STORIA MEDIEVALE - LE CROCIATE

LA PRIMA CROCIATA

L'avanzata dei Turchi Selgiuchidi, che nel 1071 culminò con la sconfitta dell'esercito bizantino a Manzicerta (Anatolia), diffuse in Europa il timore di un'imminente invasione musulmana. Per far fronte a questo pericolo papa Urbano II lanciò un appello alla comunità cristiana il 28 febbraio 1095 a Clermont, in Francia, incitando i popoli cattolici europei alla riconquista della Terra Santa. Cavalieri desiderosi di bottino e di gloria, mercanti e navigatori che intravedevano nell'impresa una grande possibilità di guadagno, grandi feudatari desiderosi di nuovi territori non lasciarono cadere nel vuoto l'appello papale. Una prima spedizione - passata alla storia col nome di «crociata popolare» - composta da una moltitudine di gente assolutamente impreparata dal punto di vista militare, mosse addirittura verso la Terra Santa a pochi mesi di distanza dall'appello di Clermont. Sotto la guida di Piero d'Amiens, detto l'«Eremita», la spedizione attraversò l'Europa centrale e la penisola balcanica, ricorrendo ad ogni sorta di sopruso e violenza per provvedersi di viveri; per reazione i Bulgari e gli Ungari la decimarono. I pochi sopravvissuti andarono incontro al definitivo massacro, ad opera dei Turchi, in Asia Minore.
La prima vera Crociata, sotto il comando di Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, partì invece dall'Europa sul finire del 1096 e annoverò tra i suoi partecipanti i nomi più illustri del feudalesimo europeo, tra i quali ricordiamo Boemondo e Tancredi d'Altavilla, Baldovino di Fiandra e Raimondo di Tolosa. Riunitisi a Costantinopoli nella primavera del 1097, i Crociati iniziarono la traversata dell'Asia Minore. Giunti in Siria, furono impegnati per otto mesi nella conquista di Antiochia, che fu occupata nel 1098. Nel giugno dello stesso anno le armate cattoliche si concentrarono intorno a Gerusalemme, e dopo un mese di assedio la conquistarono. Goffredo di Buglione venne nominato «Difensore del Santo Sepolcro». In seguito, fallito ogni tentativo per organizzare in modo unitario i territori conquistati, vennero costituiti alcuni stati feudali: la Contea di Edessa, sotto Baldovino di Fiandra; il Principato di Antiochia, sotto Boemondo d'Altavilla; la Contea di Tripoli, sotto Raimondo di Tolosa; il regno di Gerusalemme, sotto Goffredo di Buglione. Nessuno di questi stati riuscì però a raggiungere una sufficiente solidità interna e ben presto la controffensiva delle forze musulmane, guidata da Saladino, portò alla riconquista dei territori perduti. All'assalto degli «infedeli» resistette la sola Gerusalemme.
Goffredo di Buglione in partenza per la crociata

Ricostruzione virtuale del “Krak” dei cavalieri crociati in Siria

LE CROCIATE SUCCESSIVE

Bandita da papa Eugenio II, la seconda Crociata partì dall'Europa nel 1147. Ad essa presero parte lo stesso imperatore Corrado III e il re di Francia Luigi VII. La spedizione non raggiunse alcun risultato, dimostrandosi anzi addirittura controproducente: dopo il ritorno delle truppe cattoliche, il Saladino riuscì infatti a riconquistare Gerusalemme (1187).
Alla terza Crociata (1187-1193), promossa da papa Clemente VII per liberare Gerusalemme, presero parte tre sovrani: l'imperatore Federico Barbarossa, il re di Francia Filippo II Augusto, il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone. Ma nonostante queste prestigiose presenze l'obiettivo non venne raggiunto.
La quarta Crociata, mossasi su iniziativa di papa Innocenzo III intorno al 1200, ebbe un esito abbastanza singolare poiché, sotto la spinta interessata dei Veneziani, finì per rivolgersi non contro i musulmani ma bensì contro l'Impero d'Oriente. Approfittando dei contrasti dinastici in atto a Costantinopoli, i crociati mossero infatti alla conquista dell'Impero e, spodestato l'imperatore Isacco, proclamarono l'Impero Latino d'Oriente (1204). I territori occupati vennero divisi in tanti piccoli feudi tra i capi crociati, ma furono i Veneziani a trarre i maggiori benefici dall'impresa, occupando gran parte delle isole e dei porti dell'Egeo e dello Jonio (Corfù, Candia, Gallipoli).
L'Impero Latino d'Oriente non ebbe però una lunga vita e già nel 1261 si dissolse con il ritorno a Costantinopoli di un principe greco.
Solo i Veneziani riuscirono a conservare in parte i loro possedimenti.
Alla quinta Crociata (1218-1221) presero parte il sovrano d'Ungheria Andrea II e Giovanni di Brienne, re titolare di Gerusalemme.
Con l'obiettivo di riconquistare la Palestina, i crociati mossero le armi contro l'Egitto, ma non riuscirono ad ottenere alcun risultato.
La Crociata del 1228, la sesta, ebbe come fautore Federico II e portò alla liberazione di Gerusalemme. Questa spedizione però risultò piuttosto anomala se paragonata alle altre; l'imperatore Federico II ottenne infatti il titolo di re di Gerusalemme senza ricorrere alle armi, sfruttando semplicemente la sua abilità diplomatica. Peraltro il titolo, concesso dal sultano di Tunisi, risultò del tutto fittizio e privo di reale valore politico, dal momento che il sovrano aveva ottenuto la concessione regia per un periodo di soli 10 anni. Nel 1244 Gerusalemme ritornò infatti nelle mani dei Turchi. Le ultime due Crociate videro come protagonista il re di Francia Luigi IX che, dopo essere stato fatto prigioniero in Egitto nel 12, morì di peste a Tunisi nel 1270. Nel 1291, l'ultimo baluardo della cristianità in Oriente, la città di San Giovanni d'Acri, cadde definitivamente nelle mani del sultano d'Egitto.
Visita virtuale alla moschea della Cupola della Roccia a Gerusalemme

INNOCENZO III

Innocenzo III, eletto nel 1198, approfittò del vuoto di poteri che si era creato in seguito alla morte di Enrico VI, e della ripresa delle lotte interne in Germania, per ridare nuovo slancio e vigore al programma teocratico del Papato. Riaffermò pertanto solennemente la missione universale della Chiesa e la supremazia del rappresentante di Dio sulla terra nei confronti del re, dei principi e degli imperatori.
Sostenuto da numerosi principi, Innocenzo III estese la sua protezione ai Comuni dell'Umbria, delle Marche e della Romagna. Anche numerosi sovrani riconobbero la sua supremazia e accettarono di dichiararsi suoi vassalli: il duca di Boemia ricevette da lui la corona di re; il re di Francia, per evitare la scomunica, dovette adattarsi alla volontà del pontefice e ristabilì la disciplina fra il clero francese. Innocenzo III promosse inoltre la ripresa della lotta contro l'Islam in Spagna, bandì la quarta Crociata e soffocò i movimenti religiosi antiecclesiastici che si erano sviluppati a partire dalla seconda metà del XII secolo. Questi gruppi «eretici», che dal punto di vista della Concezione della fede costituivano un insieme estremamente eterogeneo e variegato, erano accomunati dalla decisa opposizione contro la Chiesa romana, che accusavano di immoralità e di tradimento nei confronti dei principi evangelici. Tra questi gruppi eretici una grande importanza avevano i Valdesi, così chiamati dal nome del loro fondatore Pietro Valdo, un ricco mercante di Lione che, dopo aver distribuito le proprie ricchezze ai poveri, andò per il mondo a predicare la purezza evangelica.
C'erano poi i Catari, i «puri», che predicavano il distacco dalla ricchezza, dai piaceri mondani e dalla stessa famiglia. Essi non riconoscevano l'autorità della gerarchia cattolica, rifiutando i sacramenti ad eccezione del battesimo, e propugnavano una vita ascetica dedicata al trionfo del «Bene» sul «Male».
Di fronte all'estendersi di questi movimenti, Innocenzo III intervenne con estrema energia, promuovendo una spedizione armata contro gli Albigesi (così si chiamavano i Catari della Francia meridionale, che avevano preso nome dalla città di Alby), alla quale presero parte gli avidi feudatari tedeschi e francesi, che ebbe come risultato uno sterminio di massa. Il papa considerava gli Albigesi «peggiori degli stessi musulmani», tanto da indicare la spedizione armata col nome di «Crociata». Tra il 1209 e il 1229 la Provenza e la Linguadoca furono ridotte ad un deserto; tutti gli abitanti della città di Alby, eretici e cattolici, furono passati a fil di spada. Ma Innocenzo III non si limitò a questa spietata dimostrazione di forza: per sopprimere le eresie perfezionò ed estese anche l'azione del Tribunale d'Inquisizione. I sospettati di eresia furono costretti a confessarsi colpevoli e condannati a morte sul rogo. I loro beni vennero confiscati e i loro discendenti, fino alla seconda generazione, non poterono accedere alle cariche pubbliche, a meno che non fossero stati essi stessi a denunciare i genitori o qualche altro eretico.
Questa «crociata» finì per avvantaggiare il re di Francia Luigi IX, che estese i suoi domini.

PICCOLO LESSICO

CROCIATI

Con questo termine vennero indicati tutti i soldati cattolici recatisi in Oriente per la liberazione del Santo Sepolcro dal dominio musulmano. La divisa dei Crociati si distingueva per la presenza della croce cristiana sul mantello e sull'armatura.
Da qui il termine Crociati, ovvero portatori di croci.

ORDINE TEUTONICO

Ordine cavalleresco militare, fondato ad Acri nel 1191, durante le Crociate, da mercanti delle città anseatiche tedesche.
Lottando contro gli Slavi, i cavalieri teutonici conquistarono vasti territori nella penisola balcanica. Battuti nel 1410 a Tannenberg dall'esercito polacco, si ridussero al possesso della sola Prussia orientale. L'ordine fu soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1809 e ripristinato poi nel 1840.

OSPITALIERI

Con questo termine vennero indicati i Cavalieri dell'Ordine di Malta. Quest'ordine, che in origine (fine XI secolo) si chiamava Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, mutò la sua denominazione quando da Rodi, si trasferì a Malta. Durante il tempo delle Crociate, era comunque in uso la qualifica di Ospedalieri.

PERSONAGGI CELEBRI

CORRADO III DI SVEVIA

(1093-1152). Divenuto imperatore alla morte di Lotario di Supplimburgo nel 1138, lottò tenacemente contro i guelfi della casa di Baviera e Sassonia. Partecipò alla seconda Crociata.

GOFFREDO DI BUGLIONE

(1060-1100). Duca della Bassa Lorena dal 1089, fu uno dei capi della prima Crociata. Dopo la conquista di Gerusalemme del 1099, rifiutò il titolo regale, accettando solo il titolo di Difensore (advocatus) del Santo Sepolcro. Alla sua figura si ispirò Torquato Tasso nella stesura della sua opera La Gerusalemme liberata.

LUIGI IX IL SANTO

(1214-1270). Figlio di Luigi VIII il Leone, salì sul trono di Francia nel 1226 all'età di dodici anni sotto la tutela della madre, Bianca di Castiglia. Nel 1242 assunse personalmente la guida politica del Paese, promuovendo la nascita del Parlamento e della Corte dei Conti. Dedicò notevole interesse alla lotta antimusulmana in Oriente, partecipando a due Crociate. Durante la settima Crociata (dal 1248 al 1254) fu fatto prigioniero a al-Mansura ed in seguito rilasciato dietro il pagamento di un forte riscatto; nel 1270, nel corso dell'ottava Crociata, fu colpito dalla peste e perse la vita. Papa Bonifacio VIII lo canonizzò nel 1297 con il titolo di San Luigi.

RIASSUNTO CRONOLOGICO

1096: prima Crociata vera e propria sotto il comando di Goffredo di Buglione, cui partecipò la feudalità francese, tedesca e normanna. I loro eserciti giunsero fino a Costantinopoli.

1097: i Crociati si impadroniscono di Nicea, restituendola all'imperatore bizantino Alessio.

1098: con la conquista di Antiochia i Crociati iniziano ad impadronirsi delle terre conquistate.

1099: Goffredo viene nominato «difensore del Santo Sepolcro». Egli riesce a penetrare in Asia Minore e a raggiungere le mura di Gerusalemme.

1147: seconda Crociata, cui prese parte i'imperatore Corrado III e il re di Francia Luigi VII il Giovane.

1187: Saladino, capo musulmano, occupa Gerusalemme. Nuova Crociata, la terza, cui presero parte Federico I, Riccardo Cuor di Leone e Filippo Augusto.

1202: quarta Crociata, detta anche dei Veneziani.

1204: fondazione dell'Impero Latino d'Oriente.

1218: quinta Crociata, cui presero parte Andrea IIù d'Ungheria e Giovanni di Brienne.

1228: sesta Crociata capeggiata da Federico II di Svevia, il quale ricorse alle vie diplomatiche per ottenere il titolo di re di Gerusalemme.

1244: Gerusalemme cade in mano ai Turchi Khuwarizmi e poco dopo viene occupata dai Mamelucchi.

1250: settima Crociata guidata da Luigi IX il Santo, il quale attaccò l'Egitto ma senza risultato. Lo stesso Luigi IX cadde prigioniero dei nemici.

1270: ultima Crociata cui partecipò Luigi IX il Santo.

 

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