PRESENTAZIONE
Stato
dell'Africa centro-occidentale, a cavallo dell'Equatore, confina a Nord con il
Camerun e la Guinea Equatoriale; a Est e a Sud con la Repubblica del Congo; a
Ovest si affaccia sull'Oceano Atlantico. Copre una superficie di 267.667 kmq ed
ha una popolazione di 1.197.000 kmq con una densità media di 4 abitanti
per kmq. L'etnia dominante è costituita dai Fang di etnia bantu. La
lingua ufficiale è il francese, diffuso accanto ai dialetti bantu. La
religione prevalente è il Cattolicesimo, ma ancora largamente diffusi
sono i culti animistici. Ex colonia francese, il Gabon è una Repubblica.
In base alla Costituzione del 1991, modificata nel 1995, il presidente della
Repubblica, eletto a suffragio diretto per cinque anni, è anche capo del
potere esecutivo, nomina il primo ministro e gli altri membri del Governo. Il
potere legislativo spetta al Parlamento, eletto a suffragio universale per
cinque anni e formato da due Camere: l'Assemblea Nazionale (120 membri) e il
Senato (91 membri). L'unità monetaria è il franco CFA. La capitale
è Libreville (362.386 ab.).
IL TERRITORIO
Il territorio del Gabon
è caratterizzato da una fascia costiera bassa con ampie baie e lagune; il
suolo si innalza dalle coste gradatamente verso l'altopiano interno (altezza
media 400 m), dominato da una catena centrale costituita dai Monti di Cristallo
e dal massiccio del Chaillu. Il fiume principale è l'Ogoou‚ che
nasce nel Congo e attraversa il Paese ricevendo numerosi affluenti. Il clima
è equatoriale, caldo-umido con scarse escursioni termiche e
precipitazioni abbondanti. Gran parte del territorio è ricoperto dalla
foresta pluviale.
Cartina del Gabon
L'ECONOMIA
L'attività agricola
è piuttosto arretrata; coltivazioni principali sono la manioca e il
cacao. Rilevante è la produzione di legname pregiato. Il Gabon possiede
consistenti risorse naturali; è infatti uno degli Stati africani
potenzialmente ricchi, con importanti giacimenti di petrolio, uranio, manganese
e ferro. Le industrie principali sono quelle chimiche e le raffinerie di
petrolio; meno sviluppate sono le industrie alimentari e i
cementifici.
CENNI STORICI
Sede di piccoli Regni
indigeni, che tuttavia subirono l'egemonia dei più importanti Regni
congolesi (BaVili, BaKongo), il Gabon venne esplorato nel 1484 dal portoghese
Diego Cão, divenendo centro di smistamento nella tratta degli schiavi
fino al XIX sec. Tra il 1839 e il 1849, con il pretesto di porre termine al
commercio di manodopera, la Francia occupò il Paese, fondandovi
Libreville che fu un centro di raccolta degli schiavi liberati. La penetrazione
francese nella zona avvenne soprattutto tra il 1876 e il 1878 a opera di
Savorgnan di Brazzà che condusse l'esplorazione della valle
dell'Ogooué, entrando pacificamente in contatto con i capi indigeni.
Annesso dapprima al Congo francese e poi collocato nell'Africa equatoriale
francese (1910), il Gabon divenne indipendente il 17 agosto del 1960, rimanendo
tuttavia strettamente legato all’ex madrepatria. Il Paese godette di una
certa stabilità politica, prima con la presidenza di Léon M'Ba,
rappresentante della classe dirigente sospettata di complicità
neocoloniali, e, alla morte di questi (novembre 1967), di Albert-Bernard Bongo,
già vice-presidente con M'Ba. Nel 1968 venne istituito formalmente il
partito unico (Partito democratico gabonese, PDG), presieduto fino al 1990 da
Bongo. Costui gestì il potere con metodi autoritari; in politica estera
intensificò i rapporti economici con i Paesi d'Occidente, rifiutando
qualsiasi dialogo con le potenze socialiste. Confermato nuovamente alla
presidenza nel 1973, Bongo nello stesso anno, in occasione della guerra del
Kippur, ruppe le relazioni con Israele, lasciandosi contagiare dall'influenza
araba e convertendosi all'Islam (da cui il nuovo nome Omar); l'anno successivo
riconobbe la Cina popolare. Nel 1975 fu introdotta in Gabon la carica di capo
del Governo, tenuta fino al 1990 da Léon Mébiane. A partire dal
luglio 1976 Bongo fu alle prese con una grave crisi economica che lo costrinse
ad avviare una politica di stabilizzazione, restringendo i consumi. Ciò
provocò il malcontento della popolazione che organizzò scioperi e
manifestazioni, duramente repressi dal Governo, che in tal modo suscitò
una dura reazione di condanna da parte della stampa francese, nonché il
deterioramento dei rapporti con Parigi. Il Governo di Libreville si
avvicinò così agli Stati Uniti, ma Bongo, che nel 1981 si
recò a Washington, non ottenne da Reagan gli aiuti militari sperati. Nel
dicembre dello stesso anno ci fu una manifestazione d'opposizione al regime che
reagì con arresti di massa e processi che si conclusero con dure condanne
dei dissidenti. Nel dicembre 1983, risolti i contenziosi tra il Gabon e i Paesi
limitrofi, a Libreville venne costituita la CEEAC (Comunità economica
degli Stati dell'Africa centrale) cui aderirono Burundi, Camerun, Repubblica
Centrafricana, Ciad, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale, Ruanda, Sao Tomé e
Principe, Zaire e Angola (quest'ultima con riserva). Nel dicembre 1984 Bongo
riallacciò i rapporti con Parigi. Le elezioni che si tennero nel marzo
1985 videro ancora una volta la vittoria del Partito democratico e nel novembre
1986 Bongo venne riconfermato alla presidenza del Paese. Nel frattempo nel 1985
il partito d'opposizione Mouvement de Redressement National (MORENA)
fondò un Governo in esilio, confidando nell'appoggio della stampa
francese contro gli abusi e la corruzione del regime. La situazione in Gabon
precipitò nel 1990 quando, a fronte di una crescente protesta popolare e
delle manifestazioni antigovernative, Bongo si apprestò a reagire, come
sempre, con la repressione. Ma la crisi indusse la Francia a schierare le sue
truppe e il presidente fu costretto a trattare. Nel corso delle elezioni
legislative del 1993 e del 1998 Bongo venne riconfermato alla presidenza; il 19
novembre 1999 il Gabon e altri Paesi della regione (Angola, Camerun, Congo,
Guinea Equatoriale, Nigeria, Sao Tomé e Principe) aderirono alla
Commissione del golfo di Guinea, nel tentativo di concludere pacificamente i
dissidi territoriali. Nel gennaio 2002 il PDG, al governo, si impose nelle
elezioni parlamentari.
LA CAPITALE
Libreville
(362.386 ab.). Capitale del Gabon e capoluogo della provincia di Estuaire
(20.740 kmq; 463.187 ab.), è situata sull'estuario del fiume Gabon.
È il principale centro amministrativo e culturale del Paese. Fu fondata
nel 1849 da un gruppo di schiavi liberati, presso il preesistente fortino
francese di Fort Aumale; dispone di un attrezzato porto e di un aeroporto
internazionale.