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Web Trapanese di Trapanesi Attività Commerciali Artigianali Servizi EventiGeografia Africa - GibutiPRESENTAZIONEPiccolo Stato dell'Africa orientale nel golfo di Aden, situato all'estremità meridionale del Mar Rosso; confina a Nord con l'Eritrea, a Sud-Est con la Somalia, a Sud e a Ovest con l'Etiopia. Copre una superficie di 23.200 kmq ed ha una popolazione di 629.000 abitanti con una densità media di 27 abitanti per kmq. I gruppi etnici principali sono: gli Issa (47%), gli Afar (37%); abbastanza numerosi gli Arabi (6%) e gli Europei (4%). Lingue ufficiali sono l'arabo e il francese, ma sono diffusi anche idiomi cuscitici. La religione prevalente è la musulmana. Gibuti è retta da un regime semipresidenziale: il presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale per sei anni; il potere legislativo spetta all'Assemblea Nazionale (composta da 65 membri eletti per cinque anni). L'unità monetaria è il franco di Gibuti. La capitale è Gibuti (220.000 ab.).IL TERRITORIOSituato nella zona semidesertica nord-orientale dell'Africa, Gibuti ha un territorio caratterizzato da massicci vulcanici tuttora in attività che raggiungono l'altitudine di 2.000 m (Musa Ali) e da una depressione nell'area del Lago Assal, al centro del Paese. Le coste sul Mar Rosso sono principalmente alte e lineari. Il clima è caldo e arido con precipitazioni scarsissime che ostacolano lo sviluppo della vegetazione, rappresentata quasi esclusivamente dalla steppa desertica.L'ECONOMIAL'agricoltura ha scarsa rilevanza, mentre piuttosto fiorente è l'allevamento di ovini e caprini. Poco sviluppato è il settore industriale, ma grande importanza ha il settore terziario, poiché il porto (franco) di Gibuti è situato in una posizione strategica allo sbocco del Mar Rosso e serve da centro di esportazione ed importazione per i Paesi dell'interno. Il Gibuti offre agevolazioni fiscali.CENNI STORICINel 1862 uno dei sultanati della costa somala, quello di Tadjoura, vendette ai Francesi il porto di Obock e il territorio circostante al prezzo di 52.000 franchi. Trentasei anni più tardi, il sultanato non esisteva più e su quel golfo Gibuti diventò la capitale di una colonia francese denominata Costa dei Somali e che più tardi avrebbe preso il nome di Territorio degli Afar e Issa. Il territorio fu trasformato in una specie di campo di concentramento, con tutte le frontiere elettrificate e più di duemila soldati dell'esercito sul posto. L'indipendenza e la riunificazione della Somalia facilitò il sorgere di movimenti anticoloniali come il Fronte di liberazione della Costa dei Somali o la Lega africana per l'indipendenza. L'intensificarsi della resistenza negli anni Settanta costrinse la Francia ad indire un plebiscito, nel 1977, nel quale l'85% della popolazione si pronunciò per l'indipendenza. Hassan Gouled Aptidon, divenne presidente della giovane Repubblica. Gouled cercò di costituire un Governo multirazziale con vari ministri di origine afar. Gibuti, anche se la lingua ufficiale del Paese è il francese, fu accettato come membro della Lega Araba, che contribuì al recupero dell'economia locale. Creato per ragioni strategiche dal colonialismo, lo Stato dipende dal porto che è la sua principale risorsa, attraverso cui l'Etiopia convoglia gran parte del suo commercio estero. Essa non ha sbocco sul mare e se non ci fosse un accordo con gli Eritrei sull'uso dei loro porti, Gibuti resterebbe l'unica alternativa disponibile. Per la Somalia la questione è soprattutto di rivendicazione storica, per l'aspirazione di una riunificazione della Nazione somala. A metà del 1979, il presidente Hassan Gouled firmò con i due Paesi accordi commerciali e sui trasporti. Gibuti riaffermò nell'ottavo anno di indipendenza la sua decisione di seguire una politica autonoma, contrariando coloro che speravano in una rapida incorporazione alla Somalia o all'Etiopia. Gouled si trovò nel contempo a dover affrontare un grave problema interno, la divisione interna fra gli Afar e gli Issa. Gli Afar, che sono il 35% della popolazione, accusavano l'esistenza di una discriminazione politica ed economica. Gli Issa, il 60%, occupavano i posti chiave nel Governo. Dopo lo scioglimento nel 1979 del Movimento di liberazione popolare, gli Afar nel 1981 tentarono di riorganizzarsi nel Partito popolare di Gibuti, ma anche questo venne sciolto. Nell'ottobre dello stesso anno, il presidente Gouled impose una modifica nella Costituzione per poter introdurre il sistema monopartitico. La Lega popolare per il progresso (RPP), al Governo, divenne l'unico partito legale. Nel 1983 fu lanciato il progetto secondo cui Gibuti si sarebbe trasformata in una specie di Hong Kong del Medio Oriente. Sei banche estere si installarono nel Paese, incentivate dalla presenza di una moneta forte, sostenuta da depositi in dollari negli USA. Al termine del 1984 il bilancio dei primi risultati non fu positivo come nelle aspettative e la persistenza del conflitto in tutta l'area costituì la ragione principale della fuga degli investitori capitalisti europei.Con la cooperazione dell'ONU il Governo di Gouled riprese nel 1986 il rimpatrio volontario di più di centomila rifugiati. Nello stesso tempo firmò accordi con l'Etiopia contro il contrabbando e a favore della pace nelle zone di frontiera, chiuse allo scoppio del conflitto con la Somalia per la regione dell'Ogaden nel 1977. La dipendenza dall'aiuto economico francese, stimato in 200 milioni di dollari annui, convinse nel 1989 il primo ministro Bakrad Gourad Hamadou a firmare un trattato di cooperazione economica e tecnica con la Turchia, per diversificare i rapporti commerciali. Nel 1990 la Francia azzerò il debito (stimato in 40 milioni di dollari) che Gibuti aveva nei suoi confronti, come forma di cooperazione allo sviluppo. Nel 1991 si intensificarono gli scontri tra il Governo e la guerriglia del Fronte per la restaurazione dell'unità e la democrazia (FRUD). La Francia, di fronte ad un inasprimento del conflitto sociale, cercò di convincere Gouled ad aprire un dialogo con l'opposizione. Nel 1992 il Governo sancì il pluripartitismo, ma nelle elezioni del 1993 Gouled fu rieletto con più del 60% delle preferenze. Dietro richiesta del FRUD la metà dell'elettorato si era astenuta e l'opposizione denunciò brogli elettorali. Nelle settimane successive alle elezioni ci furono ulteriori scontri armati fra truppe governative e guerriglieri e migliaia di persone decisero di rifugiarsi in Etiopia. Il Governo francese cercò ancora una volta di ottenere il cessate il fuoco e l'apertura di negoziati. Nel 1994 il FRUD, in vista di un accordo con il governo, subì una divisione: il politburo guidato da Ahmad Dini Ahmad, contrario all'accordo, fu sostituito da un «Consiglio esecutivo» presieduto da Ahmad Ougoureh Kible. Gouled e il FRUD giunsero quindi all'accordo di terminare la guerra che durava da due anni e mezzo. Nel 1995, sotto la pressione del FMI, il Governo prese una serie di misure per aumentare il gettito fiscale. L'anno seguente, il Fondo concesse a Gibuti un credito per l'appoggio al programma di riforme del Governo. Nel 1996 ad Addis Abeba, diciassette oppositori al regime di Gouled furono sequestrati e poi fatti prigionieri dal Governo di Gibuti. Tra i prigionieri vi era la militante per i diritti umani Aicha Debalé, che si era stabilita nella capitale dell'Etiopia per aiutare i bambini di Gibuti che scappavano dal loro Paese a causa della guerra e della repressione. In dicembre, nelle elezioni politiche, definite una farsa dall'opposizione, la Lega popolare per il progresso guadagnò 25 seggi e il Fronte per la restaurazione dell'unità e la democrazia 11 seggi. Nel 1998, grazie alla pressione di organizzazioni internazionali, Aicha Debalé fu liberata, mentre il marito, sequestrato insieme a lei, rimase imprigionato. Nello stesso mese il direttore della rivista bimestrale «Al Wahda», Ahmed Abdi Farah, e il giornalista della stessa testata Kamil Hannan Ali, furono arrestati a causa di un articolo in cui veniva criticato il Governo. Mentre la carestia diffusa nei Paesi del Corno d'Africa colpì anche Gibuti, dove la siccità iniziata nel 1997 durò tre anni, nel febbraio 2000 venne firmato un nuovo accordo di pace tra il Governo e il FRUD. LA CAPITALEGibuti(220.000 ab.). Capitale della Repubblica di Gibuti, costituente con il suo territorio (600 kmq) il distretto omonimo, è situata sulla sponda meridionale del golfo di Tadjura, presso l'imboccatura meridionale del Mar Rosso. Ospita l'aeroporto e il suo porto è il più attrezzato di questa area del continente africano. Gibuti è collegata con Addis Abeba per mezzo di una ferrovia.Djibouti - GibutiMinistero degli esteri italianoGibuti Viaggiare SicuriU.S. Department of StateU. K. GovernIl 3bMeteo Gibuti
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