evidenziata l'architettura stessa della casa.

I materiali che si possono utilizzare sono svariati e la scelta è spesso condizionata dal loro costo; si dovrà però fare particolare attenzione nei giardini piccoli alla scelta dei colori e delle geometrie perché la copertura non deve sovrastare o annullare l'effetto della vegetazione, ma raccordare con equilibrio questa alla casa.

Qualunque tipo di materiale si scelga, bisogna posarlo in leggera pendenza per garantire lo scolo dell'acqua piovana:

i ristagni d'acqua sporcano e rendono il fondo assai sdrucciolevole;

per le pavimentazioni più estese sarà necessario un canale di drenaggio ai lati o un tombino centrale in cui convogliare le acque.

Pavimentazioni a struttura rigida si ottengono con materiali prefabbricati, quali mattoni, mattonelle, lastre di calcestruzzo, o con materiali naturali (spesso più costosi) come i lastroni di pietra o i tavolati di legno.

A parte il legno, questi materiali si posano su un fondo di ghiaia e malta e richiedono un terreno stabile;

stanno bene in genere nei pressi della casa e sono i più funzionali nella zona soggiorno, qualora vi siano anche degli arredi (tavolo, poltrone).

Le mattonelle di cotto o gres, di cui vi sono moltissimi tipi e formati, consentono una grande varietà di disegni, colori e geometrie.

Si prestano invece ad un uso più flessibile i materiali di piccole dimensioni, come i cubetti di porfido o granito, i ciottoli e le pietre.

Risultano sovente più naturali, potendo seguire facilmente le ondulazioni del terreno, e si inseriscono gradevolmente anche nelle parti più nascoste del giardino.

Ciottoli e cubetti si posano, ravvicinati tra loro, su un letto di sabbia e ghiaia e vanno successivamente compressi bene; facilmente tra gli interstizi possono crescere erbe spontanee e piantine tappezzanti:

l'effetto è tutt'altro che sgradevole e solo le più infestanti vanno contenute.

LA SCELTA DELLE PIANTE

La considerazione principale deve essere di natura agronomica, lasciando da parte per un momento quella estetica: il clima, l'esposizione, la piovosità, la natura del terreno e le caratteristiche del paesaggio circostante impongono subito alcune scelte di fondo.

Si osservi il luogo e si scelgano le piante che si vedono crescere bene nei dintorni; si ricordi comunque che un piccolo terreno, in una posizione particolare, magari chiuso in città da muri o edifici, può presentare condizioni climatiche assai diverse da quelle della zona e favorire così la crescita di specie anche non appartenenti a quella fascia climatica.

Dopo questa "analisi naturale" possiamo farci guidare dal nostro gusto, tenendo presente gli aspetti decorativi delle piante, quali il portamento, il fogliame, i colori, le fioriture.

Vanno studiati, in particolare, gli accostamenti o i contrasti cromatici;

si ricordi che non solo i fiori sono colorati, ma anche il tronco (bianco nella betulla e nel pioppo, rossastro nel corbezzolo e nel ciliegio, scuro nel tiglio) e, soprattutto, il fogliame, che può variare dal bianco argenteo al rosso cupo.

Ad esempio, un angolo ombroso del giardino può essere illuminato dalla fioritura bianca del viburno o della clematide;

altrove invece possiamo ricercare il contrasto tra la fioritura rossa della rosa rugosa sul fondo verde brillante di una siepe di alloro.

Si devono anche prevedere i cambiamenti di forma e di colore che le piante assumono nel corso delle stagioni e i periodi di fioritura:

pianteremo perciò una composizione di erbacee, bulbose e arbusti che formino vive macchie di colore tutte insieme oppure che fioriscano progressivamente per avere fioriture diverse durante tutto l'anno.

Bisogna evitare di scegliere solo sempreverdi, in quanto la presenza di piante a foglia caduca;

oltre a donare continui mutamenti di paesaggio, arricchisce anche il terreno, se non si tolgono le foglie quando cadono, e permette una variazione stagionale dell'insolazione, favorendo la crescita di un folto sottobosco di erbacee e arbusti.

Inoltre, anche l'intreccio dei rami spogli in inverno è assai suggestivo ed è certamente preferibile, in questa stagione, godere del pallido sole che filtra tra i rami nudi piuttosto che avere il giardino e la casa sempre all'ombra un po' cupa delle conifere.

Infine, se si desidera attirare nel giardino insetti utili e uccelli variopinti, si dovranno scegliere arbusti e alberi che producano bacche e piccoli frutti, soprattutto nel periodo invernale, fiori ricchi di nettare e polline, erbacee con semi commestibili.

I TEMPI DI IMPIANTO

Delle operazioni pratiche di impianti si è già diffusamente parlato; ora si può solo suggerire di non avere fretta. La realizzazione di un giardino necessita di tempo, mentre un impianto massiccio e affrettato per ottenere subito un bell'effetto può portare a grossolani errori. Dilazionando gli interventi nel tempo è possibile seguire meglio l'evoluzione naturale del giardino e scoprire certe sue caratteristiche che nemmeno il miglior progetto sa prevedere. E' preferibile allora, in particolare per i giardini più ampi, impiantare per gradi, cominciando dalle parti più vicine alla casa, e con le piante meno impegnative: il prato con alcuni arbusti, per esempio, e la siepe di cinta. Poi, osservando come attecchiscono queste piantagioni "pioniere", potremo assecondare la naturale evoluzione del giardino o correggere un'impostazione sbagliata con regolari interventi successivi.

ALTRI ELEMENTI DI COMPOSIZIONE

Il muretto Questo è un elemento quasi sempre presente nei giardini, all'interno dei quali può svolgere diverse funzioni: può dividere una zona dall'altra, o segnare il confine della proprietà o, ancora, creare un'idea di continuità tra i diversi spazi, assumendo così un'importante ruolo architettonico. Inoltre, se orientato in direzione est-ovest, da un lato ombreggia, mentre dall'altro riflette i raggi del sole e dà calore. I muretti di pietra, infine, si dimostrano assai utili per terrazzare e sostenere un terreno in pendenza. - Le recinzioni Recinti e staccionate sono in genere inutili all'interno del giardino e se devono servire da confine è probabilmente meglio piantare una siepe. Altrimenti possono essere impiegati per proteggere l'orto, impedendovi, per esempio, l'accesso al cane, o per delimitare certe zone quali scarpate o specchi d'acqua, che potrebbero risultare pericolosi per i bambini. Sono assai gradevoli le staccionate costruite con tronchetti e rami non scortecciati, oppure con elementi in legno laccato o verniciato che possono legarsi piacevolmente alla struttura di una casa di campagna. Se invece si ricorre a una rete metallica, si cercherà poi di nasconderla facendovi crescere dei rampicanti. - La pergola E' un elemento caratteristico delle zone calde ed è assai comune nei giardini italiani, rappresenta quasi un prolungamento della casa nel giardino e si rivela assai piacevole in estate quando protegge dall'arsura, permettendo al tempo stesso la completa circolazione dell'aria. La pergola può essere fatta in tanti modi e con diversi materiali: in legno, in ferro o anche in muratura; nei casi più semplici bastano alcuni robusti quadrelli di legno e del filo di ferro che sostenga la vegetazione. Se il pergolato è abbastanza grande vi si possono far crescere rampicanti, di diverse specie, rendendo l'insieme sempre vario col mutare delle stagioni; almeno una parte dei rampicanti dovrebbe essere a foglia caduca per consentire durante l'inverno, l'insolazione delle pareti della casa.

UN GIARDINO NEL MURO

Il muro dovrebbe essere costruito con pietre a secco un po' squadrate, incastrate una sull'altra e fissate, dove occorre, con della malta; proprio questa rusticità di costruzione permette di creare un vero micro-ambiente, popolato da varie specie vegetali e animali. In basso vanno disposti dei rampicanti, che si attaccheranno alle sporgenze e formeranno radici aeree e viticci per cercare appoggio e nutrimento; nel lato più esposto e caldo basterà poco terriccio organico nelle fessure per far crescere delle piccole piante assai decorative, come la cimballaria o il cappero, che si abbarbicano alle pietre con le loro robuste radici e coprono il muro con ciuffi cascanti di colore verde scuro su cui risaltano grossi fiori bianchi. Altre specie dal portamento strisciante possono essere inserite tra le pietre, creando diversi effetti di colori e volumi: cuscinetti di Sedum e Sempervivum dal colore verde oliva, sul lato soleggiato; morbidi ciuffi di felci nella parte ombrosa e più umida. Sulla cima, oltre alle specie tappezzanti, che ne arrotondano la sommità, possiamo far crescere piccole piante a portamento eretto e cespuglioso, notevoli per la fioritura o il fogliame, come la Silene vulgaris e le "bocche di leone", che preferiscono i climi caldi e asciutti o, nei luoghi più freschi, la bella valeriana dalle profumate infiorescenze viola.

COSTRUZIONE DI UN PERGOLATO

La costruzione di un pergolato o anche di una semplice spalliera è abbastanza facile, se si possiede un po' di dimestichezza con il fai-da-te. Si comprino dal falegname due quadrelli di legno della lunghezza voluta e spessi almeno cm 4x4 e cinque assi spesse cm 2x6; il legno può essere di pino o d'abete, purché ben stagionato; se è pitturato o trattato con appositi impregnanti durerà più a lungo. I quadrelli (montanti) vanno fissati alla ringhiera del balcone con dei morsetti, altrimenti, se il parapetto è in muratura, vanno incernierati con viti a pressione; in alto i montanti sono congiunti da una delle assi, mentre le altre quattro formano la struttura portante del tetto: a due a due assicurano i montanti alla parete della casa. Le assi e i montanti sono bloccati tra loro con bulloni passanti o robuste viti autofilettanti. Su questa struttura, che deve risultare solida e adeguata al peso della vegetazione che dovrà sostenere, bisogna sistemare trasversalmente alcuni bambù fissati con delle legature; oppure, se si preferisce una soluzione più elegante, si possono impiegare dei quadrelli spessi cm 2x2,5, avvitati o inchiodati sui portanti che, meglio ancora, dovrebbero prevedere delle scanalature per gli incastri. A questo modulo-base possono ovviamente essere aggiunti altri montanti per aumentare lo spazio coperto. Si tenga, infine, presente che per molte case, e soprattutto nei condomini, esistono norme e vincoli precisi sulla costruzione di queste strutture: informatevi bene prima di iniziare i lavori.

Pergolato

Pergolato

IL GIARDINO DEI BAMBINI

E' convinzione comune che i bambini vadano tenuti alla larga da un giardino ben curato, perché rovinerebbero piante e fiori; in parte questa mentalità deriva dalla concezione del giardino come "salotto all'aperto", dove arredi e cristalli sono sostituiti da ordinate bordure. Va ricordato, invece, che l'atteggiamento del bambino verso il mondo esterno è formato soprattutto sull'esempio e sull'educazione che vengono dai genitori: un giardino fornisce occasioni continue di apprendimento e di scoperta (e quindi di rispetto) dell'ambiente naturale. Una pratica educativa di questo tipo può dare risultati insperati, in particolare quando si coinvolge il bambino nel "gioco del giardino": alcuni lavori di giardinaggio condotti assieme ai nostri figli, le semine, i piccoli trapianti, le innaffiature, la raccolta dei fiori e frutta diventano così occasione di gioco istruttivo. Difficilmente in seguito il bambino calpesterà volontariamente l'aiuola che lui stesso ha seminato e da cui si attende grandi risultati. E' bene prevedere comunque, se le dimensioni lo consentono, degli spazi appositamente riservati ai bambini, dove essi possano giocare senza restrizioni e in piena sicurezza; con alcuni semplici accorgimenti riusciremo anche a fornire loro numerosi stimoli all'osservazione e alla scoperta naturalistica. Anzitutto si provveda a rendere il luogo sicuro. in funzione dell'età dei bambini, gli spazi vanno limitati, più o meno rigidamente, con siepi e staccionate; ai più piccoli va sbarrato (preferibilmente con siepi) l'accesso diretto ai pericoli: una scarpata, l'uscita in strada, il laghetto. Si ricordi che una fitta siepe, anche bassa, frena di più di un'alta cancellata, ben più interessante (e pericolosa) da scalare. Si avrà cura poi di non piantare, o rimuovere, le piante velenose e quelle pericolose (ad es. alberi e arbusti con aculei o spini lunghi e aguzzi come, ad esempio, la robinia.

COME ORGANIZZARE IL GIARDINO DEI BAMBINI

La zona dovrebbe risultare ben ombreggiata solo nelle stagioni più calde (pochi dunque i sempreverdi) e con un fitto prato calpestabile di fondo; alcune parti potrebbero essere pavimentate in legno o pietra per consentire i giochi anche quando il prato è bagnato. E' preferibile usare piante con vistosi cambiamenti stagionali nei colori e nel portamento; si abbondi con quelle che producono bacche e frutticini gustosi (lampone, fragola, mora, nocciolo ecc.) e in generale con tutti gli alberi da frutto. Anche alcune varietà di rosa e l'azzeruolo producono frutticini decorativi e commestibili; ugualmente sono consigliabili le piante con fioriture molto profumate e le erbe aromatiche e odorose (menta, melissa). Si può riservare un'aiuola agli «esperimenti botanici» del bambino, uno spazio gestito completamente da lui; all'inizio gli consiglieremo le piantagioni più facili, come il comune fagiolo o alcune attraenti fioriture annuali (girasole, di cui si mangiano i semi tostati, tagete, nasturzio). Nel prato trovano posto giochi vari: la buca di sabbia, la piscina gonfiabile, l'altalena assicurata a un robusto albero o, meglio, a una struttura autoportante che può reggere anche attrezzi ginnici; un angolo ombroso può ospitare una tenda o una casetta di legno. La curiosità e l'interesse per la natura sono ulteriormente stimolati se il luogo è frequentato da uccelli e animaletti; a questo scopo è possibile introdurre nidi artificiali e nicchie con mangiatoie e abbeveratoi.

UN GIARDINO VICINO AL MARE

Poniamo che un giardino sia situato di fronte al mare, sulla costa sarda: deve quindi affrontare venti forti, un'aria carica di sale e, probabilmente, anche un substrato con infiltrazioni di acqua salata; è necessario allora proteggerlo con una barriera di alberi e arbusti ben tolleranti l'aria salmastra, quali tamerici, pini d'Aleppo, lecci, contornati da macchie di rosmarino, ginestre, lentischi, ginepri (Juniperus oxycedrus). Si tratta di piante con foglie coriacee e persistenti, spesso ad ago o a squama, in grado di resistere alla disidratazione e alla forza del vento. Nonostante la vicinanza del mare, in estate il clima è arido e la piovosità pressoché nulla; di conseguenza gli arbusti più adatti ad abbellire con colori e profumi un giardino soggetto a questo tipo di clima sono il mirto, l'elicriso, il pistacchio, il cisto, il corbezzolo, l'oleandro. E' necessario, inoltre, riparare la casa dal calore del sole e creare zone ombreggiate più fresche e ristoratrici, ad esempio facendo arrampicare su un muro o su un pergolato una plumbago, una coloratissima bouganvillea o una bignonia, che con i suoi profumati fiori a trombetta attira le api; si possono formare angoli ombrosi anche sotto le chiome di pini, lecci, sugheri o delle eleganti mimose. Il prato cresce rapidamente e fiorisce in primavera per poi seccare in estate; per garantire una maggior copertura verde è consigliabile piantare varie specie tappezzanti e succulente resistenti all'aridità; alla fine dell'estate, dopo le prime piogge, si avrà una seconda crescita del prato accompagnata da altre fioriture. Alcuni insetti fastidiosi, quali mosche e zanzare, possono essere tenuti lontani coltivando piante insettifughe (geranio, euforbia, tagete, piretrum, erba cipollina), in apposite fioriere da collocare intorno alla casa o vicino alle finestre.

UN GIARDINO IN MONTAGNA

L'ambiente montano è caratterizzato da forti escursioni termiche tra giorno e notte e tra estate e inverno. La struttura e il pH del terreno sono, inoltre, fortemente influenzati dalle formazioni rocciose vicine e lo strato di terriccio, tranne nei fondovalle, può essere anche molto sottile. In questo contesto, spesso ampio e grandioso, ma anche assai difficile, il giardino dovrà essere inserito con naturalezza, senza forzature compositive e previa un'accurata scelta delle piante adatte; bisogna evitare, per esempio, di piantare alberi in macchie fitte o lunghi filari di siepi quando i dintorni sono segnati da isolate presenze arboree. Gli alberi utilizzati nel giardino di montagna sono quelli che ben si adattano alle altitudini elevate e che non temono il peso della neve, come le conifere (abeti, larici, pini silvestri) e alcune caduci foglie (betulle, aceri pseudo-platani, carpini e faggi). Particolarmente indicati sono anche il sorbo, che in autunno presenta una bella chioma carica di bacche rosse, assai apprezzate da molte specie di uccelli, e il ciliegio selvatico, che a queste altitudini fiorisce nella tarda primavera. Gli alberi a foglia caduca devono essere posti preferibilmente a sud o ai lati della proprietà, in modo da non ombreggiare il giardino durante l'inverno e in primavera; nella parte nord, invece, si possono piantare le conifere sempreverdi, che offrono protezione dai freddi venti settentrionali. Nel giardino montano trovano posto anche diversi tipi di arbusti e rampicanti, quali il corniolo, il nocciolo, la rosa rugosa e la rosa canina, tutti in grado di fornire, in diversi periodi dell'anno, bacche e frutti assai gustosi. Non meno importante è la presenza del prato, che può fiorire dalla primavera fino all'autunno; esiste infatti una grande varietà di erbacee che crescono spontanee negli alti pascoli e che sono in grado di produrre variopinte fioriture anche in presenza di terreni aridi e poco umiferi; tra queste si ricordano il caglio tirolese e l'erba altissima, il timo serpillo, il ginestrino, il trifoglio, la piantaggine e varie specie di aster e di margherite. Questo giardino, infine, può essere completato con un laghetto e un angolo roccioso, dove coltivare specie vegetali in grado di vivere praticamente senza terra, quali i muschi e licheni, e piante superiori, a portamento strisciante e ricadente, come alcune crassulacee, il sedum e la sassifraga. Se si sistema un po' di terriccio organico nelle crepe delle rocce, crescono spontanee, rinnovandosi ogni anno, alcune erbacee perenni quali l'alisso, il cerastio e l'arabis. In questo contesto, per il vialetto di accesso e i sentieri che seguono i dislivelli, si suggerisce una pavimentazione assai rustica fatta con traversine di legno; dello stesso materiale sarà costituito anche il tavolato che terrazza la casa sul lato meridionale.

IL PICCOLO GIARDINO DI UNA VILLETTA A SCHIERA

Consideriamo ora un giardinetto della misura di 20 mq, sito alla periferia di una città padana. Nonostante l'esiguità dello spazio a disposizione, si riescono ad ottenere due zone distinte: uno da adibire a spazio-gioco per i bambini, l'altra, riparata da un ombroso pergolato (l'esposizione è a mezzogiorno), che permette in estate di mangiare al fresco. Questa seconda zona, pavimentata e contornata da una siepe di piante aromatiche (lavanda, santolina, rosmarino) che termina in un cespuglieto di colorate peonie, diventa un vero e proprio soggiorno all'aperto. La copertura della pergola può essere realizzata con poligono e Rose rampicanti, se si vogliono ottenere fioriture dai colori tenui durante tutta la bella stagione; altrimenti si può scegliere un profumatissimo glicine, la cui stupenda fioritura è però di breve durata. Comunque, è preferibile, vista l'esposizione e il clima fresco del luogo, non usare sempreverdi, per permettere al sole invernale di riscaldare la casa. La zona occupata dalla buca della sabbia o da altri giochi per il bimbo, in estate è ombreggiata da un albero da frutto di piccole dimensioni (un albicocco o un susino) e da una siepe perimetrale di viburno; l'angolo è poi racchiuso da qualche arbusto di lampone, di ribes oppure di uva orsina. Nel praticello centrale, formato da erba rustica e calpestabile, c'è ancora posto per un aiuola da riempire con fioriture annuali o con le bulbose preferite.

UN GIARDINO DI CAMPAGNA CON ORTO

Dal terreno circostante una casa sui colli parmensi, si voleva ricavare un orto familiare e un giardino che rispettasse comunque la presenza di alcuni alberi da frutto. L'orto è situato nel lato est della proprietà, dove il paesaggio sfuma nell'aperta campagna, sfruttando la divisione creata dalla strada carraia; i meli presenti sul lato ovest sono invece incorporati nel giardino: le linee del vecchio impianto sono addolcite da macchie di arbusti da fiore quali ginestre e lillà. Le piante per questo giardino sono rustiche e naturalizzate, scelte soprattutto per la produzione di fiori o frutti, in modo da integrarsi col circostante paesaggio agreste; gli arbusti, in particolare, andranno lasciati liberi di espandersi senza costrizioni, affinché assumano il loro portamento naturale. Una grande varietà di arbusti ed erbacee perenni garantisce la presenza di fioriture colorate durante buona parte dell'anno: si inizia a marzo con la gialla forsitia, per terminare in novembre con la rosa abelia. L'ingresso del giardino è abbellito dalla fioritura della ginestra e dall'elegante portamento del cornus, e impreziosito dai profumi intensi del viburno e del timo strisciante; un effetto cromatico particolare è, invece, ottenuto nell'aiuola lungo il bordo della stradina, tra il fogliame rossastro dell'abelia che sovrasta e fa da fondale al tappeto verde brillante del mughetto, punteggiato in primavera di fiorellini bianchi. La parte del garage, verso l'orto, è destinata a deposito attrezzi, mentre la rimessa all'aperto è riparata dalla calura estiva con un pergolato su cui cresce una vite.

PROGETTARE BALCONI

Arredare con le piante un terrazzo urbano è sostanzialmente differente dall'impiantare un giardino, poiché l'ambiente è decisamente artificiale, e anche climaticamente è assai diverso dallo spazio aperto. In questa situazione, l'utilizzo di specie esotiche può essere giustificato non solo per creare particolari effetti ornamentali, ma anche perché alcune di queste piante esotiche si rivelano più resistenti all'inquinamento o alla coltivazione in vaso. Infatti, la permanenza prolungata in vaso, specie di esemplari che tendono a raggiungere notevoli dimensioni, costituisce sempre una forzatura. E' necessario, per prima cosa, effettuare un'attenta scelta delle specie ed eseguire un progetto che tenga conto di possibili consociazioni o antagonismi, e che valuti in anticipo le diverse esigenze di spazio delle piante. In seguito si dovranno stabilire delle cure colturali precise: concimazioni e altri trattamenti sono necessari per compensare la povertà del substrato, mentre va garantita una regolare innaffiatura. Nei terrazzi più grandi è utile prevedere un sistema automatico di irrigazione: una canna forata che faccia il giro dei vasi o, meglio ancora, un tubo con erogatori a goccia, collegato a un timer centrale.

Soluzioni per adornare balconi

Soluzioni per adornare balconi

IL PROGETTO

Il momento dell'ideazione del progetto è sicuramente il più delicato, perché nella scelta delle piante e nell'organizzazione dello spazio dobbiamo tener conto di diversi fattori. Il primo limite è posto dalla forma e dalle dimensioni del balcone; questo è una struttura sospesa, spesso lunga e stretta, sostenuta solo da un lato e che non sopporta, in genere, un peso superiore ai 400 kg per mq; la portata del balcone diminuisce inoltre verso l'esterno, proprio là dove vorremmo mettere le fioriere. Nel calcolare i limiti del peso del balcone dobbiamo considerare anche l'acqua o la neve che potrebbero accumularsi nei vasi; se non siamo certi della portata, è bene farsi consigliare da un esperto. Si tenga conto, inoltre, che ogni balcone è caratterizzato da una esposizione prevalente, che può anche risultarvi assai infelice (solo pieno sole, solo ombra); inoltre, se è sovrastato da altri balconi o tettoie, trae scarso beneficio dalle precipitazioni atmosferiche. Vasi e fioriere devono comunque essere dotati di capaci sottovasi per non spandere acqua sui balconi sottostanti ed evitare infiltrazioni di umidità nel pavimento, la pulizia del quale, tra l'altro, è necessaria per prevenire il formarsi di muffe, marciumi e nidi di parassiti. Se lo spazio a disposizione è molto piccolo, come nel caso di un balconcino prospiciente una vetrata, tipico di molte vecchie case, è sempre possibile creare uno scorcio verde che dia profondità alla stanza. Il colore dominante potrebbe essere il giallo delle ginestre, del gelsomino e dell'iperico, che si accosta al viola e al blu delle bulbose, della clematide e delle altre erbacee vivaci; in estate, aprendo la vetrata, la stanza si prolungherebbe costì nella luce e nei colori del balcone. La terrazza, anche di piccole dimensioni, è invece più versatile, poiché di regola è sostenuta da tutti i lati e sopporta dunque meglio i pesi lungo il perimetro, permettendo così di ricavare al centro uno spazio soggiorno con panche o poltroncine. Il giardino pensile differisce dalla terrazza per la capacità di ospitare su buona parte della sua superficie grandi vasche-fioriere che vengono a comporre un vero e proprio giardino in miniatura; questo spazio è infatti di norma predisposto per reggere grossi pesi, ha scoli per l'acqua ben studiati e un pavimento isolato con speciali catramature per evitare infiltrazioni. Durante la fase progettuale, si deve, infine, tener conto anche di altre importanti necessità, come quella di creare delle zone dove ripararsi dai raggi del sole o di fornire protezione, se il luogo è ventoso, alle piante più delicate; a questo scopo si dovrà prevedere una struttura per il pergolato o dei tendaggi e delle spalliere o sostegni per siepi e rampicanti. Nel terrazzo mediterraneo, per schermare i confini e dare una impressione di maggior spazio, sono state create delle quinte utilizzando vasi di dimensioni diverse, contenenti piccoli alberi e arbusti anche sempreverdi (melograno, limone, ginestra, calistemon); per mitigare invece la calura estiva, le pareti sono state ricoperte di vegetazione (bouganvillea, passiflora, gelsomino), mentre la zona soggiorno viene riparata da un pergolato che sostiene una bignonia e un caprifoglio. Il davanzale è uno spazio assai ridotto, situato all'esterno della finestra che, se adornato con qualche vaso di fiori, oltre ad abbellire la facciata della casa, rende più piacevole la vista dall'interno della stanza. Di norma, sui davanzali si è costretti a usare vasi lunghi e stretti, che contengono una quantità limitata di terriccio; è quindi preferibile scegliere delle annuali o delle bulbose (crocos, anemoni, tulipani, petunie ecc.) oppure specie assai rustiche e poco esigenti (sassifraga, echeveria, timo e in genere tutte le aromatiche).

UN PICCOLO BALCONE IN ORO E VIOLA

Un balconcino spesso in ombra è rischiarato da abbondanti fioriture gialle che, accostate ad altre viola e blu, creano un piacevole effetto di contrasto. Le piante sono alternate a seconda delle loro esigenze di spazio e nutrimento e l'uso di erbacee sia annuali sia perenni risolve all'inizio il problema degli spazi vuoti (le perenni, comunque, si esauriscono dopo 4-5 anni e cedono il posto alla crescita degli altri arbusti). Questo balcone, che misura m 2±1,5 è esposto a est ed è sito in una zona collinare temperata; troppo piccolo per essere abitato, è arredato con una folta vegetazione per godere la vista dell'interno: pochi vasi sul pavimento e fioriere sostenute da portavasi in ferro appesi al parapetto e rivolti verso l'interno del balconcino (occupano più spazio ma procurano un miglior effetto estetico). Il lato nord è schermato da piante sempreverdi e resistenti al freddo: ginestre e alcuni muscari e crocos che, essendo delle piccole bulbose, non entrano in antagonismo radicale con le ginestre. Per completare l'angolo è consigliata una pianta a portamento ricadente, come l'edera, nella varietà con variegature giallo-oro. Nel lato est le piante si alternano in base ai differenti periodi di fioritura e ai conseguenti accostamenti cromatici e di fogliame: ci sono i sempreverdi, come l'Hypericum hidcote che fiorisce a fine estate con grossi fiori gialli, la Sarcocca humilis dal bel fogliame verde lucido e il Jasminium nudiflorum (gelsomino invernale), ricadente e dall'abbondante fioritura gialla in inverno. Per dare respiro alla vegetazione, tra i sempreverdi sono preferibili quelli a foglia caduca come l'hosta, una cespugliosa dal rigoglioso fogliame e l'aquilegia dai caratteristici fiori viola. A sud sono collocati due Calicanthus praecox che fioriscono con intenso profumo in inverno, prima di mettere il fogliame; sotto questi trovano posto delle tappezzanti-ricadenti (Dianthus deltoides, sempreverde dalla lunga fioritura lilla), che in breve copriranno le fioriere e la spalletta. Nei vasi posti sul pavimento sono situate piantine a fioritura annuale o bulbose: il Tropaeolum majus (nasturzio giallo-arancione), l'Impatiens (fiore di vetro), la peonia dalla stupenda fioritura lilla, l'anemone; un grande vaso accanto alla finestra è necessario per la Clematis, rampicante dai vistosi fiori viola, che si attaccherà al muro, aiutata da sostegni o fili, per contornare così la vetrata.

UN BALCONE LUNGO E STRETTO

Consideriamo un balcone di m 7 x 1,5, esposto a ovest e sito in una zona collinare temperata; è difficile da arredare perché stretto e lungo, e diventerebbe poco vivibile se occupato disordinatamente da molti vasi. Due fioriere vengono disposte in modo da delimitare lo spazio per un tavolino o per due poltroncine; per sfruttare al massimo lo spazio si fanno correre dei rampicanti sulla parete e su un pergolato, ottenendo così anche una zona ombreggiata. Si appendono al soffitto, con dei ganci alcuni cesti, in cui sono messe a dimora piante ricadenti di bell'effetto come edere variegate, petunie, campanule, nasturzi, lobelie, gerani, oppure, nei mesi estivi, alcune piante d'appartamento come felci, filodendri, potos. Nella parte restante, arrediamo il balcone con una grande fioriera davanti alla vetrata, in modo che si possa vedere dal soggiorno; il lato sud infine, viene schermato con un alto graticcio, che funge da sostegno a un paio di rampicanti. Anche qui sceglieremo piante con portamenti diversi per ottenere un migliore effetto estetico: per nascondere i vasi, piantiamo ai bordi pianticine ricadenti; per creare delle quinte e coprire le pareti, usiamo piante cespugliose e rampicanti.

UN TERRAZZO MEDITERRANEO

Consideriamo un terrazzo di mq 30, esposto a sud e sito in una zona mediterranea; è importante in questo caso creare una o più zone ombreggiate dove poter soggiornare anche durante le ore più calde. Considerato il tipo di esposizione, cerchiamo effetti cromatici molto forti, scegliendo piante dal fogliame verde intenso o con fiori rossi, lilla, viola, blu e arancioni, cioè con colori che non riflettono la luce ma la assorbano. La parte adiacente alla casa è sormontata da un pergolato, coperto da due specie di rampicanti: la passiflora e lo jasminium; la zona sottostante il pergolato potrà essere arredata con tavolo e sedie per i pranzi all'aperto e contro la parete nord, più fresca è consigliabile disporre delle panche intervallate da vasi di piante amanti dell'ombra e caratterizzate da vivace fioritura, come la camelia e l'ortensia. Separano la zona pranzo dal resto del terrazzo alcuni vasi di diverse dimensioni: quelli più grandi possono ospitare un alberello, come il Citrus (limone), il Punica granatum (melograno) o una piccola Acacia dealbata (mimosa), oppure alcuni arbusti, tra cui la Genista (ginestra), l'Hybiscus chinensis (ibisco), la Lantana camara, il Callistemon. Nei vasi più piccoli trovano posto gruppi di piante aromatiche, che possono essere utilizzate in cucina e riempiono l'aria di intensi profumi. Sulle pareti più esposte si fa arrampicare la Bouganvillea che, favorita dalla posizione molto calda, ricopre velocemente il muro, riducendo così l'intenso riflesso solare. Schermature e fondali verdi, si possono ottenere disponendo attorno al parapetto graticci o altri sostegni su cui far salire rampicanti, quali la plumbago, la Campis (bignonia) e la Lonicera (caprifoglio); si lascino però degli spazi vuoti, attraverso i quali si possa scorgere il paesaggio. E' possibile che lungo il parapetto vi siano delle colonnine; queste potrebbero allora elegantemente sostenere dei vasi di Lavandula spica (lavanda) o di Fucsia.

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