PRESENTAZIONE
Stato
insulare dell'Oceano Indiano, Maurizio si trova a circa 800 km ad Est della
costa del Madagascar. Il territorio è costituito dall'isola di Maurizio e
da alcune isole minori, fra le quali Rodrigues, le Agalega e le Saint Brandon (o
Cargados Carajos). La superficie totale è di 1.865 kmq, compresi i 20 kmq
di acque interne. Gli abitanti sono 1.150.000 con una densità media di
617 abitanti per kmq. I gruppi etnici predominanti sono gli Indiani (68%), i
Creoli (27%) e i Cinesi (3%). La lingua ufficiale è l'inglese: è
usato anche un dialetto franco-creolo. Le religioni più diffuse sono
l'induista (50,6%), la cattolica (27,2%) e la musulmana (16,3%). Ex colonia
britannica, Maurizio è uno Stato indipendente dal 1968. In seguito a un
emendamento alla Costituzione del 12 agosto 1967, nella quale era definita
Monarchia costituzionale, dal 1992 è una Repubblica con a capo un
presidente eletto dall'Assemblea Nazionale ogni 5 anni. Il Governo è
responsabile nei confronti dell'Assemblea Nazionale (62 membri eletti,
più 4 nominati dalla Suprema Corte). L'unità monetaria è la
rupia di Maurizio. La capitale è Port Louis (146.499
ab.).
IL TERRITORIO
Di origine vulcanica,
l'isola di Maurizio è quasi interamente circondata da una scogliera
corallina ed è occupata all'interno da brevi catene montuose che si
spianano in un vasto tavolato centrale. I fiumi presentano carattere
torrentizio. Il clima è caratterizzato dall'alternanza di una stagione
relativamente fresca da dicembre ad aprile e di una stagione calda e piovosa con
frequenti cicloni durante il resto dell'anno.
Cartina dell'isola di Maurizio
L'ECONOMIA
La principale risorsa del
Paese consiste nella coltivazione della canna da zucchero, che occupa gran parte
del territorio dell'isola. Meno importanti e destinate al consumo locale sono le
coltivazioni di mais, patate, pomodori, arachidi e banane. Sono presenti anche
piantagioni di tè, tabacco, caffè e vaniglia. L'isola non possiede
risorse minerarie e l'attività industriale è orientata
essenzialmente alla lavorazione della canna da zucchero, sebbene siano presenti
nella capitale una raffineria e una fabbrica di fertilizzati. I prodotti
industriali delle zone franche costituiscono i buona parte delle esportazioni,
dirette soprattutto verso il Regno Unito; le importazioni (alimentari,
combustibili) provengono da Francia, Giappone e Sudafrica. Il passivo della
bilancia commerciale è in parte compensato dai proventi del
turismo.
CENNI STORICI
Quando i Portoghesi vi
approdarono nel XVI sec., l’isola Maurizio era deserta. L’isola fu
poi contesa dalle potenze imperiali, a partire dagli Olandesi che, attratti
dall’ebano ivi presente, la occuparono tra il 1598 e il 1710 dandole il
nome odierno. Nel 1721 fu colonizzata dalla Francia, divenendo poi, durante la
contesa per il controllo dell’India tra Gran Bretagna e Francia, una base
strategica d’importanza fondamentale. Durante la Rivoluzione francese
conquistò una certa autonomia, ma nel 1810 passò agli Inglesi e
cinque anni più tardi venne riconosciuta formalmente come colonia
britannica. Furono gli Inglesi ad introdurre la coltivazione della canna da
zucchero, la principale risorsa economica dell’isola. Il XIX secolo vide
l’emancipazione degli schiavi, che costituivano il 70% della popolazione
dell’epoca, alla quale i proprietari terrieri europei cercarono di opporsi
per poi ovviare al problema introducendo oltre mezzo milione di lavoratori
indiani. Con il passare del tempo questi lavoratori divennero un importante
elemento a livello sociale ed economica, fino a formare, ai giorni nostri, la
maggioranza della popolazione dell’isola. All’inizio del XX secolo,
i lavoratori cominciarono a organizzarsi. Nel 1936 fu fondato il Partito
laburista, ma la sua dirigenza venne epurata tramite omicidi e condanne, dopo
una serie di scioperi e manifestazioni repressi dalle forze dell’ordine.
Il medico Seewoosagur Ramgoolam divenne presto un riconosciuto leader politico
ed alla fine degli anni Quaranta ottenne la direzione del Partito laburista
mauriziano (PLM). Durante al seconda guerra mondiale, la disattenzione del
Governo britannico alle colonie, favorì la nascita di richieste
autonomiste, mentre aumentava contemporaneamente l’influenza politica e
militare degli Stati Uniti. Nel 1957 fu creata una nuova struttura di Governo e
due anni più tardi si svolsero le prime elezioni a suffragio universale.
La vittoria del PLM permise a Ramgoolam di diventare primo ministro nel 1961.
Gli Inglesi continuarono ad amministrare da Maurizio le isole Rodrigues,
Cargados Carajos e l’arcipelago di Chagos. Nel 1965, Chagos e altre isole
passarono a costituire il Territorio britannico dell'Oceano Indiano (BIOT), e
gli Stati Uniti installarono una enorme base aeronavale sull’atollo
corallino Diego Garcia. La popolazione nativa dell’atollo fu segretamente
trasferita a Maurizio nel 1971 e costretta a stabilirsi nei sobborghi della
capitale. Ciò provocò uno scandalo qualche anno più tardi,
ma l’isola non fu restituita a Maurizio, né i suoi abitanti furono
autorizzati a farvi ritorno. Nel 1968, intanto, l’isola aveva acquisito
l’indipendenza, divenendo una Monarchia di tipo costituzionale. Nel 1969
si formò un Governo di coalizione tra i laburisti e il Partito
socialdemocratico di Maurizio (PSDM). Duval, rappresentante
dell’élite francese e principale oppositore
dell’indipendenza, divenne ministro degli Esteri, fatto che
dimostrò come l’indipendenza concessa dalla Gran Bretagna fosse
puramente formale. In politica interna fu un Governo caratterizzato da brogli
elettorali e dalla repressione sindacale, e in politica estera si distinse per i
suoi stretti rapporti con Sudafrica ed Israele. Negli anni Settanta sorse un
nuovo gruppo d’opposizione, il Movimento militante mauriziano (MMM), che
denunciò l’alleanza tra i laburisti e i vecchi coloni francesi.
Nelle elezioni del 1976 il MMM fu il partito più votato, ma i laburisti
riuscirono a unirsi con alcuni gruppi di minoranza e a formare una fragile
alleanza al fine di restare al Governo. Le mobilitazioni dei lavoratori e lo
scontento sociale provocato dalla disoccupazione continuarono a crescere e
raggiunsero il culmine nel 1979. Nel 1982, alle nuove consultazioni, il MMM,
alleato con il Partito socialista mauriziano, ottenne una schiacciante
maggioranza che gli permise di giungere al potere. Aneerood Jugnauth divenne
primo ministro. Il programma del nuovo Governo promise un aumento dei posti di
lavoro e dei salari, la nazionalizzazione dei settori chiave
dell’economia, la riduzione dei legami economici con il Sudafrica e la
richiesta al Governo degli USA della restituzione dell’isola Diego Garcia.
L’aumento dei prezzi del petrolio e una diminuzione del prezzo dello
zucchero sul mercato mondiale provocò un deficit nella bilancia dei
pagamenti equivalente al 12% del prodotto interno lordo. Il Governo si vide
costretto a ricorrere al FMI. Per avere accesso ai prestiti dovette inoltre
accettare una serie di condizioni, adottare misure d’austerità,
posticipare parte del programma di aumenti salariali e di creazione di nuovi
impieghi. Queste misure provocarono una crisi governativa e le elezioni furono
anticipate all’estate del 1983. Il MMM fu sconfitto e si formò una
nuova coalizione politica con la partecipazione dei laburisti, del PSM e dei
socialdemocratici di Duval. Tuttavia, la stabilità politica rimase
precaria e le alleanze di Governo si alternarono senza arrivare a consolidarsi
al potere. Nel 1988, in accordo con l’Organizzazione Unità Africana
(OUA), Maurizio tornò a pretendere la restituzione dell’isola di
Tromelin, amministrata dalla Francia, e dell’arcipelago di Chagos, oltre
alla smilitarizzazione dell’Oceano Indiano. Nelle elezioni politiche del
dicembre 1987 la coalizione MMM, PSDM e laburisti ottenne una vittoria di
misura, che le assicurò la maggioranza dei seggi parlamentari. Jugnauth
fu rieletto primo ministro. Nel marzo del 1992, Maurizio smise di essere una
Monarchia costituzionale per trasformarsi in Repubblica e, in giugno, Cassam
Uteem divenne il primo presidente del Paese. Solo nel 1994 i risultati economici
dell’isola vennero considerati soddisfacenti dagli organismi
internazionali come la Banca Mondiale: il debito estero rappresentava il 25% del
PIL e il reddito pro capite era di 2.740 dollari. Gli indicatori sociali di
Maurizio migliorarono ulteriormente nel 1996. Gran parte della popolazione aveva
accesso alla sanità, il 99% all’acqua potabile e la stessa
percentuale alle strutture igieniche. Nel giugno del 1997, il MMM
abbandonò la coalizione di Governo. Pochi giorni dopo, il Parlamento
rielesse presidente Uteem. Nel marzo 2000 il Governo strinse una serie di
accordi bilaterali con l’India nei settori del commercio, delle tecnologie
informatiche, dell’oceanografia e dei sistemi di sorveglianza costiera. Le
elezioni legislative anticipate del settembre 2000 terminarono con la sconfitta
del Partito laburista battuto dall’opposizione rappresentata dal Partito
militante socialista (MSM) di Anerood Jugnauth, diventato il nuovo primo
ministro, e dal MMM di Paul Berenger. Jugnauth occuperà la carica di
premier per tre anni, per poi cederla all’alleato Berenger. Il nuovo
Esecutivo mise tra le priorità la lotta alla corruzione, l’impegno
ad attirare investimenti stranieri, a creare nuovi posti di lavoro e a
migliorare il sistema educativo e sanitario. Alla fine
del 2000, Maurizio divenne membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite, grazie all’appoggio degli Stati Uniti che vollero così
sbarrare la strada al Sudan, la cui candidatura era stata avanzata dai Paesi
africani.
LA CAPITALE
Port
Louis
(146.699 ab.). Capitale dell'isola di
Maurizio, è situata su una splendida baia della sezione costiera
nord-occidentale; con il suo territorio (43 kmq) forma l’omonimo distretto
geografico. Centro commerciale notevole, accentra nel suo porto quasi tutto il
movimento di navigazione mercantile dell'isola. È sede di una raffineria
di petrolio, di una fabbrica di fertilizzanti, di zuccherifici e di mulini.