GEOGRAFIA - ASIA - UZBEKISTAN

PRESENTAZIONE

Situato nell'Asia centrale, l'Uzbekistan confina a Nord e a Nord-Ovest con il Kazakistan, a Ovest e a Sud-Ovest con il Turkmenistan, a Sud con l'Afghanistan, a Sud-Est con il Tagikistan e a Est con il Kirghizistan. Si affaccia inoltre sulla sponda meridionale e occidentale del Lago d'Aral, che per oltre metà della sua estensione appartiene al Paese asiatico. Ha una superficie di 447.400 kmq e una popolazione di 23.574.000 abitanti, con una densità di 52,7 abitanti per kmq. La maggioranza della popolazione è Uzbeka (71,4%), con rilevanti minoranze di Russi (8,3%), Tagiki (4,7%), Kazachi (4,1%) e Tatari (2,4%). Lingua ufficiale è l'uzbeko, sebbene sia diffuso anche il russo. La religione più professata è la musulmana. Già Repubblica federata nell'ambito dell'URSS, l'Uzbekistan è una Repubblica. Secondo la Costituzione del 1992, il potere legislativo spetta all'Assemblea suprema, formata da 250 deputati. L'unità monetaria è il sum. La capitale è Taskent (2.120.000 ab.).


IL TERRITORIO

Il territorio è costituito per larga parte da una distesa semi-desertica attraversata dal fiume Amudarja, il quale si immette nel Lago d'Aral. Verso Est tuttavia l'Uzbekistan è caratterizzato dalle alture del Tjansan, con le valli dello Zeravsan, del Syrdarja e del Circik. Il Paese, attraversato da un'imponente rete di canali (160.000 km) e di bacini artificiali, occupa una zona ad alto rischio sismico. Il clima è continentale e secco, con rilevanti escursioni termiche e precipitazioni inferiori ai 100 mm annui. Le opere irrigue realizzate negli anni Trenta dalle autorità sovietiche hanno trasformato questa regione arida in una zona ad alto sfruttamento agricolo. Le conseguenze ecologiche della capillare canalizzazione delle acque interne hanno tuttavia comportato gravi danni al Lago d'Aral (riduzione della superficie del 30% circa, forte aumento della salinità, calo di una decina di metri del livello delle acque), depauperando l'economia dei centri costieri.
Cartina del Turkmenistan e dell'Uzbekistan



L'ECONOMIA

La maggiore risorsa economica del Paese è dunque l'agricoltura, grazie alla produzione di cotone, riso, frumento, ortaggi, frutta. Praticati anche la bachicoltura e l'allevamento ovino (pregiatissimi i montoni karakul). L'estensione dei terreni coltivati a cotone, tuttavia, ha impoverito le altre colture alimentari e ristretto lo spazio destinato all'allevamento, incrementando così la dipendenza dall'estero per più della metà del fabbisogno di carne, grano e latticini. Nel 1986 è stato realizzato un progetto di riconversione agraria per sostituire, in parte, alla coltivazione del cotone cereali e foraggio; le industrie sono di tipo tessile, alimentare, meccanico, siderurgico. Il sottosuolo è ricco di idrocarburi (gas naturale e petrolio) e di metalli (rame, zinco, oro, bauxite). La rete stradale è scarsamente sviluppata, sostituita dal trasporto aereo.


CENNI STORICI

I primi Stati sorsero in territorio uzbeko verso il X secolo a.C.: la popolazione e la lingua erano indoeuropee. Tra il VI secolo a.C. e il VI secolo d.C. questi Stati furono inglobati nell'Impero persiano della dinastia degli Achemenidi e nello Stato degli unni bianchi Eftaliti. I Turchi nomadi sconfissero gli Eftaliti e conquistarono gran parte dell'Asia centrale annettendola all'Impero turco (secc. VI -VIII). Verso la metà dell'VIII secolo il Paese fu conquistato dagli arabi e l'Islam si propagò rapidamente. Successivamente di sviluppò una civiltà basata sull'agricoltura intensiva altamente sviluppata e sull'artigianato: città come Bukhara, Samarcanda e Urganc divennero floridi centri mercantili per le carovane sulla «via della seta» dalla Cina a Bisanzio. Tra il 1219 e il 1221 lo Stato fu invaso dai tartari e devastato completamente. Nella seconda metà del XIV secolo Timur, capo di una delle tribù, fece di Samarcanda la capitale del suo Impero. Successivamente la città divenne la residenza di Ulugberg, nipote di Timur Lenk (Tamerlano), Khan e astronomo. L'unione delle tribù che si chiamavano uzbeki si realizzò nel XV secolo nella parte centrale del Paese. Nel 1512 si costituì il Regno di Khiva, la cui élite militare apparteneva al popolo uzbeko dei kungrati. Nel 1806 Muhammad Amin, capo dei kungrati, fondò la dinastia destinata a regnare su Khiva fino al 1920. Verso la metà del XVI secolo sorse il Regno di Bukhara, più tardi agli inizi del XIX secolo quello di Kokand. Erano tutte teocrazie feudali, popolate da uzbeki, turkmeni, tagiki, kirghisi e karakalpaki. Tali regni erano costantemente in guerra tra loro. Nessuno aveva confini precisi né era in grado di controllare la lealtà assoluta dei suoi capi regionali. Sebbene avessero raggiunto il più alto grado di organizzazione nessuno dei tre regni fu in grado di fronteggiare l'espansione europea. Nell'Asia centrale si scontrarono infatti gli interessi coloniali di russi ed inglesi interessati ai mercati del cotone. L'occupazione zarista del Paese fu ardua anche per via della composizione geografia impervia e fu completata solo nel 1876; le difficili condizioni imposte alla popolazione dallo zarismo provocarono varie rivolte come quella di Andizon nel 1898 e quella dell'Asia centrale nel 1916. Alla caduta dello zarismo i bolscevichi ridefinirono i confini dell'Asia centrale in base ad un criterio di confini etnici e fu proclamata la Repubblica socialista sovietica dell'Uzbekistan (1924). Durante le purghe staliniste del 1937 e 1939 a Mosca vari uzbeki furono condannati a morte. Le riforme introdotte dal socialismo furono finalizzate essenzialmente allo sfruttamento del potenziale agrario della regione. Furono costruiti immensi canali e grandi bacini artificiali e fu sviluppata la monocoltura del cotone. L'Uzbekistan divenne il primo fornitore di cotone dell'URSS e il terzo produttore mondiale. Negli anni Quaranta si registrò un aumento demografico dovuto all'arrivo di curdi e turchi del caucaso. La stabilità politica ed etnica resse fino agli anni Ottanta. Quando nel 1983 Breznev assunse la direzione del PCUS vi fu un importante avvicendamento politico anche in Uzbekistan: il nuovo primo segretario del PC Inamjon Ousmankhodjaev rilevò che le cifre ufficiali del raccolto del cotone erano state gonfiate dal suo predecessore: il cosiddetto «caso di corruzione uzbeko» rappresentò il maggior scandalo dell'URSS di allora comportò arresti e processi di quattromila funzionari con espulsioni dal partito. Dal 1985 le riforme attuate da Gorbaciov provocarono una esplosione dei conflitti etnici e religiosi. Il Governo sovietico impose una costante repressione nei confronti dell'Islam, mentre gli uzbeki erano in gran parte musulmani sunniti. L'intervento dell'URSS in Afghanistan, dove combattevano anche musulmani sunniti, aggravò la situazione con scontri nella regione di Farghona nel 1989 e a Namangan nel 1990. Nell'agosto del 1991 il soviet uzbeko approvò l'indipendenza e ad Alma-Ata la delegazione uzbeka sottoscrisse l'atto di creazione della Comunità di Stati Indipendenti (CSI). Pochi giorni dopo si svolsero le elezioni presidenziali e un referendum confermò che la maggioranza della popolazione era favorevole all'indipendenza. Islam Karimov, ex primo segretario del PC uzbeko, fu eletto presidente. Karimov impose un regime autoritario allo scopo di conservare la stabilità politica. In occasione di un aumento dei prezzi, il Governo represse con la forza diverse manifestazioni studentesche, in una delle quali il bilancio fu di due morti e numerosi feriti. Una nuova Costituzione venne approvata nel 1992, anno in cui il Paese fu anche ammesso all'ONU. La liberalizzazione dei prezzi e la riforma finanziaria e sociale attuate nel corso dell'anno furono meno drastiche che in altri Paesi dell'Unione Sovietica. Nel corso del 1993 l' Uzbekistan rafforzò i legami politici con le altre ex Repubbliche sovietiche dell'Asia centrale, strinse rapporti diplomatici con l'Ungheria sottoscrisse accordi bilaterali con la Turchia, l'Afghanistan e il Pakistan. A partire da questo anno intervenne negli affari interni del Tagikistan, cercando di svincolarsi dagli storici legami con la Russia e di affermare la sua supremazia nella regione. Nel corso del 1994 il presidente decise di avviare un programma di privatizzazioni e annunciò nel contempo un aumento del 300% del prezzo di beni di prima necessità e dell'energia elettrica. Nel 1995 Karimov appoggiò attivamente l'embargo statunitense all'Iran e fece appello alla creazione di un «Turkestan comune» tra i Paesi della regione, facendo intendere che si sentiva minacciato dalle mire «imperialiste» della Russia. Nel 1997, nonostante le ammissioni dell'anno precedente rispetto alle violazioni dei diritti umani, continuò la censura sui mezzi di informazione. Alla fine dello stesso anno, l'Uzbekistan fu uno dei tre Paesi (gli altri erano Israele e gli USA) che all'Assemblea generale dell'ONU si opposero alla revoca dell'embargo economico contro Cuba. Agli inizi del 1998 il Governo manifestò la propria inquietudine per l'avanzamento islamico in Tagikistan e per le azioni della setta «Wahhabi» nella zona di Farghona. Nel febbraio 1999 l'Uzbekistan si ritirò dal Trattato di Sicurezza della CSI. Già riconfermato nel 1994, Karimov venne rieletto anche nel 2000 con il 91,90% dei voti. Nel 2000 e nel 2001 l'Uzbekistan continuò ad essere accusato di violazione dei diritti umani e di uso esteso della tortura. Dopo gli attentati dell'11 settembre contro le Torri gemelle e il Pentagono e l'avvio dell'operazione «Libertà duratura», il Paese assunse un ruolo determinante nelle operazioni militari contro l'Afghanistan. Taskent mise infatti a disposizione degli USA non solo il suo spazio aereo, ma anche la base meridionale di Kagaita, nei pressi di Termez, al confine con l'Afghanistan. In cambio ricevette aiuti per 100 milioni di dollari da destinarsi a scopi militari e di sicurezza. Nel gennaio 2002 Karimov vinse con una larga maggioranza un referendum in base al quale l'incarico presidenziale passava da cinque a sette anni. Il referendum fu criticato dall'Occidente in quanto considerato un espediente messo in atto dal presidente per mantenere il potere. Gli Uzbeki votarono inoltre a favore di una proposta per sostituire il Parlamento a una Camera con uno bicamerale.


LE CITTÀ

Taskent

(2.107.000 ab.). Capitale dell'Uzbekistan e capoluogo della provincia omonima (15.600 kmq; 4.357.000 ab.). Attivo centro commerciale, industriale e culturale. La sua posizione, all'incrocio di grandi arterie di comunicazione e al centro di una zona resa fertile dai fiumi Pskem e Keles, ne ha favorito lo sviluppo (all'inizio del secolo non superava i 300.000 abitanti). La città fu in parte ricostruita dopo il terremoto del 1966; la periferia conserva un aspetto rurale, mentre il centro è caratterizzato da viali alberati e canali. Accanto a un intenso traffico commerciale (cotone, riso, tabacco, cereali, legname, bestiame) sono sorte numerose industrie particolarmente attive nei settori tessile, meccanico, chimico, alimentare, calzaturiero. È sede universitaria e del Museo di belle arti. Vi fu firmato il Trattato di Taskent (1966), che pose fine al conflitto indo-pakistano per il Kashmir.

Samarcanda

(362.000 ab.). Città dell'Uzbekistan, capoluogo della provincia omonima (16.400 kmq, 2.322.000 ab.). Antico centro commerciale situato nella piana omonima. All'incrocio delle direttrici stradali che collegano lo stato all'Iran e all'Afghanistan, ha industrie meccaniche, tessili e alimentari. Già nota ai tempi degli Achemenidi, conquistata da Alessandro Magno, passò all'impero greco-scitico e subì frequenti invasioni di mongoli, prima di venir islamizzata dagli arabi nell'VIII secolo. All'inizio del XV secolo Tamerlano ne fece la capitale dei suoi domini. Dopo questi splendori iniziò un lento declino, arrestatosi solo con la conquista russa (1868). Tra gli innumerevoli monumenti ricordiamo la moschea di Bebi Khanum (XV sec.), fatta edificare da Tamerlano, il Mausoleo di Gur I Mir (XV sec.) dove si trova la tomba dello stesso Tamerlano, la Necropoli di Sah i Zinda (XIV sec.) e l'Osservatorio astronomico di Ulug Beg (1424-29).


Chiudi

Outlet Offerte Sconti Promozioni Risparmiare sugli Acquisti di prodotti e Servizi in Internet

Gigacenter Store-Vente privee-Show room prive-La ruota della fortuna-Outlet Più Style-Offerte Outlet Store-Sconti Outlet Offerte-Spartoo Shoes-Private Outlet-Saldi Privati-Sold Outlet-Offerte del GiornoBuoni sconto-Saldi Sconti-Offerte Viaggio-Acquisti + Guadagni

 

eXTReMe Tracker

Shiny Stat

free counters