All together, we can do a better world. World goes where we like and wish He goes. It's up to all of us.
Geografia Africa Territorio Storia Economia della Tunisia |
Geografia Africa Territorio Storia Economia della Tunisia... trapaninfo.it TweetGEOGRAFIA - AFRICA - TUNISIA
PRESENTAZIONE
Bagnata a Nord e a Est dal Mediterraneo, la Tunisia è delimitata a Sud-Est dalla Libia e a Ovest dall'Algeria. Copre una superficie di 164.150 kmq e gli abitanti ammontano a 9.941.000, con una densità media di 60 abitanti per kmq. La popolazione è costituita prevalentemente da Arabi (96,2%); nelle zone desertiche del Sud sopravvivono alcune tribù berbere (1,4%) mentre esigua è la presenza di genti di origine europea (Francesi, 0,2%; Italiani, 0,1%). La lingua ufficiale è l'arabo, ma molto diffuso è il francese. La religione predominante è la musulmana (99%), mentre i cristiani ed ebrei rappresentano una ristretta minoranza (rispettivamente 0,3 e 0,1%). Già protettorato francese, la Tunisia è indipendente dal 1956 e Repubblica dal 1957. In base alla Costituzione del 1959, emendata nel 1988, nel 1999 e nel 2002, il Presidente della Repubblica, eletto a suffragio universale diretto per cinque anni, è capo dello Stato e dell'Esecutivo di sua nomina. Il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea nazionale, formata da 189 deputati eletti a suffragio universale per cinque anni. Il territorio è diviso amministrativamente in 24 governatorati. L'unità monetaria è il dinaro tunisino. La capitale è Tunisi (690.940 ab.).
IL TERRITORIOIl territorio della Tunisia è incuneato tra l'Algeria e la Libia e può essere diviso in tre regioni. Una regione settentrionale, prevalentemente montuosa, formata dalle propaggini dei Monti dell'Atlante Telliano che giungono fino alla costa mediterranea dopo la valle della Medjerda. Più a Sud, nell'Atlante Sahariano, si erge la vetta più alta del Paese, lo Djebel Chambi (1.544 m). La seconda regione, quella centrale, è composta da alti tavolati che digradano verso il mare con ampie pianure ricoperte da vegetazione steppica. Queste aree interne sono estremamente aride e le acque dei fiumi provenienti dalle montagne vengono assorbite dal terreno. La regione meridionale è caratterizzata dal grande deserto del Sahara con enormi distese di rocce e sabbia. Nella zona settentrionale del deserto si estendono vasti bacini salini disseccati che, nella stagione delle piogge, si trasformano in lagune salmastre. I fiumi sono estremamente poveri e con portata variabile a seconda della stagione; l'unico perenne è il Medjerda. Le coste sono alte a Nord, basse e sabbiose a Sud. Il clima è mediterraneo-temperato nell'area settentrionale, nel meridione è invece desertico con scarsissime precipitazioni e sensibili escursioni termiche tra il giorno e la notte. Tra i venti, caratteristico è lo scirocco che provoca consistenti sbalzi nella temperatura (che sale fino a 50°).
L'ECONOMIAL'economia del Paese ha attraversato un crescente sviluppo grazie, soprattutto, ad una produzione piuttosto ingente di petrolio e al conseguente afflusso di capitali esteri. L'agricoltura, ancora insufficiente al fabbisogno nazionale, è molto differenziata. Le principali colture riguardano i cereali (frumento, orzo), olive (la Tunisia è uno dei primi produttori mondiali di olio d'oliva), vite, primizie (pomodori). Particolarmente pregiati sono i datteri, coltivati nelle oasi desertiche del Sud. Notevole la produzione di frutta (pesche, albicocche, mele e pere) e di agrumi (arance, mandarini, pompelmi e limoni). L'allevamento, specie di ovini e caprini, viene praticato in maniera estensiva. La pesca, di discreta rilevanza, si concentra su tonni, sardine e spugne, queste ultime pescate nel golfo di Gabès. La Tunisia dispone di una ricca produzione mineraria: petrolio, gas naturale (è stato costruito un gasdotto sottomarino che collega la Tunisia all'Italia) e fosfati. Discreti sono anche i depositi di minerali di ferro, di piombo e zinco ed i giacimenti di salgemma. L'industria è sviluppata in vari settori, tra cui emergono quelli indirizzati allo sfruttamento delle risorse minerarie, oltre a oleifici, zuccherifici, industrie meccaniche, chimiche e cementifici. Il petrolio rappresenta però la maggiore entrata del Paese. Importantissimo il turismo, in continua espansione, con provenienze essenzialmente tedesche, italiane e francesi. Le esportazioni riguardano soprattutto fosfati, petrolio, olio d'oliva, fertilizzanti, vino, frutta. I principali porti del Paese sono a Tunisi, Biserta, Sfax, Susa, Zarzis, Gabès; la rete stradale si estende per 18.997 km, di cui 12.424 asfaltati, quella ferroviaria per 2.260 km, di cui 65 elettrificati. Aeroporti principali: Tunisi/El Aouina, Djerba, Monastir, Tozeur, Tabarka e Sfax.
CENNI STORICIIl territorio tunisino, abitato sin dall'età più antica da popolazioni di ceppo berbero, fu colonizzato dapprima dai Fenici e poi dai Romani (146 a.C.). Nel V secolo fu invaso dai Vandali e nel secolo successivo sottoposto alla dominazione bizantina. Nel 670 venne definitivamente conquistato dagli Arabi, nonostante la forte resistenza opposta dalle tribù berbere. Nel IX secolo si raggiunse la pace con la dinastia degli Aghlabiti. Dopo una temporanea occupazione dei Normanni di Sicilia, la Tunisia fu incorporata al grande Stato arabo-berbero degli Almohadi. In Tunisia gli Arabi trovarono la più forte resistenza alla loro avanzata verso occidente, ma anche uno dei centri in cui la loro cultura era destinata ad essere meglio sviluppata. Durante il processo di dissoluzione dell’impero degli Almohadi, la Tunisia ottenne l’indipendenza. Seguì il dominio della dinastia berbera degli Hafsidi che, tra il XIII secolo e gli inizi del XVI, estese l’egemonia fino alle coste dell’Algeria. Lo sviluppo del commercio marittimo europeo attirò nella regione i corsari turchi, il più famoso dei quali, Khayr ad-Din, stabilì la sua base operativa a Tunisi. Le coste algerine e tunisine finirono sotto il dominio dei sultani ottomani, ma l’interno della regione rimase in mano alle tribù berbere. Ben presto il potere passò dalle mani del Pascià, rappresentante del potere centrale turco, a quello dei capi delle milizie turche (dey) e levantine (bey), a loro volta assistiti da un Consiglio formato da ufficiali corsari. Nel 1705 la fazione dei bey ebbe la meglio con Husein Bey che fondò la dinastia da lui detta Hussenita che si mantenne al potere fin dopo la dichiarazione di indipendenza nel 1957. L’occupazione francese dell’Algeria provocò indirettamente un progressivo indebitamento: nel 1869 il peso del debito estero obbligò il bey ad affidare a una commissione anglo-franco-italiana il controllo delle finanze del Paese. Nel 1882, al culmine dell’ingerenza straniera, trentamila soldati francesi occuparono la Tunisia, per via di un accordo per il quale la Gran Bretagna, avendo appena occupato l’Egitto, cedeva i suoi diritti sul Paese nordafricano per compensare i Francesi della perdita del Canale di Suez.
Altro pretesto adottato dalla Francia fu il verificarsi di alcuni sconfinamenti di tribù nomadi in territorio algerino, che giustificarono ulteriormente l’intervento militare, costringendo il bey dapprima a firmare un trattato, poi ad accettare il protettorato francese. Il potere politico passò ai Francesi che espropriarono le terre più fertili per affidarle a coloni europei. La politica coloniale francese non fu ostacolata, anche se un risveglio del nazionalismo tunisino generò, ai primi del Novecento, movimenti come quello dei «Giovani Tunisini». Portavoce delle rivendicazioni nazionali era il Destur (in arabo costituzione), partito liberal-costituzionale fondato nel 1920. Nel 1934 dalla sua scissione a sinistra nacque il Neo-Destur, fortemente nazionalista, alla cui guida si pose, tra gli altri, Habib Ibn Ali Bourghiba. Dopo la seconda guerra mondiale il partito indipendentista Neo-Destur raccolse molti consensi e vi furono degli episodi di rivolta anticolonialista che portarono alla lotta armata tra il 1952 e il 1955. Nel 1956 la Francia riconobbe la sovranità del regime del bey e un anno dopo, il 25 luglio 1957, il re fu deposto da un’Assemblea costituente. Fu proclamata la Repubblica e Bourghiba, divenuto il massimo dirigente del partito, venne proclamato presidente. Tra i suoi primi atti presidenziali, egli avviò un’attiva campagna contro la presenza francese nella base navale di Biserta, riuscendo ad ottenerne l’evacuazione nel 1964. In quell’anno il partito Neo-Destur si ribattezzò Partito socialista desturiano (PSD, Parti socialiste destourien), rimanendo l’unico partito legale fino al 1981. Il primo quinquennio vide la collettivizzazione delle piccole proprietà nel settore agricolo e gli impianti commerciali. Furono inoltre nazionalizzate le imprese straniere. Nel 1969, dopo l’arresto e l’espulsione del ministro Ben Salah, in contrasto con l’operato presidenziale, fu abbandonato il processo di collettivizzazione e il Paese si aprì al capitale straniero.
Nel 1972 una legge trasformò praticamente tutto il territorio nazionale in zona franca per le industrie esportatrici. Nel 1974 Bourghiba, il «combattente supremo», venne nominato presidente del suo partito a vita e, l’anno successivo, presidente della Repubblica a vita. Verso la fine degli anni Settanta l’economia subì una flessione dovuta al calo delle esportazioni di fosfati e all’inizio del 1978 l’Unione Generale dei Lavoratori Tunisini (UGTT) proclamò uno sciopero generale contro la politica salariale e la repressione sindacale. Ci furono decine di morti negli scontri che avvennero e molti dirigenti del sindacato, tra cui il leader Habib Achour, furono arrestati. Il nuovo primo ministro Mohamed Mzali, eletto nel 1980, avviò un processo di apertura politica. Un anno dopo fu permessa la riorganizzazione dei partiti politici e nuove elezioni sindacali produssero un rinnovamento all’interno dell’UGTT. Nel novembre del 1981 si svolsero le elezioni alle quali il Fronte nazionale, il partito al Governo, ottenne il 94% dei voti e la totalità dei seggi. Numerose furono le denunce di brogli. Nel 1984 il Governo soppresse i sussidi statali a vari generi alimentari. Quando il prezzo del pane aumentò di oltre il 100%, vi furono violente manifestazioni con un centinaio di morti, che portarono alla revoca della decisione. Nel 1985 avvennero invece numerosi scontri con il nascente movimento islamico che portarono a centinaia di arresti e di condanne a morte. A partire dal 1986 la reazione islamica richiamò l’attenzione della società civile su due questioni, trascurate da un Paese che era diventato dall’indipendenza in poi il più occidentalizzato all’interno del mondo islamico. Le questioni erano il il posto riservato alla religione nella vita dell’individuo e della comunità e in secondo luogo l’identità araba e musulmana della Tunisia. Vennero inoltre messein questione l’emancipazione della donna e l’influenza del turismo europeo. Nello stesso anno cominciò l’ascesa dell’allora colonnello, e successivamente generale, Zin El-Abdin Ben Ali.
Nel 1987 fu nominato primo ministro e in novembre sostituì il presidente a vita Bourghiba, destituito per motivi di salute. Cominciò un processo di «riconciliazione nazionale» accompagnato dalla riapertura degli organi di stampa e dal rilascio di centinaia di prigionieri politici. Il PSD si trasformò in Raggruppamento democratico desturiano (RDD, Rassemblement démocratique destourien). Nel 1989 si svolsero le elezioni presidenziali e legislative, considerate dagli osservatori le «più libere» dai tempi dell’indipendenza, sebbene più di un milione di cittadini non vi parteciparono non figurando nelle liste elettorali. Il partito di Governo RDD ottenne l’80% dei voti e la totalità dei seggi, mentre il movimento islamico Hezb Ennahda, sebbene dichiarato illegale, raccolse il 15% dei consensi. Il presidente Ben Ali fu rieletto con il 99% dei voti, tra accuse di brogli elettorali da parte delle opposizioni di centro e di sinistra rimaste escluse. La Tunisia, che nel 1968 si era opposta al riconoscimento di Israele, nel 1979 interruppe le relazioni diplomatiche con l’Egitto dopo gli accordi di Camp David. Nel 1982 accolse militari palestinesi espulsi da Beirut e da quell’anno ospitò la sede ufficiale dell’OLP. Il Governo di Ben Ali, dopo una prima fase di apertura verso l’islamismo, decise di reprimere il movimento Hezb Ennahda, già dichiarato illegale, fino all’apoteosi del 1991 quando furono proibiti i partiti religiosi. Nel 1990 Amnesty International aveva pubblicato intanto un rapporto sulla Tunisia contenente denunce di torture e maltrattamenti ai danni dei prigionieri detenuti in regime di isolamento. Ben Ali, in reazione alle proteste popolari che si susseguivano, nel 1992 inasprì ulteriormente la legislazione repressiva approvando una legge di carattere restrittivo sul diritto di associazione e condannando all’ergastolo alcuni membri del movimento islamico Hezb Ennahba. Nonostante tutto, il presidente fu rieletto con il 99% dei voti alle elezioni generali del marzo del 1994 ed il partito di Governo ottenne il controllo sull’88% dei seggi parlamentari. Ad esso seguì un periodo di ripresa economica del Paese concomitante alla nuova impronta di tipo liberale caratterizzante le imprese attive.
Il presidente della Banca Mondiale James Wolfensohn, in visita in Tunisia nell’aprile del 1996, ne sottolineò le doti e lo sforzo economico-produttivo positivo, nonostante le previsioni che la liberalizzazione dell’economia avrebbe portato al fallimento di un terzo delle imprese locali. Nel 1997 l'FMI sollecitò il Governo affinché accelerasse le riforme economiche, in particolare le privatizzazioni. Alla fine dello stesso anno il Parlamento approvò una legge che permetteva al capo dello Stato di utilizzare lo strumento del referendum per apportare modifiche alla Costituzione. Nel 1999 il presidente in carica venne rieletto una terza volta. Nel 2000 il Governo dichiarò sgradita la presenza nel Paese di Amnesty International e della Federazione internazionale per i diritti umani, le due organizzazioni che avevano ripetutamente accusato il Governo di aver violato i diritti civili e politici degli oppositori. Nel maggio 2002 fu indetto un referendum sulla riforma della Costituzione (approvato con il 99,61% dei voti) che portò il limite dei mandati presidenziali da tre a cinque; il presidente Ben Ali fu così autorizzato a ripresentarsi per un quarto mandato: le elezioni, tenutesi nell'ottobre 2004, videro la sua vittoria con oltre il 94% dei voti. Nel luglio 2005 il Parlamento si dotò di una Camera Alta, detta Camera dei Consiglieri.
GLI UOMINI BLUI Tuareg sono una popolazione nomade che vive nelle oasi ai margini del deserto del Sahara. Discendenti della razza berbera, di cui rappresentano la variante libica, hanno caratteri fisici particolari rispetto ad altri gruppi sahariani: statura alta, carnagione, capelli ed occhi molto scuri, cranio allungato. I Tuareg praticano principalmente l'allevamento nomade di cammelli ed ovini, il trasporto del sale dal deserto del Sahara ai mercati africani e l'artigianato del cuoio, ma sono anche abili lavoratori dei metalli e tessitori. Vivono per lo più in tende di pelli e si riuniscono in comunità rette da un sistema di tipo feudale che contempla la divisione della popolazione in quattro classi. Oltre alla religione islamica, praticano culti animistici, attribuiscono una particolare importanza alla magia e conservano la loro lingua e scrittura originaria (tifinagh). Solitamente solo le donne sono in grado di scrivere e questo conferisce loro una notevole importanza nell'ambito della tribù, al cui interno sopravvivono tracce dell'antica struttura matriarcale. Per proteggersi dall'arsura del deserto, i Tuareg indossano lunghe tuniche sopra le quali gettano un ampio mantello; avvolgono poi la testa in grandi turbanti, solitamente di colore blu. Da tali caratteristici copricapi deriva loro il soprannome di «uomini blu». In passato, i Tuareg vivevano di rapine e di razzie, usando il cavallo o il cammello per spostarsi velocemente nel deserto. Questo sistema di vita, unito alla tenace opposizione alla penetrazione francese, guadagnò loro la fama di popolazione alquanto bellicosa.
LE CITTÀTunisi(690.940 ab.). Capitale della Tunisia e capoluogo dell’omonimo governatorato (346 kmq; 983.861 ab.), è situata su una laguna nella parte interna del golfo omonimo. Un canale praticato nella vasta pianura sabbiosa antistante le permette di comunicare con il mare. È un cordone molto vasto e accoglie la cittadina portuale di La Goletta, che rappresenta l'avamposto di Tunisi e concentra la quasi totalità del traffico mercantile. La città nuova, modernissima, con ampi viali ed edifici confortevoli, contrasta con la sezione più vecchia arabo-berbera, il quartiere indigeno e con il pittoresco mercato coperto (il suk). Tunisi possiede molte moschee di cui la principale è la Grande Moschea, situata nella «Medina», cioè nei vecchi quartieri arabi e risalente al IX secolo. Ricordiamo inoltre la Casbah (XIII sec.) e il Palazzo del Bardo (XVIII-XIX sec.). Alla fine del XX sec. si è avuto un notevole sviluppo demografico ed urbanistico, tanto da rendere necessaria la costruzione di abitazioni prefabbricate all'esterno della città, in prossimità della zona industriale. Tunisi è il centro commerciale e finanziario del Paese. Tunisi è di origine assai antica: è ricordata dal IV sec a.C. col nome di Tunes. Citiamo infine le rovine dell'antica Cartagine a 16 km del centro cittadino.
Sfax(263.840 ab.). Città della Tunisia, capoluogo del governatorato omonimo (7.545 kmq; 855.256 ab.). Seconda, per traffico portuale e per densità di popolazione, solo alla capitale, la città rappresenta un importante centro di smistamento dei fosfati, estratti nei territori circostanti.Biserta(110.810 ab.). Città della Tunisia, capoluogo dell’omonimo governatorato (3.685 kmq; 524.128 ab.). Sorge sulla costa del Nord, all'imbocco di una vasta laguna. Fu sempre una base navale molto munita, inizialmente per i corsari, poi per i musulmani seguaci del bey di Tunisi, poi dei Francesi. Ora ha perduto gran parte del suo prestigio militare.
PICCOLO LESSICOBeyVoce turca: signore. Titolo che una volta spettava ai capi degli Stati dipendenti o vassalli della Turchia. Sopravvive in alcune regioni musulmane ed equivale a governatore. Il titolo si pospone al nome di chi ne è insignito.DesturDall'arabo dastur: Costituzione. Partito politico tunisino fondato nel 1921 dallo sceicco Tahalbi. Si proponeva di ottenere, innanzi tutto, la fine del protettorato francese e successivamente la Costituzione e l'emancipazione tunisina. Nel 1934, a seguito di una rivolta popolare, Tahalbi fu esiliato e il partito spezzato in due opposte fazioni: il Neo-Destur, di corrente democratica, disposto a trattare con la Francia, ed il Vieux-Destur, profondamente nazionalista, che rifiutava la collaborazione con i Francesi. L'azione intensa e fattiva del Neo-Destur preoccupò la Francia che, nel 1939, sciolse il partito. Dopo un periodo di attività clandestina, nel 1954, sotto la guida di Bourghiba, il Neo-Destur rientrò nella vita politica della Tunisia (dal 1964 con il nome di Partito socialista desturiano, PSD, e dal 1988 come Raggruppamento democratico desturiano, RDD), contribuendo fattivamente alla nascita della Repubblica (1975).KsarNome dato ai villaggi fortificati diffusi nell'area berbera di Sud-Est che si sono sviluppati tra il XIII e il XIX sec. lungo i percorsi delle piste di penetrazione nel Sahara.RibatTermine che si riferisce ai monasteri-fortezza costruiti lungo le coste tunisine a scopo difensivo contro le incursioni cristiane. Il più famoso è quello di Monastir, costruito alla fine del VII secolo che, insieme alla casbah, fu poi trasformato in moschea.SciottNome arabo delle conche lacustri e salate che si estendono nell'Africa settentrionale tra il Piccolo ed il Grande Atlante e nella zona depressa, tra Algeria e Tunisia e il ripiano Sahariano.
PERSONAGGI CELEBRIHabib Ibn Ali BourghibaUomo politico tunisino (Monastir 1903-2000). Tornato in patria nel 1927 dopo aver compiuto gli studi di Diritto e Scienze politiche alla Sorbona, aderì al Destur, il Partito liberale costituzionale, fondato nel 1920 dai nazionalisti tunisini. Fondò poi la «Voce di Tunisia», il primo giornale tunisino in lingua araba, e quando nel 1934 si ebbe la spaccatura del Destur, assunse con la nascita del Neo-Destur la segreteria generale del nuovo partito. Arrestato nello stesso anno e rimesso in libertà l'anno seguente, fu nuovamente arrestato nel 1937 e trasferito a Marsiglia, dove fu liberato dai Tedeschi. Durante l'occupazione tedesca della Tunisia (novembre 1942 - maggio 1943) riorganizzò il Neo-Destur, ma dopo la Liberazione rischiò la condanna a morte per collaborazionismo. Leader incontrastato del nazionalismo tunisino, mantenne un atteggiamento moderato, dichiarandosi disposto ad accettare un «onorevole compromesso» con la Francia, battendosi però sempre contro l'intransigenza dei coloni residenti. Deportato dal 1952 al 1954, condusse poi le trattative per l'abolizione del regime di protettorato e dopo la proclamazione dell'indipendenza (20 marzo 1956) fu capo del primo Governo tunisino, assumendo l'anno dopo (25 luglio 1957) la presidenza della Repubblica, in seguito alla destituzione del bey di Tunisi. Sbarazzatosi poi anche di Slah ben Youssef, suo più diretto avversario, e rimasto quindi padrone del campo, attenuò l'iniziale posizione di intransigenza nei confronti della Francia (evacuazione della base militare di Biserta e nazionalizzazione delle terre dei coloni) e avviò una politica moderata filo-occidentale, così da allontanarsi sempre più dal nazionalismo arabo, sino al boicottaggio dei lavori della Lega Araba e alla rottura con la RAU (settembre 1968). Al potere per trent'anni, nel 1987 venne destituito per motivi di salute.
ALTRI CENTRIKairouan(115.470 ab.). Città della Tunisia, capoluogo del governatorato omonimo (6.712 kmq; 546.209 ab.). Situata al limite del deserto, presso Susa, a Sud di Tunisi, è il luogo sacro per i musulmani del Maghreb. È tuttavia circondata da mura, e rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della Tunisia. Fra i maggiori monumenti citiamo: la Porta delle Pesche; la Moschea delle Spade; la Moschea delle tre Porte, la Grande Moschea. Venne fondata dai conquistatori arabi nel VII secolo.Susa(149.420 ab.). Città della Tunisia, capoluogo dell’omonimo governatorato (2.621 kmq; 544.413 ab.). Dotata di un attivo porto, in riva al Mediterraneo, è situata a circa 100 km da Sfax. Il territorio circostante è ricco di oliveti. Molto pittoresco il rione arabo.
Web Trapanese di Trapanesi Attività Commerciali Artigianali Servizi EventiRichiesta inserimento in trapaninfo.it !To whom it may concern. Ask for inserting a banner of Your business logo or portal !
Attualità Cultura Sport Territorio Eventi Economia Tradizioni TrapanesiRai EducationalRai Scuola ItaliaRai LemmiItalia - TurismoItaly - ItaliaRai Storia ItaliaCnt Rm Ingv Centro Nazionale TerremotiEarth Quake Live - TerremotiMinistero della Salute ItalianoRai ScienzeRai CulturaFocusYouTubeDocumenti SlideDocumenti YumpuMinistero degli esteri italianoLa Farnesina - Viaggiare sicuriU.S. Department of StateU. K. GovernProtezione civile Governo ItaliaMinistero dell'Ambiente della tutela del Territorio e del MareLa Regione SiciliaEuro Info SiciliaAssessorato dello SportAssessorato della FamigliaIl Carrefour Europeo SiciliaAdnkronosAnsa - RegioniCommissione EuropeaInforma SiciliaContributi Comunità EuropeaLa Comunità EuropeaInformazioni Comunità EuropeaGazzetta Leggi in EuropaFondo Sociale EuropeoLive SiciliaLa SiciliaIl Giornale di SiciliaLa Gazzetta del SudLa RepubblicaQuotidiano di SiciliaSegnali dalle città invisibiliMessina NewsLa voce del Mondo ruraleProspettive onlinePalermo maniaQuotidiano Si24Messina Ora NotizieMessina OggiMessina NotizieIl Cittadino di Messina It is better to have enough ideas for some of them to be wrong, than to be always right by having no ideas at all. Edward de BonoGrandangolo AgrigentoAgrigento NotizieInfo AgrigentoSicilia 24hAgrigento WebAgrigento OggiCatania OggiSud PressCatania TodayIl Fatto NissenoGiornale NissenoBlog SiciliaSeguo NewsEnna NotizieVivi EnnaRagusa NewsRagusa 24Quotidiano di RagusaRagusa OggiSiracusa NewsSiracusa OggiSiracusa TimesTrapani OkTrapani OggiItalia in Digitale TerrestreT-vio Notizie in Tempo RealeTrapani Tp24Rumpiteste Wordpress BlogTse Tele Scout Europa TvAntenna SiciliaTelecolorTele Video AgrigentoTele AcrasAgrigento TvSicilia Tv FavaraTele Radio SciaccaEnna TvRei Tv AcirealeRtp Tv MessinaOnda Tv MessinaTele IbleaTele IbleaVideo MediterraneoSicilia UnoAlpa UnoTelesud3 TPAction 101 RadioRadio MiaDabliu RadioRadio In 102Radio MargheritaPrima Radio NetRgs GdsReporter Neomedia RadioRadio TimeRadio Alcamo CentraleRadio AmicaGruppo Radio AmoreRadio Amore NetRadio Amore ItaliaAntenna Uno RadioRadio Antenna IbleaCL 1 RadioRadio Video CityRadio Gruppo Fantastica CuoreEtna RadioRadio Dimensione MusicaDoc RadioRadio EmpireRadio Rebs OnlineRadio Rete 94Radio Flash FmRadio Fm ClassicRadio Fm ItaliaRadio Gela ExpressRadio GeminiRadio In AgrigentoRadio Luce NetRadio Messina InternationalRadio Messina SudRadio MilazzoRadio Etna EspressoRadio Palermo CentraleRadio PanoramaRadio Planet Music NetRadio RcvRadio Acicastello OnlineRadio Sicilia ExpressRadio SmileRadio SplashRadio StreetRadio Studio 105Radio Studio 7Radio Studio 90 ItaliaRadio Studio CentraleLa Sicilia WebTele Monte KronioRadio Torre MacaudaRadio TouringRadio RtmRadio Universal FmRadio VelaRadio ZammuMeteo Sat Europe-It
|
|
Ai sensi dell'art. 5 della legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla protezione del diritto d'autore, i testi degli atti ufficiali dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, italiane o straniere, non sono coperti da diritti d'autore. Il copyright, ove indicato, si riferisce all'elaborazione e alla forma di presentazione dei testi stessi. L'inserimento di dati personali, commerciali, collegamenti (link) a domini o pagine web personali, nel contesto delle Yellow Pages Trapaninfo.it (TpsGuide), deve essere liberamente richiesto dai rispettivi proprietari. In questa pagina, oltre ai link autorizzati, vengono inseriti solo gli indirizzi dei siti, recensiti dal WebMaster, dei quali i proprietari non hanno richiesto l'inserimento in trapaninfo.it. Il WebMaster, in osservanza delle leggi inerenti i diritti d'autore e le norme che regolano la proprietà industriale ed intellettuale, non effettua collegamenti in surface deep o frame link ai siti recensiti, senza la dovuta autorizzazione. Il webmaster, proprietario e gestore dello spazio web nel quale viene mostrata questa URL, non è responsabile dei siti collegati in questa pagina. Le immagini, le foto e i logos mostrati appartengono ai legittimi proprietari. La legge sulla privacy, la legge sui diritti d'autore, le regole del Galateo della Rete (Netiquette), le norme a protezione della proprietà industriale ed intellettuale, limitano il contenuto delle Yellow Pages Trapaninfo.it Portale Provider Web Brochure e Silloge del web inerente Trapani e la sua provincia, ai soli dati di utenti che ne hanno liberamente richiesto l'inserimento. Chiunque, vanti diritti o rileva che le anzidette regole siano state violate, può contattare il WebMaster. Note legali trapaninfo.it contiene collegamenti a siti controllati da soggetti diversi i siti ai quali ci si può collegare non sono sotto il controllo di trapaninfo.it che non è responsabile dei loro contenuti. trapaninfo.it |